venerdì 28 dicembre 2007

L’arte della Cucina

“ La vita con Georges Ohsawa era una sfida continua: mio marito pretendeva che studiassi e comprendessi le leggi della natura, che ne facessi tesoro per me e per gli altri, applicandole nella preparazione del cibo, pur non insegnandomi mai a cucinare. L’insegnamento diretto non rientrava nei suoi metodi didattici – egli si limitava a stimolare l’intuizione fino a tradurla a connessione logica. Per vari anni l’unico commento relativo ai miei risultati nell’arte della cucina – frutto di grande impegno e fatica da parte mia –fu un categorico “no”. Questo frustrante monosillabo fu scandito per anni, finchè un giorno, mentre ero intenta a cucinare, avvertii un eccitante sensazione di armonia e di benessere e mi resi conto di avere per un istante intuito l’essenza della legge dell’universo. Il cibo che cucinai quella sera ottenne il primo “si” da mio marito. Avevo Vinto! Mi sentivo finalmente realizzata.”

Lima Ohsawa “Cucina Giapponese”.


Spesso rileggo questa frase. Mi piace da morire! Adoro immaginare Lima Ohsawa ai fornelli, presa nelle nostre stesse difficoltà, e chissà, forse anche nei nostri stessi dubbi. Quando uno è desideroso di comprendere la vera macrobiotica penso sia questo il vero obiettivo.
Un “si”.
Ovvio non sarà Ohsawa a proclamare il verdetto, ma solo noi, il nostro sentire. Anche a me è capitato di vivere questa sensazione prima di leggere queste parole e ha coinciso con il miglior riso che io abbia mai cucinato. Gli ingredienti a volte non sono sufficienti a fare un buon pasto, forse c’è qualcosa di più, la coscienza di noi e del mondo in cui viviamo.
Le parole di Lima descrivono benissimo il vero obiettivo di una aspirante cuoca macrobiotica, quindi non aggiungo altro, ma mi permetto solo un augurio.
Auguro a chi lo desidera di trovare la volontà di recuperare il tempo per sperimentare sempre più questo modo di vivere e di volersi bene.

giovedì 27 dicembre 2007

Nel Sacco di Babbo Natale



Il mio Babbo Natale, essendo un po’ cresciutella, ha cambiato fisionomia e aspetto. E’ una bellissima donna che è entrata nella mia vita in quanto madre della mia criticissima metà. Il rapporto che si è instaurato tra noi non è di certo il classico rapporto morosa / mamma moroso, ma del resto ne in me, ne in Lei, di “classico” c’è molto :DDD
In questo Natale mi ha donato un sacco pieno di loverie macrobiotiche e non, che farebbe impallidire qualsiasi aiutante del vecchietto vestito di rosso e bianco, compresa la degna consorte vestita di stracci ;)
Un dono bellissimo e utile, ma anche, per molti aspetti, godurioso.
Ci sono anche due o tre chicche che mi rendono alquanto curiosa, come il patè vegetale con i funghi shiitake, e la crema di Tahin e Arame, per non parlare del rinomato sale rosa.
Inoltre è un regalo molto gradito anche dal Criticissimo vista la quantità industriale di cioccolata fondente che fa molto Natale.

Considerazione Macro
Ne approfitto di questo post per una considerazione personale, ma in linea con la macrobiotica. Mi è capitato spesso di sentire affermazioni, per me assurde, sul fatto che la macrobiotica sia un modo di alimentarsi troppo costoso e poco economico.
Al di là della scelta, che rimane sempre personale, sulla frutta e verdura biologica o no, ci tengo a ricordare che il senso della macrobiotica è quello di basare la propria alimentazione su cereali, legumi e verdure, con una piccola quantità di zuppa di miso e una ancora più ristretta di alghe. Questa è già un’alimentazione macrobiotica completa e perfetta.
Tutto il resto, come il buonissimo malto, e l’ancora più costoso sciroppo d’acero, sono delle saltuarie aggiunte, spesso poco equilibrate, ma che ci aiutano a goderci i momenti conviviali, non rovinando il lavoro svolto.
Anche i patè vegetali e le salsine varie, comprese quelle da noi preparate, non possono essere consumate giornalmente, ma possono essere un idea per pranzi e cene con ospiti.
La macrobiotica quotidiana deve essere semplice, ma mai noiosa.
Difficile trovare il punto di equilibrio? Forse si, ma le cose importanti non sono mai facili ;) e questo percorso è sicuramente davvero stimolante.

venerdì 21 dicembre 2007

A chi mi legge



L'ho scattata per chi mi legge, perchè non tutti possono vedere che cos'è il mare d'inverno, con la brina e la luce dell'alba. Le onde che assumono i colori dell'oro e l'aria così gelida che quasi non te ne accorgi :D

Con questa immagine vi porgo i miei migliori auguri.
Quest'anno per me il natale sarà tutto dedicato alla famiglia e hai pannolini. Non vedo l'ora di vedere i miei cari :DDD

Auguri di Buon Natale

giovedì 20 dicembre 2007

Un classico: Pane Ohsawa

Arrivo un po’ lunga rispetto le vostre richieste, ma dovevo rifarla per essere sicura delle proporzioni, perché di solito con questo piatto vado ad occhio.
Anche in questo caso ci sono molti modi di preparazione e mille ricette, io ho imparato a farlo in Francia e trovo che sia perfetto per il lunch box, e per quando si ha proprio tanta fame ;)
È’ sicuramente una portata energetica che consiglio di masticare bene.
Ideale anche come snach e rompi fame!
Io per la sua preparazione al posto dell’acqua uso sempre minestroni di verdura vari, perché odio surgelare gli alimenti e quando abbondo nelle loro quantità, oppure quando o cucinato troppa verdura, è un modo alternativo per proporli e per rinnovarli nell’energia.


1 tazza di farina di grano saraceno
3 tazze e mezza di minestrone di verdura (anche acqua)
½ cipolla
Olio di semi di sesamo
Sale integrale marino
2 cucchiai di erbe di provenza o rosmarino

In una ciotola mescolare la farina di grano saraceno e il minestrone di verdura(nel caso si utilizzi l'acqua aggiungere anche un po' di sale), e lasciare riposare, per qualche ora sarebbe meglio, io in questo caso ho aspettato solo mezzora.
Tagliare la cipolla e farla saltare in poco olio di sesamo fino a che non diventa scura, ovvero marroncina, non bruciata ovviamente, salare e chiudere il coperchio lasciandola appassire per una decina di minuti.
Accendere il forno a 180°. Prendere la ciotola con pastella di farina di grano saraceno e unire la cipolla saltata e le erbe di provenza.
Ungere una teglia e versare la pastella, infornare e cuocere per un’ora, ovvero fino a che non avrà fatto una crosticina dorata.
Lasciare raffreddare prima di mangiare.

