giovedì 28 febbraio 2008

Risotto con Verdure e…

Voglia di qualcosa di caldo e cremoso, per nulla dietetico ;) ma sempre sanissimo. A volte mi prende così ed è giusto ascoltarsi quando si può.
E’ un piatto che secondo me piacerà a tutti, anche a chi non ama la cucina troppo sana, perché è ricco non solo nutrizionalmente, ma anche di gusto. Un idea se si hanno ospiti a casa, da riproporre con qualsiasi verdura. Sarà un successo!!!


2 tazze di riso
4 tazze di acqua
Una cipolla
Due carote
Un quarto di cavolo cappuccio
Salsa di miso
Due cucchiai d’olio
Sale integrale

Mettere l’acqua a bollire. Lavare le verdure e tagliarle a cubetti. In una pentola d’acciaio scaldare l’olio e soffriggere le verdure per qualche minuto. Aggiungere il riso, tostarlo per pochi minuti prima di aggiungere l’acqua bollente, e salare. Cuocere per cinquanta minuti con il coperchio chiuso. Nel caso l’acqua si asciughi troppo sarà opportuno aggiungerla poco per volta facendo attenzione che sia sempre bollente in modo da non fermare la cottura.
Una volta che il riso sarà cotto aggiungere la salsa di miso e lasciar mantecare proprio come si fa con il burro.
Servire caldo.

lunedì 25 febbraio 2008

Un classico: Salsa di Miso

Mi piace proporre sul mio blog anche ricette non mie, principalmente perché so, essendoci passata, che trovarsi di fronte alle ricette di Ohsawa può mettere soggezione e paura di provare. Vedere il risultato invece è tranquillizzante e sapere che qualcuno ha provato, ci avvicina a quel mondo che a volte sembra tanto lontano, non solo dalle nostre abitudini, ma anche nelle dimensioni spazio tempo.


Questa salsa è perfetta come accompagnamento di cerali o verdure, ma anche per condire chapati e pasta. Prestissimo vi farò vedere come l’ho usata io ;)

1 e 1/2 cucchiaio di Tahin
1/2 cucchiaio di miso
un po’ di acqua

Mettere a bollire l’acqua in un pentolino. In una piccola ciotola mettere il tahin e il miso e mescolare aggiungendo l’acqua calda a cucchiaiate finché non otterrete la consistenza desiderata. Per un buon risultato, utile per cereali e verdure, io ho aggiunto 6 cucchiai d’acqua. Se vorrete condire la pasta si può aggiungere più acqua in modo da ottenere un sughetto anche un po’ più leggero ;)

giovedì 21 febbraio 2008

Zuppa di Cipolla con Brodo di Azuki e Kombu

Cucina macrobiotica sperimentale per cercare di sfruttare al massimo le caratteristiche degli alimenti e il preziosissimo tempo. Quest’ultimo fattore ultimamente mi scivola tra le dita senza che me renda conto, quindi devo riuscire a sfruttare al massimo i momenti in cui sono in casa per non rischiare di trovarmi affamata e senza cibo (mi sembra di essere il Criticissimo ;P).
E’ vero che questo piatto richiede molto tempo di cottura, ma sono momenti in cui ci si può dedicare a tutt’altro visto che non necessita di una costante attenzione. Inoltre le due cotture possono essere fatte anche in momenti, se non in due giorni, diversi.
Il brodo di azuki è specifico per rinforzare i reni e la kombu aiuta a sciogliere i grassi che si sedimentano in profondità. Assieme danno vita a un toccasana globale per il corpo, specifico per alcune problematiche legate agli accumuli.



