mercoledì 11 marzo 2009

Cibi “non macrobiotici”???

Non credo che un macrobiotico non debba mangiare mai alimenti “non macrobiotici”. In realtà non credo esista al mondo un alimento “non macrobiotico”, penso che sia una definizione sbagliata, che crei confusione.
Non so se in questo blog io abbia mai definito così gli alimenti, può essere benissimo che lo abbia fatto, come può essere che io stia cambiando e che, ponendomi le vostre stesse domande, le mie idee si evolvano.
Mi piace pensare ad un mondo soggetto tutto alle medesime regole, ma mi sto convincendo che l’uomo le abbia incasinate parecchio. Inoltre c’è anche un altro aspetto che non semplifica le cose, infatti, le abitudini che con gli anni abbiamo fatto nostre sono il prodotto di noi, tanto quanto noi di loro.
Mi chiedete se nella mia vita non ci siano mai alimenti squilibrati o chimici e io mi chiedo il motivo di questa domanda.
Se volete sapere se incontro le vostre medesime difficoltà… vi rispondo di si.
Ho 28 anni e ho amici con cui adoro fare l’aperitivo, essendo praticamente l’unico momento in cui li vedo, gradendo per nulla i ristoranti romagnoli per ovvi motivi, e la pizza di gomma spacciata in pizzeria, ho re-inserito nella mia vita qualcosa di poco sano, ma che mi fa rilassare e mi fa sentire parte di un qualcosa di importante per me.
Io mi sento macrobiotica, perché conosco gli effetti del cibo sul mio corpo, ho imparato a guarire me stessa e i miei cari da piccoli malanni o dolori, solo tramite l’alimentazione. So fare a cucinare solo macrobiotico, perché ho iniziato da giovane. Con gli anni poi ho imparato a riequilibrare gli effetti di alimenti squilibrati e a ripulirmi da cibi chimici. Questo però non vuol dire che non abbia più effetti sgradevoli causati dalle mie marachelle alimentari. Grazie al cielo il mio corpo si ripulisce in fretta perchè sono anni che gli do il cibo giusto.
Non credo nell’igienismo alimentare, ma non credo nemmeno che sia sempre giusto mangiare a caso. Se siete all’inizio è fondamentale fare dei bei periodi esclusivamente con cibi equilibrati, perché dovete capire cosa state facendo e comprendere cosa vuol dire stare bene. Dovete trovare voi le risposte corrette a ciò che è giusto in questo momento per voi, con la consapevolezza che “tutto cambia”.
Se avete malattie gravi o allergie da cui liberarvi allora non c’è eccezione che tenga, dovete guarire e farlo sul serio. Potete farlo se vi fate aiutare da qualcuno veramente competente.
Se invece questo non vi interessa, allora per me potete continuare a mangiare quello che desiderate, perché non sarete macrobiotici nemmeno mangiando solo riso.
E’ un concetto difficile da capire, una differenza sottile, tra il poterlo fare e il farlo… stranamente inverso da quello che si crede comunemente.
Se so di poter vivere senza determinati cibi, è poi indifferente se io ci stia realmente lontana. Perché??? Perché non ne sono più schiava. Decido ad esempio di fare l’aperitivo perché mi voglio rilassare e mi voglio sentire come i miei amici, ma posso decidere anche di non farlo e ordinare acqua bollente per mio kukicha perché voglio sentirmi bene, voglio curare qualcosa, voglio fortificarmi o non voglio rompere un esperimento alimentare… etc
Oshawa ha sperimentato su di sé gli effetti del cibo, passando attraverso grandi estremi, per capire davvero se era sulla strada giusta. Oshawa è morto a 74 anni. Lima, sua moglie, molto più rigorosa del marito verso un’alimentazione equilibrata, ha superato i 100 anni.
Entrambi hanno sperimentato su loro stessi la macrobiotica, in due versioni diverse, perché erano diversi gli obiettivi che essi rincorrevano, ed entrambi li hanno raggiunti.
Per me essere macrobiotica significa avere consapevolezza e scegliere di volta in volta un obiettivo da raggiungere e servirmi del cibo per cambiare me stessa, come i materiali per definire il mio progetto. Insomma non è altro che una variante dell’architettura, in cui il fine sono io, la mia vita.