Macro Considarezioni
Le farine andrebbero sempre in proporzione molto minore rispetto i cereali, soprattutto se si sta facendo una dieta curativa, comunque rimane il principio di variare e divertirsi provando e mettendo in pratica quello che studiamo.
E’ importante rispettarci e volerci bene, stringere con l’alimentazione quando ne abbiamo voglia o soprattutto quando ne abbiamo bisogno.

mercoledì 19 dicembre 2007

Un classico: Crema di Riso

La Crema di Riso è la colazione ideale per tutti i giorni, è un classico della macrobiotica, quindi mi limito solo a esporre uno dei mille procedimenti. Ho scelto il più facile e immediato, proprio per agevolare chi è abituato al tè e biscotti. Può essere sia dolce che salata, io propongo la versione salata, perchè può essere di aiuto per limitare gli stravizi tipici del periodi natalizio. I miei genitori in questi giorni credo facciano anche colazione con pandori e panettoni, non sono sicuramente un ottimo esempio in questo caso :DDD


1 parte di farina di riso
6 parti di acqua
un pizzico di sale integrale marino

Per guarnire ho utilizzato il gomasio, ma potete sbizzarrirvi con la purea di umeboshi, con la tekka, con il miso, oppure tamari, salsa di soia semi tostati o frutta secca come mandorle e pinoli.

Si consiglia di preparare la colazione per non più di due volte e preferibilmente cucinarla la sera per la mattina.
In una pentola di acciaio con il fondo spesso, incorporare l’acqua la farina e il sale, e mettere sul fuoco mescolando. Continuare a mescolare con una frusta di legno fino a che non inizia a bollire. Attendere due minuti e spegnere chiudendo con un coperchio.
La mattina dovrete soltanto riscaldare la crema, togliendo il coperchio e mescolando di tanto in tanto, infatti la crema di riso avrà continuato a gonfiarsi durante la notte.
Cambiando semplicemente il condimento potrete avere tutti i giorni un crema diversa.

Macro Considerazioni
Le farine andrebbero fatte al momento partendo dai chicchi, ovviamente utilizzando un mulino sarebbe il top. Io per ora utilizzo il bimby, un frullatore pesante, ma l’energia impressa così al cereale è solo espansiva, quindi non proprio indicata per tutti.
Si possono utilizzare anche le farine in commercio, ma essendo solitamente vecchie hanno perso di vitalità ed energia.
Per fare le cose fatte bene però non è necessario comprare un mulino, ma è possibile che in alcuni negozi bio ci sia la possibilità di farsi fare la farina comprando il cerale in chicchi.

martedì 18 dicembre 2007

Errata Corrige

Domenica per un piacevolissimo invito a pranzo ho preparato nuovamente la torta di venerdì sera. Facendola una seconda volta, non ho ancora capito per quale motivo, i due cucchiai di kuzu non sono stati sufficienti per addensare il succo di mela, così ne ho dovuto aggiungere un terzo.
Ho corretto il post, e ho spigato in maniera più esatta come poter utilizzare il kuzu .

venerdì 14 dicembre 2007

ASPETTANDO NATALE 2007: La torta Sacher Macrobiotica

Un venerdì sera anomalo passato a mettere in pratica le elucubrazioni mentali di una settimana e oltre, che hanno dato vita a questa torta per le raccolta di ricette natalizie organizzata da FrancescaV, per la sua iniziativa Aspettando Natale.
Mi sono divertita un sacco e anche il mio Tester ha elargito un verdetto più che favorevole: SPACCA!!! Ma non può essere macrobiotica!!!
Invece SI, lo é ;)



Per la torta
300 gr di farina di grano tenero 00
50 gr di farina di carrube
50 gr. di granella di mandorle
50 gr. di granella di nocciole
50 gr di uvetta sultanina
15 gr di lievito naturale per dolci
Un cucchiaino di cannella
Un pizzico di sale
Un baccello di vaniglia

Nel frullatore
2 mele sbucciate e private nel torsolo
4 cucchiai di olio di mais
4 cucchiai di succo di acero
Scorsa di mezza arancia biologica
250 gr di latte di riso

Per la farcitura
350 gr di succo di mela senza zucchero
3 cucchiai di kuzu
Un po’ di acqua

Accendere il forno a 200°.
In una ciotola mischiare assieme tutti gli ingredienti secchi tranne la vaniglia e una manciata di granella di frutta secca. In un frullatore amalgamare tutti gli altri ingredienti. Prendere il baccello di vaniglia e inciderlo per il lungo con un coltello affilato, e con la lama raschiare la parte interna del baccello prelevare i semi dello stesso. Unire la vaniglia all’impasto.
Prendere una tortiera ungerla e infarinarla, versare l’impasto e guarnitre con la granella di mandorle e nocciole.
Infornare e cuocere per 35 minuti, ma dopo i primi 10 minuti abbassare la temperatura 180°.
In un pentolino mettere sul fuoco il succo di mela aggiungere il sale e il kuzu sciolto nell’acqua. Mescolare fino a che il liquido non accenna il bollore (o meglio un attimo prima), allora spegnere il fuoco.
Il succo di mela sarà tornato trasparente e avrà cambiato consistenza diventando tipo confettura.
Una volta che la torta sarà fredda tagliarla a metà con un coltello affilato e spalmare la farcitura, volendo guarnirla ulteriormente con la granella di nocciole e mandole.


Il Kuzu è un addensante naturale, ha anche la proprietà di fortificare l’intestino e l’apparato digerente.
Le qualità addensanti del kuzu dipendono molto dalla freschezza, se vi trovaste in una situazione tale per cui quello utilizzato non fosse stato sufficiente per ottenere la consistenza voluta allora si consiglia per prima cosa di lasciarlo raffreddare. Successivamente prendete un ulteriore quantità di kuzu e scioglierla in pochissima acqua, unirla al succo di mela leggermente addensato in precedenza e mescolare con un cucchiaio di legno. Continuare a mescolare sulla fiamma, attendendo che la miscela con il calore inizi ad addensarsi e come fatto in precedenza. Spegnere il fuoco appena prima che incominci a bollire.
Si sconsiglia di non far bollire il kuzu per evitar che perda le sua fantastiche proprietà. Seguendo questo meccanismo dovreste sempre riuscire a ottenere la consistenza ideale

Un classico: Riso Sakura con Sesamo

Tra le ricette di Ohsawa il riso sakura è la mia preferita in assoluto, infatti oltre ad essere delizioso è un piatto ideale per fortificare tutto l’apparato digerente, cosa non di poco conto prima delle feste di natale, in cui saremo tutti bombardati da veri e propri attentati culinari ;)
L’aggiunta del sesamo serve a dare una consistenza ancora più cremosa, e il risultato è un vero e proprio risotto super macrobiotico.
… questo ovviamente ai miei occhi, tale affermazione potrebbe risultare una blasfemia ai cultori dei risotti tradizionali :DDD
Io non li ricordo nemmeno più, quindi per me è tutto più semplice ;D


1 parte di riso integrale
2 parti di acqua a cui verranno tolto circa un 10 per cento di liquido e sostituito con il tamari
Un cucchiaio raso di sesamo

Per accentuare la cremosità del riso è consigliabile lavarlo assieme al sesamo e metterli entrambi in ammollo per un’oretta già con l’acqua nelle giuste proporzioni.
Successivamente in una pentola a pressione mettere il mix di sesamo e riso con il liquido e aggiungere il tamari. Chiudere la pentola a pressione e attendere 45 minuti dal fischio.
Ovviamente è consigliabile inserire lo spargi fiamma.
E’ un piatto a mio parere molto ricco e soddisfacente e può essere accompagnato anche da una semplice zuppa di miso.