Una tazzina da caffé di azuki ammollato almeno 6 ore
4 tazze d’acqua
3 cm di alga kombu
Una cipolla grande
Un cucchiaino di miso a persona
1/4 cucchiaio di succo di zenzero a persona

Cuocere i fagiolini assieme alla kombu in pentola a pressione in più acqua rispetto al solito: circa 4 tazze per una tazzina da caffé di legumi. Dopo approssimativamente quaranta minuti di cottura i fagiolini saranno tenerissimi, quindi potrete filtrare il brodo e mettere da parte gli azuki. Questi, una volta insaporiti con sale o tamari, saranno squisiti mangiati da soli o come accompagnamento di cereali o verdura.
Riportate a bollore il brodo in una pentola di acciaio con coperchio, aggiungete la cipolla tagliata finemente e lasciate cuocere chiuso finché la cipolla non sarà tenerissima, il che potrebbe richiedere anche un’ora e mezza. Prima di spegnere il fuoco sciogliere il miso in un bicchiere di liquido caldo e incorporarlo al brodo. Non lasciare bollire il miso, ma inserirlo a caldo è fondamentale per attivare i fermenti.
Guarnire i piatti con il succo di zenzero e servite la zuppa bollente. E’ una portata perfetta come piatto d’entrara.

martedì 19 febbraio 2008

Crescere in 6 minuti


Fa riflettere... se avete tempo dateci un'occhiata ;)

La mia quaresima…update…

Non lasciatevi ingannare dal mio lungo silenzio…
un po’ per vigliaccheria, un po’ per mancanza di tempo, non ho ancora comunicato il suicidio dei miei buoni propositi ;)
Lo ammetto, un tempo ero più brava…ora tendo ad essere più rilassata in questi test. La mia astensione dai prodotti da forno è durata circa…mmm… una settimana :(
Che schifezza!!!! :DDD Anche se ho schiacciato il criticissimo che ha resistito due giorni, il mio orgoglio è un po’ ferito.
Del resto stare senza gallette per un mese è davvero improponibile per me. Intanto ci sono stata sette giorni e devo dire che gli effetti non sono stati proprio positivi. Per me sono troppo utili ;)
Sono convinta che starei meglio 10 giorni solo gallette che 10 senza, ma per ora non ho voglia di provare ;DDD
Poi è tornato il freddo intenso e davvero non è il periodo migliore… ma queste sono tutte scuse :PPP

Ditemi almeno che siete stati più bravi di noi!!! ;)

giovedì 14 febbraio 2008

Un classico: Azuki e Zucca

Capita che nella frenesia della sperimentazione ci si dimentichi di piatti fondamentali che fanno parte delle basi della macrobiotica e che oltre ad essere davvero interessanti e dotati di potenzialità curative sono anche incredibilmente buoni.
Per fortuna non mi stanco mai di sbirciare e approfondire, e meno male che in Italia esistono corsi degni di attenzione, anche se non sempre macrobiotici, che ti ricordano da dove arrivi e dove vuoi arrivare :DDD
Provate questa ricetta prima che giunga il caldo perché è fortemente riscaldante e prettamente invernale ;)


3-5 cm di alga Kombu ammollata
Una tazza di azuki ammollati per 4 o 6 ore
Una o due tazze di zucca (meglio se tonda) tagliata a cubetti.
Un cucchiaio di tamari
Tre tazze di acqua

In una pentola dal fondo spesso mettere la kombu tagliata finemente, gli azuki e le zucca e cuocere finché i fagiolini non diventeranno teneri. Questo può richiedere un'ora, ma a seconda della freschezza dei legumi anche un'ora e mezza. Proprio a causa della cottura lunga in alcune versioni come ad esempio in quella di Lima Ohsawa la zucca viene aggiunta successivamente dopo circa 30- 40 minuti di cottura.
Io ho preferito conferire una maggiore energia riscaldante anche alla zucca e ho cotto tutto.
In ogni caso quando i fagiolini saranno teneri aggiungere il tamari e spegnere il fuoco dopo cinque minuti.
Servito caldo è un ottimo accompagnamento per i cereali.

Macrobioticamente perlando degli Azuki
Gli azuki o adzuki sono fagioli di piccola dimensione spesso vengono chiamati soia rossa, anche se in realtà soia non sono. Sono però una varietà di legume interessantissima per le proprietà tonificanti in particolar modo per i reni, ma anche per l’intestino. Infatti per chi ha difficoltà a digerire i legumi ne avrà molta meno con questi piccoli fagioli. Famosissima, ma anche molto costosa è la varietà che cresce sull’isola di Hokkaido in quanto quella provenienza conferisce al legume fattori ancora più curativi. Io li prenderei solo su diretto consiglio di uno specialista o per periodi curativi particolari.
Questi portentosi fagiolini uniti alla buonissima zucca tonda, anch’essa denominata Hokkaido, danno vita ad un piatto squisito e perfetto in inverno e soprattutto in periodi in cui sentiamo il bisogno di prenderci cura di noi.
Secondo la tradizione orientale questa è una preparazione che veniva utilizzata in caso di affezioni ai reni.