Tutto questo vuole farti capire che non è importatane sapere se anche gli altri fanno schifezze! Quello che è interessante è sapere il perché! E’ il motivo che fa la differenza. Tanto poi gli effetti ci saranno! Tanto vale prevederli :)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

wow che bel post
mi hai aiutato a capire alcune cose...
sono in un momento di transizione in cui voglio capire che le cose che faccio le faccio perchè ho piacere e non per piacere!
un abbraccio Federica

Lisette ha detto...

Concordo in pieno con il tuo pensiero, solo che tu sei riuscita a esprimerlo bene con le parole giuste...baciotti

Fabia Pellizzoni ha detto...

che parole sagge, io sono solo all'inizio del cammino verso la macrobiotica e son sincera non so se riuscirò a modificare al 100% le mie abitudini alimentari, ma come dici tu l'importante è avere un obbiettivo nella propia testa,voler mangiare meglio ed essere più sani.

Anonimo ha detto...

Da tanto non passavo per il tuo stupendo blog e vi ho trovato questo regalo.
Grazie per queste parole, hai davvero ritemprato il mio spirito.

Anonimo ha detto...

Grande! condivido appieno il senso di un cammino, di una scelta che mi sta facendo iniziare a "sentirmi bene"... e la macrobiotica (che applico in maniera non estremista...perchè odio gli estremismi in ogni forma...) e lo yoga mi stanno aiutando e facendo capire tante cose di me, del mio corpo, della mia mente
; ))
Terry

Anonimo ha detto...

Penso che non sia così semplice. Pensare e prevedere gli effetti ok, ma l'importante è sentirsi liberi di scegliere. Quando presumo di sapere qual'è la cosa più giusta non sempre mi sento libera ..... sono condizionata dalle scelte e se mi ascolto bene non mi sento libera. Non voglio l'equilibrio altrimenti non saprei più cosa fare, perchè questo è il vero diverttimento....sperimentarsi!

Iniziato ha detto...

cara Arame,
alla fine dipende tutto dal singolo e da quanto ha compreso il significato di una corretta alimentazione.

Una eccezione non fa male ma una eccezione è come dice la parola estremamente saltuaria.

E' chiaro che fumare sia dannoso, fumare 100 sigarette è estremamente dannoso ma anche fumarne una è dannoso.

Questo è difficile che entri in testa, la scappatella se non gestita consciamente è un auto inganno.

Inoltre hai fatto un distinguo fra persone sane , persone agli inizi e persone malate.

Sebbene si, vi siano grossolane differenze una persona che si vuole bene davvero si vuole bene sempre tutti i giorni, io almeno ho compreso questo.

Un abbraccio e sempre grazie per i molti bei post!

Anonimo ha detto...

Non sempre volersi bene vuol dire fare ciò che i libri o la storia ritenga essere giusto! Volersi bene è rispettarsi nel bene e male, rispettare le proprie esigenze la vita altrui e la propria......non sempre facciamo la cosa giusta rispettando dei canoni che riteniamo tali!

Anonimo ha detto...