martedì 11 dicembre 2007

La Fucina di ForumEtici

Da una decina di giorni è nato un nuovo foodblog. L’idea è di quel vulcano di Vera, che ha proposto la creazione di un sito per la raccolta delle ricette Vegan, come completamento di ForumEtici.
Il forum, a cui la stessa Vera mi ha invitato mesi fa, è stato già argomento di un mio post, a cui sono seguite mail con scambi di idee e considerazioni personali tra noi due.
Il mio blog ha sempre presentato ricette vagan al cento per cento, ma con una continua attenzione alla ricerca dell’equilibrio di energie.
La macrobiotica non è necessariamente vegetariana/vegan, su questo non ci sono dubbi, ma il mio obiettivo è sempre stato quello di offrire un silenzioso contributo alla cucina cruelty free, infatti sono convinta che sarebbe fantastico che tutti mettessero il rispetto della vita al primo posto.
Questo non vuol dire che chi mangia carne, pesce o derivati animali ne sia privo, anzi, ho idea, che per assurdo, alcuni cacciatori ne sia più consci di altri.
Malgrado questo promuovo l’intimità di questa scelta e la mia idea su di essa è in continua evoluzione.
Tornando al blog, è stato chiamato la Fucina di ForumEtici, è un blog di gruppo, le cui curatrici sono Kham, Vera, Pleiadi, Rugiada e Jessica, a cui si aggiungono alcuni collaboratori esterni tra cui ci sono anch’io.
Ieri è stata pubblicata una mia ricetta: Muffins di pere e cacao.
Io vi invito a darci un occhiata, perché secondo me ne vale la pena ;)

venerdì 7 dicembre 2007

Vellutata di Cavoli e Arame

In questi giorni il clima è freddo e secco e quindi può essere piacevole riscaldarsi e concedersi una buona zuppa come rilassante coccola.
Questa è davvero saporita e leggera perfetta per preparare lo stomaco a ricevere cibo, e abbastanza accattivante da poter essere l’entree anche in una giornata di festa…



Una cipolla
5 foglie di cavolo nero
1/2 cavolfiore
Una manciata di arame
2 cucchiaini di sale integrale marino
3 tazze e mezzo di acqua

In un bicchiere mettere a bagno le arame per una mezzora. Portare a bollore tre tazze d’acqua in una pentola di acciaio e la mezza in un pentolino. Nel frattempo pulire le verdure e tagliarle a fatte non troppo sottili. Cuocere le verdure finchè non diventeranno tenere, coprendo la pentola con un coperchio.
Una volta passata la mezzora d’ammollo, mettere il sale nel pentolino e le arame. Cuocere finchè il liquido non si sarà asciugato completamente.
A questo punto unire le alghe al brodo di verdura, volendo è possibile eliminare con cura parte del sale che si sarà cristallizzato nel fondo del pentolino, e frullare tutto assieme. Servire caldo.

giovedì 6 dicembre 2007

Zuppa di Daikon e Shiitake

Questa zuppa non è una mia invenzione ma la troverete molto simile nel libro “Guarire con il Cibo”. So che molti di voi hanno questo testo, ma so anche che alcune ricette della prima parte si possono credere immangiabili, perché ricche di alimenti particolari che un po’ incutono soggezione.
L’obiettivo invece è quello di provare, e imparare a mettere sempre gioia e curiosità in tutto quello che facciamo.
L’aspetto culinario oggi è effettivamente messo un po’ da parte, ma i benefici di questa preparazione con il tempo sono effettivamente grandi.


1/2 radice di daikon
2 funghi shiitake
5 cm di alga wakame
2 cucchiaini di miso d’orzo e di riso
Un pizzico di sale integrale marino
4 tazze d’acqua
Un cucchiaino di succo di zenzero

Mettere in ammollo wakame e shiitake in due tazze separate per circa una mezzora.
Nel frattempo pulire il daikon con la spazzola di fibre vegetali, privarli delle estremità e eliminare la buccia con la mandolina, dopo di chè e tagliarlo a rondelle. La buccia di daikon si elimina solitamente perchè rimane più dura e fibrosa, ma è una scelta personale.
In una pentola d’acciaio mettere il daikon, i funghi e l’alga tagliati a striscioline, l’acqua e portare a bollore. Aggiungere il sale e cuocere per una ventina di minuti a fiamma bassa.
Una volta pronta, e possibile passarla con il passaverdura, rimetterla ancora un attimo sul fuoco, sciogliere il miso e servire in tavola calda guarnita con il succo di zenzero.
Il risultato sono sicura che vi stupirà ;)

MacroConsiderazioni
Nel libro “guarire con il cibo” troverete che questa zuppa è indicata per sciogliere il muco, e per perdere peso in eccesso. Inoltre aiuta a sciogliere depositi di sale e grassi di origine animale. Questo perché gli ingredienti utilizzati hanno le seguenti caratteristiche:

Daikon, come tutti i ravanelli, hanno la proprietà di aiutare a sciogliere il grasso depositato in profondità, inoltre il sapore piccante accelera il metabolismo. Si fa presente però che il daikon non è indicato per chi ha la pressione bassa, perché potrebbe aumentare questa problematica.

Le alghe, specialmente la Kombu, ma in generale tutte, hanno la caratteristica di intervenire sul funzionamento della tiroide e di agevolare lo scioglimento dei grassi, soprattutto se preparate all’interno di zuppe.

I funghi shiitake sono famosissimi per le loro proprietà benefiche, tra le quali anche lo scioglimento dei grassi saturi sedimentati in profondità. Come nel caso delle alghe è consigliabile, per aumentare questo effetto, il loro utilizzo nella preparazione di zuppe.

mercoledì 5 dicembre 2007

Seconda Alba

Oggi è il loro secondo giorno. Lunedì è stata proprio un’esperienza strana… probabilmente non lo sanno, ma credo che sarebbero felici se scoprissero che non vivranno più una situazione tale. La loro tranquillità è stata turbata da una tenda che si è aperta sul mondo.
Hanno sentito freddo per la prima volta e l’aria fresca ha messo in moto i loro polmoni.
R. e S. sono i nomi scelti per loro, tenuti nascosti ai parenti per suscitare ancora più curiosità.
Non vi dirò quanto sono belli perché pensereste che la zia non può e non deve essere obiettiva, vi dico solo che sono sani e due piccoli giganti… c’è davvero da chiedersi come hanno fatto a uscire da una sola persona…
La mia famiglia lunedì ha ricevuto un dono grande, e io ancora non me ne capacito.
Condivido la mia gioia con il mondo della rete, con voi che mi siete amici o semplicemente mi leggete…
…sono immensamente felice :D

giovedì 29 novembre 2007

Info in un Clik

Nelle mie escursioni su internet ho trovato un materiale interessante, e come faccio dai tempi dell’università promuovo la diffusione e la lettura critica ;)



Si tratta di una decina di pagine sulla “cucine naturale”. Un riassunto a mio parere ben fatto per chi di macrobiotica non sa nulla o quasi, o semplicemente per chi vuole fare il punto della situazione :D

Le linee generali sono tracciate con senso e precisione.
Ovviamente c’è un punto in cui non concordo, perché altrimenti l’autore sarebbe stato troppo in linea con i miei pensieri e mi sarei preoccupata ;)

L’unica precisazione che mi sento di fare è relativa ai dolcificanti. E’ giustissimo prediligere l’amasake, il malto si riso e d’orzo, ma quello di mais anche no! Io lo sconsiglio perché troppo squilibrato. Inoltre in piccole dosi lo sciroppo d’acero è una gran coccola, ma attenzione che genera dipendenza ;DDD

martedì 27 novembre 2007

Lunch Box e Semplicità

Il sole ha mandato via la nebbia, anche se l'umidità continua a essere la protagonista delle giornate autunnali in pianura, quindi può essere utile mangiare un po' più secco, e non scarto l'idea di saltare in padella, tutti assieme, gli ospiti del mio lunch box...
Un un pranzo sempre molto semplice, in linea con un le sperimentazioni di questo periodo, ma anche con la voglia di dolce che inizia a farsi sentire.
Ovviamente è presente l’immancabile riso integrale, le mie alghette preferite, un nishimè fatto con kombu, zucca, cavolo cappuccio, cipolla e dikon, e per condire Tamari e gomasio ;)


Nishimè è un tipo di cottura molto interessante per diversi aspetti di cui parlerò molto presto. Ha come non trascurabile pregio quello di esaltare la dolcezza delle verdure, per questo può essere una vera coccola nei periodi curativi, e non solo :D

lunedì 26 novembre 2007

Il Macro MeMe

Ringrazio Matteo per l'iniziativa, e Vera per avermela già proposta ;)

In questa veste mi sento più a mio agio...