martedì 12 febbraio 2008

Crema di verdure dolci

Non sempre ho il tempo per cucinare come vorrei, ma questo non vuol dire che si debba mettere da parte la salute. Mi capita di avere il frigo semi vuoto e non più di mezzora di tempo da dedicare ai fornelli.
Se con il cereale è facilissimo, infatti malgrado i tempi di cottura più lunghi richiede una nulla preparazione. Per la zuppa e le verdure a volte faccio più fatica, se non salti mortali… ma del resto è anche divertente cercare di ingegnarsi con quello che si ha.

Una crema di verdure dolci, che rilassa il pancino e coccola é una cosa che gradisco sempre, inoltre può essere più liquida come una zuppa o più densa da spalmare sul pane o come una salsa per condire cereali o pasta. Io l’ho mangiata in tutte le versioni ed è spettacolare anche con l’aggiunta dei ceci ;)


mezzo cavolo
mezza cipolla
tre carote
due foglie di alloro
due cucchiai di latte di soia (facoltativo)

Pulire le verdure e tagliarli a pezzi grossi. Nella margherita della pentola a pressione mettere le verdure e le due foglie di alloro dopo averle strofinate assieme per aumentarne il profumo.
Nella pentola a pressione mettere un dito di acqua e inserire la margherita, chiudere e mettere sul fuoco. Dal fischio attendere circa 15- 20 minuti.
Terminata la cottura le verdure saranno diventate morbidissime, quindi inseritele in un frullatore assieme ai due cucciai di latte di soia e ad una parte dall’acqua di cottura, se non tutta, a seconda della consistenza che vorrete ottenere. Frullate e servite calda!
E' semplicissima e buona, come tutte le cose che preferisco ;)

venerdì 8 febbraio 2008

Seitan con porri e topinambur

Tendo a dimenticarmi del seitan persino se l’ho in frigo, perchè preferisco i legumi o il temphè, e ultimamente sto ri-scoprendo il tofu. Il seitan è perfetto per uso occasionale all’interno di un’alimentazione ricca di cereali e con il suo accattivante sapore si presta a riscoprire ricette tipicamente realizzate con la carne.
Solitamente piace a tutti, al massimo può dare noia la consistenza leggermente spungnosa, che in realtà lo rende un perfetto assorbi sapore.



Un porro
4 topinambur medi
200 gr di seitan
mezzo bicchiere di tè bancha (o acqua)
Un cucchiaio di olio di sesamo
Un cucchiaio di tamari
Un cucchiaino di rosmarino

Pelare i topinambur e tagliarli a pezzetti, non troppo piccoli. Cuocerli in una pentola d’acciaio con un due dita di acqua e il coperchio chiuso per circa 15 minuti, finché non saranno teneri. Terminata la cottura metterli da parte.
Pulire il porro incidendo le foglie per il lungo e separandole una ad una. Tagliarlo finemente compresa la parte verde. Ungere una padella e saltare il porro per 5 minuti, incorporare il seitan tagliato a pezzetti, e il tè bancha caldo, lasciando cuocere a fuoco lento per circa un quarto d’ora. Una volta cotto il seitan unire i topinambur, il tamari e il rosmarino e lasciare insaporire per altri cinque minuti. Spegnere la fiamma e servire caldo.
E’un ottimo accompagnamento per del semplice riso integrale. ;)

giovedì 7 febbraio 2008

Cotto e Crudo

Penserete che sarà un'altro post sull'importanza della cottura... invece no ;D
Cotto e Crudo e The Cooked and the Row (nella sua versione inglese) è il blog neonato di una amica! Conosciuta tramite internet è divenuta mia compagna di avventura alla conquista di Milano e Torino :DD... ora lei proseguirà i suoi studi come cuoca, mentre io i miei come terapista alimentare. Mi mancherà :(

Se siete affamati come me di spunti interessanti di cucina naturale troverete pane per i vostri denti, già coi primi post parte benissimo!