Io credo che Arame voglia comunicare un concetto, che è il seguente: la macrobiotica non è una via di santità. Non è una pratica per cui si diventa sempre più bravi, sempre più perfetti. Facendo così si ricade nella solita trappola del buono e del cattivo. La macrobiotica è un modo per cambiare se stessi, per conoscere i funzionamenti del corpo e del cibo.
Facciamo un esempio. Se io so che i gelati mi fanno male, sono comunque libero di mangiarne. Verificherò con l'esperienza quello che succede e probabilmente mi ammalerò. Ma la malattia non è di per se negativa, è semplicemente il risultato dei miei atti. Quindi inutile piangere e lamentarsi se uno si ammala. Conviene riflettere sull'accaduto. Se uno invece si mette a mangiare solo riso e poco altro, masticandolo bene, verificherà la sua condizione e probablmente si ritroverà a dirsi "o come sto bene!". Insomma, macrobiotica è un modo per essere a contatto con noi stessi. Ce ne sono altri: chi usa il respiro, pratiche yoga,ecc. Quello con il cibo è un viaggio particolarmene interessante, perchè il cibo diviene veramente "noi stessi", ogni singola cellula.
Ma, attenzione! Il risutato finale non dev'essere quello di qualcuno che si impone qualcosa! Un macrobiotico non è una persona rigida che si autoimpone di mangiare dei cibi nauseabondi. Il risultato finale è che veramente uno gradisce un cibo semplice, che non ha voglie astruse, che non è lì a pensare "vorrei farmi un gelato". Se hai voglia di un gelato, vai e fattelo! Insommaquesta semplicità non deve essere costruita, falsa, ipocrita.
Il modo migliore perchè questo sia così è abituarsi ai cereali integrali, perchè sono realmente equilibrati, cioè ti permettono di non correre da un estremo all'altro. E poi osservare, osservare, osservare. Quindi se dopo mangiato ho sete eccessiva, mi chiedo: ho masticato a sufficenza? Era troppo salato?
Se ho voglia di carne o sale, mi chiedo: non è che sto mangiando un pò troppo leggerino? Forse dovrei fare qualche fritto, o qualcosa di più sostanzioso?.
Cioè il nostro istinto è anche importante. Le nostre voglie ci possono indicare come proseguire la strada.

Iniziato ha detto...

mmm... io evidentemente faccio parte di una scuola diversa...

Essere legati al Mi Piace o al Non Mi Piace è un grosso limite che ci condiziona non solo a tavola ma in tutta la vita a 360 gradi.

Anonimo ha detto...

Bellissime parole! Mi sembrava di rileggere "La via del guerriero di pace"! Aggiungo un'esperienza che mi capita spesso: un giorno posso avere molta voglia di un cibo non salutare, tanto da non resisterci, il giorno dopo invece assolutamente no. Anzi mangiandolo mi accorgo che non lo desideravo proprio. Penso che le voglie culinarie rispecchino delle debolezze della mente, dell'animo; nel momento in cui siamo realmente sereni dentro, potremo anche pensare di mangiare qualcosa di non sano, ma nel momento stesso in cui lo facciamo ci rendiamo conto che non ne abbiamo bisogno.
Quando questo mi capita mi sembra semplicemente fantastico!
Un saluto a tutti.

LucaCh ha detto...

@ Iniziato

Guarda che anche tu sei legato al "Mi piace - Non mi piace", visto quello che scrivi... Infatti dimostri che a te non piace avere limiti legati al giudizio sentimentale e preferisci agire in base a giudizi superiori. Benissimo, ma i grossi limiti ci sono comunque, sono solo diversi.

Per esempio, nel post prima hai dimostrato di risentire di tutti i limiti del tuo giudizio intellettuale, quando dici: "E' chiaro che fumare sia dannoso,ecc.. "; se pensi che Ohsawa CONSIGLIAVA esplicitamente il fumo come uno dei tanti rimedi sintomatici per guarire più velocemente dal cancro... (vedi "Macrobiotica e la sua filosofia e altre opere", Arcana)

@Anonimo

Guarda che Arame non vuole affatto comunicare che "la macrobiotica non è una via di santità", questo è solo ciò che vuoi comunicare tu. Che è legittimissimo, così come il resto della tua visione, cioè "la macrobiotica è un modo per cambiare se stessi, per conoscere i funzionamenti del corpo e del cibo, ecc.", ma è farina del TUO sacco, non del suo.
Occhio che sei fermo alla teoria, perchè altrimenti non scriveresti certe cose; se vuoi davvero cambiare te stesso, sarà meglio ricordarsi di "fare", non solo di "dire".
Per dirla con Lao-Tzu: "chi parla non sa; chi sa non parla".
Ciao!