1. Il tuo latte vegetale preferito?
In generale il latti vegetali non trovano troppo spazio nella mia quotidianità, anche perché raramente mi ricordo di comprarli. Sono però buonissimi per la preparazione di dolci naturali per i quali prediligo latte di riso e soia.

2. Tre piatti che hai in progetto di cucinare?
In questa fare della mia vita sto sperimentando una dieta molto semplice accompagnata da rimedi naturali per rimettermi al top. Quindi sto sperimentando cose molto più importanti che ricette. Mi sto scoprendo una brava cuoca anche nella macrobiotica un po’ più stretta, e soprattutto mi sto divertendo un sacco ad accostare specifici curativi in ricette che scopro davvero gustose.
In questo trend vorrei cucinare alcune ricette con alghe e legumi scuri ;)

3. Come condisci i pop corn?
Come Matteo non li mangio mai, ma li condirei con il sale integrale marino, forse tostato.

4. La ricetta più disastrosa e non ancora riuscita?
Ho provato a fare la pasta acida… il fallimento è stato multiplo, ma non demorderò :DDD

5. Il tuo prodotto in scatola preferito?
mmm…prodotti in scatola??? Ne uso il meno possibile, son sempre un ripiego. Al massimo olive e capperi, ma raramente.

6. Scrivete le ricette riuscite?
Per questo ho aperto un blog :DDDMi segno anche quelle non riuscite per migliorarle e per evitare di essere recidiva :)

7. Compost, immondizia, o raccolta differenziata?
Raccolta differenziata, ma non per l’organico, non sono ancora così PRO!!!

8. Sei solo/a su un'isola deserta e puoi portarti solo tre alimenti, quali?
Per rispondere a Matteo che non capisce chi si porterebbe il riso integrale, io sicuramente quello ;)
Primo perché per la cottura ci si attrezza, poi masticandolo tantissimo è commestibile anche crudo.
Quindi porterei riso Integrale, Miso e azuki.

9. Il prodotto alimentare che ti fa pensare alla tua infanzia?
Il pane che mangiavo in montagna, precisamente nell’estati al Nevegal con la marmellata rigorosamente di albicocche. Che belle quelle colazioni!!!

10. Il tuo gelato preferito?
TUTTO ;) peccato che abbia attentato al mio intestino :(

11. L'elettrodomestico che più usi in cucina?
L’unico che ho: il Bimby. Però il mio preferito è un altro: il mulino a pietra, in casa ho una busta dove metto via i risparmi per compralo. E’ molto adolescenziale questa cosa, e ovviamente mi piace ;)

12. L'erba/spezie che non deve mancare?
Nessuna! Per me sono una cosa in più, e non sempre sono utili! Non deve mancare il gomasio, ma non è una spezia.

13. Il tuo ricettario o libro di cucina più utile?
Internet sicuramente.

14. Il tuo gusto preferito di marmellata?
La composta di zucca.

15. La ricetta Macrobiotica che vorresti far assaggiare anche ai tuoi amici?
Tutte! Mi piacerebbe un mondo con un’alimentazione più consapevole, anche se non per forza macrobiotica, un po’ più a misura d’uomo.

16. Seitan, tofu, o tempeh?
Anche loro rari nel mio frigo, ma se devo dire quello che mi piace di più non ho dubbi: tempeh!!!

17. Preferisci cucinare di mattina, pomeriggio o sera?
Cucino quando ho tempo, dalle cinque di mattina a mezzanotte, l’importante per me è avere qualcosa di praticamente pronto per almeno i due pasti successivi.

18. Cosa tieni sul frigo?
Sopra al frigo ho le dispensa dei piatti.

19. I tre alimenti che ricordi di avere nel congelatore?
Congelatore? Il mio lo usa mia mamma, anche se abitiamo a 20 km di distanza.
20. La lista dei prodotti che devi comprare in un negozio di alimentazione naturale?
Gallette di riso, cereali, legumi, semi, alghe… tutto direi. L’unica cosa che compro raramente biologica è la verdura. In questo periodo anche quella, ma è solo una fase…

21. Qual'è il tuo negozio di alimentazione naturale?
Quello che mi è più vicino in quel momento.

22. Quale prodotto alimentare vorresti fosse veganizzato/macrobiotizzato?
Tempo fa avrei risposto senza dubbi: gelato. Ultimamente sono totalmente soddisfatta dalla mia alimentazione.

23. Tre link dei tuoi foodblog preferiti.
La cuoca petulante (in primis, nel caso non si sapesse…)
Yari, Vera e Stella di Sale perché oltre alle ricette mi piacciono proprio come persone, pur non conoscendoli nella vita reale, mi piacciono per quello che percepisco di loro.

24. La tua caramella preferita?
Umeboshi no!?

25. L'ultimo prodotto alimentare "strano" che hai acquistato?
Strano…
....dipende dai punti di vista. Istintivamente quando ho letto questa domanda ho pensato…nessuno!!!
Poi ci ho pensato meglio… kuzu, alghe di ogni tipo e sto cercando l’hato mugi disperatamente… ma nel mio contesto sono più strani i biscotti farro e mandorla che compro per il Criticissimo, o il ragù e le tagliatelle che mia mamma mi rifila sempre per lui (grrr)… nel caso morisse di fame.

26. Scrivi qualche domanda o qualcosa che vuoi sapere del blogger a cui invierai queste domande.
In realtà ne avrei parecchie, ma mi accontenterò di un impertinente:

”Perché hai deciso di diventare macrobiotico?”
Devo ammettere che mi piace il suo entusiasmo!

27. Ti dedichi all'autoproduzione di cibo (inteso come: sostituti della carne quali seitan, tofu o tempeh; latti vegetali, prodotti simili)? Se sì, fuori le ricette!
Ho fatto il tofu, il pane e la pasta. Le ricette non le ho tiro fuori :P perché le ho copiate da altri siti ;)

28. Hai mai la sensazione che i tuoi conoscenti non assaggino i cibi da te preparati solo ed esclusivamente perché sono "Macrobiotici" (come a dire che contengono virus del vaiolo o peste bubbonica o altre simpatiche malattie)?
Si, soprattutto gli uomini, e i miei genitori. Le femmine sono più curiose. La soddisfazione più grande è quando le mie amiche mi chiedono quando le inviterò a cena! Mi rendono davvero felice.

29. Hai mai fatto il test della MacroPersonalità? Se sì, con quale esito?
Credo che l’unico “test” che ha senso fare per un macrobiotico sia confrontarsi con le “sette condizioni di salute e felicità” scritte da Ohsawa.