Brava Ali!!!
Il puré di sedano rapa lo farò quanto prima!!!

mercoledì 6 febbraio 2008

La mia Quaresima...

In quest’ultimo periodo ho un po’ abbondato con i peccati di gola, infatti come avrete notato ho preparato più spesso cose dolci, per il criticissimo certo, ma anche per mitigare lo yang nella mia vita. Tra corsi, lavoro, e trasferte ci voleva proprio ;)
Quello che mi diverte nella macrobiotica è il concetto di trasformazione e di gioco con le energie.
Poi mi affascinano anche gli esperimenti difficili, come quello che mi accingerò a fare.
Approfittando della quaresima ho voglia di provare un "digiuno". Il "digiuno" per come lo voglio proporre in questa sede è inteso come l'astensione da un alimento. Per chi ha un'alimentazione tradizionale potrebbe provare ad astenersi per qualche giorno da caffé, o da zucchero, da derivati animali, ma anche da prodotti da forno. Un'idea interessante potrebbe essere la sostituzione dei prodotti raffinati con quelli integrali, ma anche la riduzione drastica di tutto ciò che è tropicale; qui si fa più difficile perchè eliminare cioccolata, zucchero e caffé assieme non è mica uno scherzo ;)
Insomma vi sto proponendo un' esperimento che ha la funzione di farci capire quali sono gli effetti del cibo su di noi. Questo è comprensibile in un periodo un po' prolungato, circa un mese, ma sarà un bel regalo ai nostri organi anche nel caso durassimo solo pochi giorni.
Io ho scelto la mia categoria di alimenti e stamattina farò un digiuno totale, come è giusto che sia il mercoledì delle ceneri ;) soprattutto dopo aver festeggiato degnamente il martedì grasso :DDD

In questo gioco è coinvolto anche il Criticissimo, per lui sarà un po' più difficile, ma è carino che si presti alle mie follie ;)

martedì 5 febbraio 2008

Crema fritta… forse ;)

Un dolce tipico di carnevale nella mia zona è la crema fritta, ovviamente nel mio caso non ci sarà nulla di tradizionale. Sinceramente la ricetta storica non credo di averla mai assaggiata nemmeno quando non avevo certe fisse ;)Trovo però le palline bellissime e volevo provare qualcosa che portasse in casa mia l’atmosfera del carnevale.


Una tazza di semolino di grano
Due tazze di succo di mela
Mezza tazza di uvetta
Olio di semi di girasole per friggere
Un pizzico di sale integrale
buccia di un limone grattugiata
Farina di cocco

In una pentola di acciaio versare il succo di mela e metterlo a bollire con un pizzico di sale e l’uvetta sciacquata, ma non ammollata. Una volta che avrà accennato a bollire aggiungere il semolino di grano e cuocere per 20 minuti mescolando spesso.
E’ consigliabile utilizzare una pentola da fondo spesso e in alternativa uno spargi fiamma. L’impasto deve risultare molto sodo, quindi non aggiungere altro liquido.Aggiungere la buccia di un limone grattugiata e lasciare raffreddare per non bruciarsi. Fare le palline con le mani facendo roteare piccole porzioni di impasto tra i palmi.In una pentola di acciaio mettere a scaldare l’olio in una quantità tale da poter friggere ad immersione. L’olio deve essere caldo, ma non deve fumare ovviamente. Friggete le palline un po’ per volta, per evitare che si attacchino, finché non faranno una crosticina dorata. Asciugare l’olio in eccesso con l’apposita carta e guarnire con della farina di cocco a scaglie.

Macroconsiderazioni
Il cocco è tropicale, quindi come tale potrebbe benissimo essere abbandonato, ma essendo una noce è più yang rispetto alla classica frutta. Per questo motivo alcuni macrobiotici lo utilizzano saltuariamente. Io in questo caso ero più interessata all’effetto coreografico, infatti siamo così abituati a vedere i dolci di carnevale traboccanti di zucchero che volevo qualcosa di ugualmente bianco :)

Variazione Macro Top
Una volta fatte le palline, evitate le frittura e rigiratele nella farina di mandorle. In questo modo sarà uno snack buonissimo e leggerissimo ideale ad un buffet o come merenda per i bambini.