Iniziato ha detto...

@Luca

Indubbiamente ho dei limiti, ne sono conscio, ma non vedo questi giudizi superiori, semmai Naturali unico sistema che considero superiore ed esaustivo.

Non conosco il passo in cui ohsawa parlasse si fumare certo che ci sono vari tipi di fumo.

La pipa il toscano non si aspirano, la sigaretta fatta da erbe è diversa dalla marlboro comprata in tabaccheria, ma è un argomento che non mi interessa, ritengo il fumo una zozzeria per me , per il mio corpo, per chi mi è accanto e per la Natura tutta e questo ti stia bene come giudizio in quanto è un punto di riferimento che vale per me e non deve per forza valere per te.

Nella vita ci sono persone tristi e persone felici, persone che vivono all'aria aperta e fumatori, la qualità non è un giudizio, semmai un punto di riferimento.

Bye bye!

Arame ha detto...

A tutti un GRAZIE sentito e sincero per i vostri interventi, mi sono davvero utili!!!

Luca,
i livelli di giudizio sono un argomento affascinate e difficile. Ci rifletto tutti i giorni, non dico costantemente ma quasi, e fingo addirittura di non interessarmene tanto mi ritengo indietro ;DDD
Detto questo capirai il motivo per cui decido per ora di non trattare l’argomento :) semplicemente non mi credo la persona più adatta.

Iniziato,
da quel poco che ho capito di te, guardando troppo velocemente il tuo blog, credo che tu sia una persona decisa coerente e semplice (nel senso più positivo e buono del termine). E’ bello quello che dici e mi sembra importante che tu lo faccia :)

Anonimo,
mi sembra di conoscerti, e se non ti conosco dovrei presentarti un mio amico ;DDD

Emanuele,
ottima osservazione… è verissimo, presto le tue voglie cambieranno…

Anonimo,
non ti senti libera perché sei condizionata da quello che sai, mentre quello che vuoi è condizionato dalle tue abitudini. Quindi che fare? Cambiare abitudini è l’unico modo per risvegliare l’istinto. Per questo se siete all’inizio e siete convinti che questa potrebbe essere la vostra strada dovete tenere duro almeno per un po’. Dovete spezzare delle catene.

Monica,
ne abbiamo parlato, lo sai che ti capisco,e che comprendo anche me quando mi scopro a dirmi così. Però mi faccio anche tanta tenerezza arrossendo per i miei limiti. Io questi limiti li voglio superare con tutta me stessa. Un gradino alla volta rispettando i ritmi della vita ma ce la voglio fare.
Ripeto il mio obiettivo non è smettere di mangiare schifezze, ma liberarmi da tutti quei meccanismi mentali (nel mio caso) che mi tengono legata a qualcosa che realmente non mi interessa.
Non è che io non mi rispetti, o non mi voglia bene, a volte è proprio un voluto calo d’attenzione, una fuga verso l’esotismo direbbe Renai. Purtroppo sono ancora ad un gradino troppo basso per cogliere la grandezza del regno dei cieli, questo però non vuol dire che anche io un giorno non ci acceda :)

CHE DISCORSONE!!!!… chi riescie a capirlo vuol dire che è troppo avanti e che a studiato molto ;DDD

Fabrizio ha detto...

Ciao Arame grazie! ho letto parte del tuo blog e condivido appieno quello che hai scritto e il modo semplice e chiaro di trasmetterlo. Un augurio nel perseguire e ottenere ogni successo! Fabrizio di Roma ;)