30. Sei già stufo di questo test?
Mai!!! Mi piacciono queste cose ;)

31. Abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno... domanda facile: da quando sei macro?
Non sono in grado di rispondere a questa domanda! Non ho mai pensato sono macrobiotica o altro, non è un etichetta. Al massimo parlando di me posso dire “seguo la macrobiotica” oppure “da macrobiotica direi o farei…” Il mio è un cammino che è iniziato da tempo… spero domani di esserlo!

venerdì 23 novembre 2007

Zuppa di Miso 2

Spesso ho tempo di cucinare solo la sera, e quindi come si lamenta quella povera creatura che mi sopporta ;) mi capita di essere un po’ invasiva in cucina. Se avete anche voi un compagno che adora rifugiarsi nella pasta per paura di mangiare troppo sano, un idea può essere far bollire tanta acqua in un'unica pentola, calcolando a occhio quella che servirà a voi per la zuppa e a lui per la pasta. Io ho fatto così l’altra sera e credo che sia un’accortezza furba. Lui comunque si è lamentato pubblicamente, ma ieri sera si è fidato ad assaggiare e mi ha sommerso di complimenti :DDD
Ieri infatti si è banchettato con un po’ di questa zuppa assieme al farro e qualche azuki, guarniti con l’immancabile gomasio.
Il criticissimo finalmente ieri sera non ha criticato…


Un Sedano rapa medio piccolo
Una carota
Una cipolla
5 figlie di cavolo nero
Una manciata di dikon secco
2 funghi shiitake
Wakame
un cucchiaino raso a persona di Miso
Un cucchiaio di Olio di Sesamo
Sale integrale marino
Un pizzico di erbe di provenza (facoltativo)

Mattere in ammollo la wakame, i dikon e i funghi per una mezzora. Io solitamente li lascio in acqua in contenitori separati e con l’acqua di ammollo mi regolo così: utilizzo sempre quella del dikon e dei funghi, molto difficilmente invece quelle delle alghe.
Pulire la cipolla e saltarla sul fuoco possibilmente in una pentola di acciaio con il fondo alto, come sempre finch’è non diviene marroncina, ma non abbrustolita, salare e chiudere con un coperchio lasciandola riposare per qualche minuto.
Lavare la verdura aiutandosi con la spazzola vagetale e tagliarla a cubetti.
In una pentola mettere quattro o cinque cinque tazze si acqua a bollire.
Tagliare il dikon la wakame e gli shiitake finemente. Nella pentola dove avete fatto saltare le cipolle, aggiungete il resto delle verdure, compreso i vegetali ammollati, e versare l’acqua bollente.
Salare, coprire con il coperchio e cuocere per 40 minuti.

A questo punto potete decidere se frullarla, passarla con il passaverdura, oppure mangiarla così.
Io una parte l’ho passata per renderla gradevole anche al Criticissimo.

giovedì 22 novembre 2007

Saraceno dei due Maestri

So già che Lorenzo e Silvia se la rideranno un sacco a questa dedica, almeno quanto me la rido io nel pensare alla faccia che faranno quando leggeranno questo post.
Solo la loro esperienza da cuochi provetti poteva aiutarmi :D
Il mio rapporto con il saraceno è controverso da sempre, perché a parte quello di St. Gaudens, dove è tutta un’altra cosa, quello che trovo in Italia proprio non mi va giù. Uno potrebbe dire … evita quel cereale se non ti piace! Io sento però che mi fa bene tutte le volte che lo mangio, me lo dice tutto il mio corpo.
Ho chiesto a Silvia un trucchetto per la cottura del saraceno, perché a me veniva sempre troppo spappolato o duro.
Le si sono illuminati gli occhi dandomi questi consigli, come succede a chi ha una grande passione, e io ho cercato solo di mettere in pratica con successo i suoi precisi consigli.


una parte di grano saraceno
una parte e tre quarti di acqua
un cucchiaio di Olio di sesamo
Sale integrale marino
1 cipolla

In una pentola a pressione mettere l’acqua, il saraceno (dopo averlo pulito) e il sale. Dal fischio inserire lo spergifiamma e puntare il timer a 7 minuti. Una volta sfiatata la pentola il grano dovrà essere tolto in fretta dalla pentola per evitare che si cuocia troppo.
Nel frattempo pulire una cipolla e farla saltare in una pentola d’acciaio con l’olio di sesamo. Una volta yanghizzata bene aggiungere il saraceno e saltare assieme per qualche minuto. Servire caldo!
Questo è un piatto tipico della macrobiotica francese, a cui dedico la semplicità e la bontà di questa ricetta. Ovviamente anche, se non specialmente, a chi me ne ha dato dono.

lunedì 19 novembre 2007

Riso saltato con Cavolini e Arame

Quando in libri di cucina leggo Arame in padella, istintivamente penso: "Noooo, povera!" il che è preoccupante :D
La mia alga preferita non è ancora apparsa in alcuna ricetta di questo blog, urgeva quindi, correre ai ripari ;) Inoltre con mia immensa gioia è uno di quegli alimenti che devo preferire in questa fase della mia vita, e devo ammettere di non fare alcuna fatica ;)


Cavolini di Bruxelles
Una manciata di arame
Riso integrale già cotto
Olio di sesamo spremuto a freddo
Un cucchiaio di Tamari

Gomasio (facoltativo)

Lavare le Arame e metterle in ammollo per almeno 20 minuti. Bollirle in acqua molto salata per una mezz’oretta. Nel frattempo lavare i cavolini e pulirli accuratamente. Tagliarli a dadini. In un Wok (regalo del Criticissimo) mettere un cucchiaio scarso di olio di sesamo e far saltare i cavolini per circa 15 minuti, facendo attenzione che non attacchino. Aggiungere le Arame e dopo 5 minuti il riso, insaporire con il tamari e attendere ancora qualche minuto. Servire ben caldo, se volete con qualche grano di gomasio.

venerdì 16 novembre 2007

Un classico: La Zuppa di Miso

Non ho ancora pubblicato una ricetta di zuppa di miso, per puro timore reverenziale. E’ un piatto classico della cucina macrobiotica, per me è stato amore al primo assaggio, malgrado la presenza della wakame, che allora mi contrariava parecchio. Tuttora la taglio fine fine, e mi mettono un po’ a disagio i lenzuolini verdi che pendono dal cucchiaio, quando chi l’ha cucinata (che comunque avrà la mia eterna gratitudine) non ha usato la mia stessa attenzione.
Immagino sia una ripetizione ricordarvi l’origine e la libertà che permette questa preparazione, quindi evito.
La preparazione è semplicissima! Basta seguire alcune regole, non obbligatorie ma interessanti.
-Fondamentale è:
l’utilizzo della Wakame
L’utilizzo di un buon miso
la presenza di verdure
guarnire con qualcosa di yin, ad esempio succo di zenzero o erba cipollina.

-Augurabile nella scelta della verdure:
Una radice
Una verdura tonda
Una verdura a foglia

Poi c’è qualcosa che sceglie per me: la mia dispensa!!!


Una carota
Una cipolla
5 o 6 cavolini di Bruxelles
alga Wagame
un cucchiaino raso di miso a persona
Un cucchiaino di succo di zenzero
Un cucchiaino di olio di sesamo spremuto a freddo
4 tazze di acqua
sale integrale marino

Mettere in ammollo l’alga wakame. Lavare e tagliare le verdure e metterle da perte. Mettere in un pentola 4 tazze di acqua e portare a bollore. Scaldare l’olio in un pentola di acciaio e yaghizzare la cipolla finché non diventa marroncina, a quel punto salare e coprire lasciandola riposare per qualche minuto. Nell’acqua bollente immergere le verdure precedentemente tagliate, assieme alla cipolla, e all’alga tagliata a quadretti o striscioline, e salare. Il tempo di cotture può variare dai 20 miniti fino all’ora massimo, a secondo dell’energia che volete imprimere alla zuppa.
Nella quantità che consumate all’istante sciogliete il miso e servite ben calda con qualche goccia di succo di zenzero.

giovedì 15 novembre 2007

Responsabilità e Opportunità

Se c’è una cosa che ho imparato dalla macrobiotica, è il principio semplice, e aberrante per molti, che se stai male è colpa tua. Io lo trovo rassicurante, anche se non lo credo vero in alcune patologie, troppo violente e debilitanti per credere che qualcuno se le possa meritare.
In ogni caso, a mio parere, torna che se il cibo che mangio mi da energia, è anche quello che mi costruisce, e quindi se mi costruisco male è per forza anche colpa mia.
Che cos’è che trovo fantastico in questo? Non è il senso di colpa, o l’accusa del malato, ma è la possibilità di inversione della malattia. La guarigione.
Non mi pare di aver mai detto di essere una macrobiotica ligia, anzi mi pare di aver sempre affermato il contrario, ma ora finalmente ho un problemino da risolvere!!!
Ha senso essere felice di avere qualcosa che non va?
Ci pensavo martedì, nella pausa pranzo e oltre… passata in quella sala d’attesa per essere visitata dal medico di famiglia. Due ore e mezzo di fila!!! Il medico è peggio delle poste, ma vi pare possibile? Sono uscita dalla fantastica chiacchierata con la dottoressa che si è premurata di chiedermi tutto quello che ho fatto nell’arco di questi anni in cui a differenza degli altri pazienti, sono stata latitante dalla sua sala d’attesa. Persona squisita davvero, quasi quasi la invito alle cene macro…
Comunque sono uscita dal suo studio ancora un po’ storta dal male e con i mano un foglietto che metteva in crisi tutto quello che ho letto e studiato in questo periodo di latitanza dalle lunghissime file.
Che fare?
1)Dirmi che è solo per stavolta e almeno smetto di avere male? (non da scartare)
2)Mettermi a sette? Con questa ipotesi non ha senso nemmeno la diagnosi (non da scartare)
3)Scrivere ai miei amici terapisti e chiedere consigli a chi è davvero preparato? (PER ME da preferire)

Appena sono tornata in ufficio ho scritto a Silvia per chiederle aiuto! Nel frattempo ho seguito il mio istinto coccolandomi con il caldo dove avevo male, mentre di quello che mi ha detto la dottoressa ho preso in considerazione solo il bere di più lontano dai pasti. Ieri ero già un’altra persona e oggi inizierò la cura che mi ha prescritto la mia terapista di fiducia.

Riuscirò ad essere più stretta nell’alimentazione? Certo che ce la farò, ho finalmente un motivo più che valido per costringermi a masticare e per fare le cose bene. Non mi sento triste, ma entusiasta perché se le cose vanno bene, avrò ancora una volta una prova tangibile della validità delle mie scelte, ..... omettiamo la stupidità dei miei errori ;)

venerdì 9 novembre 2007

Nessuno se n'é accorto?

Probabilmente nessuno se n'é accorto. Il mio modo di vestire non è cambiato così drasticamente, non lo è nemmeno il mio modo di sorridere. Semplicemente ho perso per strada una parte di me, esattamente come fa il serpente quando cambia la muta, oppure quando perdi per strada qualcosa.
Li per li non me ne sono resa conto.
Probabilmente ha fatto rumore, un suono tondo, come un PLOP.
Non mi sono girata, perché era normale in quel momento, ma adesso non lo è più, adesso ho bisogno di ritrovare quel senso di vuota femminilità. Parlo di vuoto non per dargli un valore negativo, ma perché è un sentire leggero, è un modo di riscoprirsi, forse di camminare, sicuramente di guardare e di irradiare.
La femminilità non mi serve in ufficio, quando combatto per farmi dare un’opportunità, o in cantiere, quando i muratori mi vedono solo come una pivellina caruccia; e quindi l’ho messa da parte.
Occhiali, niente trucco per evitare attenzioni non richieste, perché io sogno quel lavoro da uomini che ha l’odore acre della malta, e il colore rossastro dei blocchi di laterizio. Ma quando son fuori?

Oggi sento che la parte di me più colorata e frivola sta come urlando dentro le mie viscere per chiedermi attenzione, non so da quanto sta gridando, ma oggi ho voglia di darle ascolto.
Ho voglia di uscire dall’ufficio, in cui sto combinando il nulla. Andrei dal parrucchiere per farmi crescere i capelli, magari uscirne con i boccoli che per una volta reggono fino a sera.
Vorrei andare in centro per prendere quella maglia viola che mi ha stregata dalla vetrina, scoprire che mi sta benissimo e che quel colore mi dona.
Vorrei immergermi in una vasca di schiuma circondata di candele profumate. Andare in camera e trovare i vestiti da indossare già disposti con cura sul letto.
Immagino di prepararmi e truccarmi gli occhi di verde, vedermi al meglio, che magari non è un gran che, ma è il mio meglio. Vorrei poi uscire e dimenticarmi che è stato importante essere bella. Voglio, anzi, so che troverò i miei amici al ristorante. So che mi offriranno vino e che si divertiranno a vedermi ridere di gusto solo dopo il primo bicchiere, che poi saranno al massimo tre, perché di più casco per terra.
Vorrei che Lui guardandomi si accorgesse che sono al meglio, e che si rendesse conto che mi ama anche di più quando ho la febbre e lo faccio ridere perché mi metto il cavolo in faccia invece di prendere l’aspirina.
Voglio mettermi la gonna corta e i tacchi alti, voglio cambiare prospettiva, voglio dare ascolto per una volta alla frivolezza.

Seitan al Vino Rosso

Un'altra ricetta offerta da Lorenzo e Silvia, ma questa volta testata.
Nel mio lunch box oggi, infatti, fa la sua presenza questa fantastica portata. La preparazione è semplicissima e fa una gran riuscita. Io l'ho cucinata con un unica variante, perchè il vino rosso non lo adoro e difficilmente entra in casa mia, ma essendo stato il mio compleanno lunedì era invece presente una bottiglia aperta di Cagnina dolcissima e biologica. Quale modo migliore per sfruttare il fantastico vino... certo il risultato è stato più dolce e più viola, ma davvero buono, anche quel criticone del Criticissimo ha gradito ;)



seitan naturale (200 o 250 gr)
una cipolla dorata
circa 1/4 di bicchiere di vino rosso (o Cagnina)
olio di sesamo
sale
tamari
6 bacche di ginepro
rosmarino

Tagliare le cipolle a mezza luna e il seitan a straccetti.
Yanghizzare (saltare a fuoco vivo) le cipolle con l'olio di sesamo, sale e tamari; quando queste si sono ben dorate aggiungere il seitan e rosolare per un po' aggiungendo il vino rosso, le bacche di ginepro e il rosmarino. E' importante alla fine chiudere con un coperchio e spegnere il fuoco, in questo modo continuerà a cuocere nel suo vapore e ad insaporirsi bene.

mercoledì 7 novembre 2007

Crostata di Halloween

Questa ricetta è offerta da Silvia e Lorenzo e visto che non so quando avrò il tempo di cimentarmi nella preparazione di questa opera d'arte culinaria vi invio la loro ricetta strepitosa e sanissima.
Io la sognerò, ma vi invito a provarla ;)



PASTA FROLLA
300 gr. farina integrale di grano tenero
80 gr. di olio di mais
1 cucchiaio di malto d'orzo o di riso
100 ml. di acqua
scorza di limone
sale
vaniglia in polvere

RIPIENO
1/2 zucca
2 mele
sale
latte di soia (facoltativo)
cannella
uvetta a piacere
pinoli per guarnire


La ricetta della pasta frolla è molto semplice, ma richiede un po' di attenzione con la temperatura.
Occorre che i primi 4 ingredienti siano freddi, quindi vanno messi per una mezz'ora in frigo, poi si amalgama il tutto aggiungendo la scorza di limone, il sale e la vaniglia.
L' impasto ottenuto va messo in frigorifero ancora per una mezz'ora; a questo punto basta oleare un po' la teglia prescelta e poi con l'aiuto delle mani si sistema l'impasto su tutta la teglia cercando di ottenere lo stesso spessore, infine con una forchetta si bucherella qua e là per evitare che in cottura si creino delle bolle.
Nei tempi morti in cui la pasta è a riposare in frigorifero ci occuperemo del ripieno: tagliamo la zucca e le mele a pezzetti e si mettono a cuocere con un dito d'acqua sul fondo, un pizzico di sale e l'uvetta ( più ne mettiamo e più diventerà dolce).
Quando la zucca e le mele si sono intenerite frulliamo il tutto con il minipimer e a questo punto in base a quanto liquido hanno creato, si decide se aggiungere o meno un po' di latte di soia (ovviamente se è troppo liquido si aggiungerà qualcosa per addensare es: fiocchi d'avena o cous-cous o kuzu....). Raggiunta la densità desiderata, aggiungiamo un po' di cannella per aromatizzare.
La crema andrà a riempire la nostra torta ed infine sopra guarniremo con dei pinoli.
Nel forno a 180° per 30 - 40 minuti ( ognuno si deve basare sul proprio forno, l' ideale è osservare la doratura di pinoli e crema e sopprattutto abituarsi a capire dall' odore se il dolce è ben cotto).

lunedì 5 novembre 2007

Il compleanno di un’alghetta



Oggi mi sento così, un’alghetta verdolina e secca, anche un po’ sbriciolata. Almeno mi sentivo così stamattina appena sveglia, perché quando uno fa una cavolata, non è detto che se la si debba perdonare subito. Gli errori e le distrazioni capitano a tutti, si dice così, e purtroppo è umano. Mi ripeto queste cose nella testa per stare tranquilla, perché effettivamente non ho commesso nulla di irrecuperabile, pagherò il danno e tutto rientrerà. Questo è un sollievo.
La cosa strana e che oggi è il mio compleanno e pensavo che sarebbe rimasto in sordina e che manco me ne sarei accorta, anzi quasi lo speravo, perché non ero in vena di festeggiamenti. Invece inaspettatamente è divenuta una giornata speciale, e per questo devo ringraziare i miei amici, e miei parenti.
Dalle sette e trenta di stamattina il mio cellulare è meta di tanti messaggini che arrivano da tanti luoghi, anche dalla Spagna, tutti per donarmi un pensiero o un bacio, e ognuno come i gettoni Pollon, (che come me combinava guai) mi riempie il cuore facendolo diventare più grande e felice.
La giornata sta migliorando e spero che stasera profumi di castagne, oppure di mele cotte al forno.

mercoledì 31 ottobre 2007

martedì 30 ottobre 2007

Lezioni di Cucina 3









Ancora diapositive per raccontare la mia esperienza nel Corso di Cucina Naturale. Questa volta presento alcune persone, senza dire chi sono per me. Senza raccontare che c’è la madre del criticissimo nella sua fantastica maglia da cui pende un peperoncino. Non vi dirò nemmeno che a Silvia brilla una M di strass vicino agli occhi, e che Lorenzo è hai fornelli a cui sono passata vicino per fare la foto appannando l’obiettivo della camera senza rendermene conto.
Vi racconterò invece che i veri ingredienti speciali sono rappresentati dalle prime due foto, come esempio della piccola cricca che ama questa avventura.
Domani vi mostrerò i piatti, è vi sussurrerò all’orecchio con la voce da streghetta il menù di una serata macro dedicata ad Halloween.

lunedì 29 ottobre 2007

Lunch box e Paesaggi di Autunno



L’autunno mi piace. Mi piace nella terra marrone scuro, carica di vita ed energia. Mi piace nella morte delle foglie che esprimono nel cambiare tonalità una sinfonia di colori come tributo alla vita. Mi piace nelle coccole dei ritmi più blandi dell’inverno in arrivo e nel cibo che la terra ci dona. L’autunno mi piace perché è il momento di tirare le somme, di raccogliere e di seminare, è il momento in cui tutto si prepara a far finta di dormire, nascondendo l’incessante attività. Mi piace perché profuma di caldarroste e cagnina e di tè aromatizzati agli agrumi.



Nel Lunch box un semplicissimo riso integrale accompagnato con ceci e cavolfiore.

giovedì 25 ottobre 2007

Riso Saltato con Cavoli

Il riso è il cereale che adoro in assoluto, non per motivi religiosi ;) ma perché mi piace proprio.
Il riso integrale lo preparo solitamente in pentola pressione, rispettando la proporzione di 1 a 2 (una tazza di riso e due di acqua). Nella pentola a pressione metto l’acqua e porto a bollore. A questo punto inserisco lo spargifiamma, unisco sale integrale e il riso. Chiudo la pentola e punto il timer a 45 minuti. Passato il tempo spengo il fornello e attendo che la pentola sfiati da sola.
Vedrete che preparato così il riso presenterà la cottura ideale e i grani saranno ben separati.



Riso integrale già cotto
Cavolo nero
1/2 cavolo verza
Un cucchiaio di olio di sesamo spremuto a freddo
Un pizzico di sale integrale marino
Semi di girasole tostati

Lavare la verdura.
Dal cavolo nero tagliere le parte centrale e mettetela da parte. Stavolta io l’ho usata in un’altra preparazione, più precisamente per arricchire un minestrone, ma potete anche tagliarla finemente e unire in padella. Tagliare le foglie del cavolo nero, possibilmente seguendo con la lama la linea obliqua delle nervature. Prendere il cavolo verza e tagliarlo finemente. In una padella aggiungere l’olio di sesamo, e una volta riscaldato, unire i cavoli.
Mescolare di tanto in tanto facendo attenzione che non si bruci e sempre più frequentemente. Lasciare cuocere per circa 15 minuti, aggiungere il sale, mescolare bene e coprire abbassando la fiamma.
Passati due minuti, alzare la fiamma e unire il riso, saltare assieme verdure e cereale per qualche minuto.
Servire caldo guarnito con semi di girasole tostati.

I cavoli preparati così sono ottimi anche per accompagnare il temphè o altre proteine vegetali, inoltre sono fantastici sulla pizza (per me senza pomodoro)

lunedì 22 ottobre 2007

FIABADAY 2007

Ieri casualmente sono venuta a conoscenza del FIABADAY 2007 e di conseguenza ho potuto conoscere FIABA (Fondo Italiano Barriere Architettoniche).
E’ un argomento delicato con cui ovviamente mi confronto giornalmente per lavoro. Un argomento in cui bisogna dimostrare sensibilità e soprattutto sviluppare la consapevolezza della necessità.
Non è possibile ammettere che siamo ancora in una situazione tal per cui, le difficoltà motorie di varia origine, possano impedire lo svolgersi naturale di una vita.
Che sia la carrozzina che trasporta un roseo frugoletto, piuttosto che l’eroica trasferta di un incidentato in ospedale, ci dobbiamo render conto che potrebbe accadere ad ognuno di noi di aver necessità di un determinato aiuto. Certo gli esempi che ho fatto sono di difficoltà motorie temporanee, per far capire che non sono solo gli anziani, o le persone affette da handicap, piuttosto che da malattie degenerative, a sentirne la necessità urgente.
Il FIABA DAY è per me è uno spunto di riflessione, per ricordarci che, per quanto onorevole sia l’esistenza di questo fondo, sarebbe meraviglioso se non avesse senso ad esistere, sarebbe significativo del fatto che almeno gli autobus e le abitazione siano COME MINIMO conformate alle normative vigenti.

venerdì 19 ottobre 2007

Bolg in Pericolo di Estizione???

Non ho parole! E' l'unica cosa che mi vien da pensare!!! Io che almeno in queste pagine ho sempre cercato di pensare in positivo e alla meraviglia di questo fantastico mondo, ora mi sento oppressa e inferocita. Provo rabbia e rancore perché mi chiedo dove andremo a finire! Mi chiedo fino a che punto bisogna essere marci per avere paura dei blog.
Il pensiero non si spegne chiedendo un iscrizione ad un albo, piuttosto che il pagamento di un bollo! Perché rischiano la rivolta nazionale? Per azzittire un unico blog?
Voi davvero rinuncereste volentieri a dire la vostra innocente opinione al mondo perché qualcuno vi dice: NO! Potete dire la vostra solo se avete determinate caratteristiche!
Ma che cose che fa così paura?
I blog di ricette?
I blog delle riflessioni quotidiane?
I blog delle grandi innocenti passioni?
I blog divulgativi?
NO fa paura un unico blog, o forse la potenzialità che l'universo dei blog potrebbe avere se noi Italiani aprissimo gli occhi!
Noi, e lo dico sinceramente, non vorremmo aprire gli occhi.
Siamo troppo angosciati dalla situazione lavorativa dell'Italia, siamo troppo impegnati a fare i calcoli per arrivare a fine mese, ovvero al prossimo stipendio, che alcune categorie non hanno nemmeno garantito. Siamo impegnati a risparmiare per pagare i libri della scuola. Siamo scioccamente concentrati a fare bene il nostro lavoro, perché da una parte abbiamo un po' paura di perderlo, ma principalmente perché ci crediamo al fatto che fare le cose con la testa sia davvero importante.
DOVREMMO ANCHE RENDERCI CONTO CHE PENSATE SOLO AI VOSTRI INTERESSI? Dovremmo davvero avere la forza di ammettere e credere che sia tutto così vuoto e squallido?
Noi non vogliamo aprire gli occhi!
Dico davvero!
Volgiamo riempirci la testa di parole leggere, vogliamo guardare le veline e calciatori e far finta di essere loro. Dateci un drink e una borsetta glitterata, dateci una dieta per distrarci dagli obiettivi sensati. Dateci i goal in TV e noi non chiederemo altro.
La cosa è funzionata per un po'. E' funzionata finché non vi siete accorti che queste cose potevate vendercele, e al guadagno non si dice mai di no. Ma i soldi ora li avete tutti voi, e allora?
Noi non possiamo più ricercare la distrazione!
Anche i dittatori lasciavano al popolo i gladiatori. Attenti a lasciarci qualcosa da poter fare, perché rischiate che ci rimanga solo la possibilità di pensare, e allora potrebbe essere un guaio.
Se non avete capito di cosa sto parlando leggete QUI!

La Notte d’Oro

Per Ravenna la notte non è bianca, mai!
Tutt’al più è oro! Oro come i suoi mosaici, Oro come le sue spiaggie, oro come i suoi campi di mais… Insomma meno male che i bizantini ci hanno donato opere di tale bellezza altrimenti le circoscrizioni comunali come avrebbero potuto colorare ogni evento?
Devo capire ancora il senso di questi eventi, dei quali effettivamente riesco a cogliere solo l’aspetto economico.
Sabato scorso, malgrado il mio scetticismo, non si poteva evitare di vedere come Ravenna se la cavava in un evento tanto mondano e alla moda, così anche noi dopo aver mangiato da re siamo andati a sbirciare la città agghindata.
Devo ammettere quando mi propongono luci colorate io ne rimango incantata. Da piccola ero capace di fissare la fiamma di una candela per ore, quindi datemi una cosa brillante e colorata, meglio se inutile, ed io l’amerò.


I concerti mi piacciono per le luci, più che per la musica, e il concerto di Neffa in Piazza del Popolo è stato carino, anche perché noi siamo arrivati alla fine, gustandoci e cantando con lui le canzoni più famose. I miei occhi sono stati rapiti, ma è perché in questo sono profondamente infantile ;)
Le mie orecchie invece sono sempre più appagate dalla melodia degli artisti di strada, che senza troppe pretese condividono la loro passione con chi ha voglia di starli a sentire.

giovedì 18 ottobre 2007

Lezioni di Cucina 2

Sono ripresi gli incontri ai fornelli, momenti che adoro e attendo con ansia, perché si sta bene, perché si frequentano belle persone, perché si rincontrano amici, perché si parla di cose interessanti, perché si impara sempre qualcosa, perché si mangia bene, perché mi viene sempre voglia di migliorare, perché i miei amici che vengono a provare poi ritornano con gioia, perché.... di tutte le giornate che ho trascorso in quella cucina non ce né stata una uguale.
Sabato ad esempio a causa della notte d'oro (una variante delle notti bianche) a Ravenna, alla cena eravamo in meno rispetto al solito, e si è cenato mentre Lorenzo parlava di filosofia macrobiotica e di cucina, mentre ognuno raccontava qualcosa di se, donando un pezzettino della propria esperienza ai commensali.
Si è mangiato ottimamente come al solito...









... e sono stata ancora meglio del solito...
Saranno i rapporti che si stanno consolidando, e le amicizie che si stanno creando... sono stata davvero bene.
Grazie ai miei compagni di fornelli, e a quelli che verranno ;)

lunedì 15 ottobre 2007

Passato di Carote e Lenticchie Rosse

Una minestra fumante per combattere i primi brividini, ma ancora non invernale per l'aggiunta dello zenzero, che essendo una spezia piccante tende a far disperdere il calore.
Per questo motivo io ho aggiunto anche il gomasio, per mitigare l'effetto dispersivo, ma coccolo ugualmente il mio fegato a cui lo zenzero piace tanto.... oppure quella sono io??? :)



1 porro
5 carote di media grandezza
Una tazza da caffè di lenticchie rosse
Olio di sesamo spremuto a freddo
Un pizzico di sale integrale marino
Acqua
Zenzero in succo o in polvere (facoltativo)
Gomasio

Lavare il porro e tagliarlo non troppo finemente per poi lasciarlo appassire in una pentola d’acciaio con l’olio per una decina di minuti. E’ importante mescolare inizialmente di rado, poi sempre più di frequente, facendo attenzione che non si bruci. Una volta trascorso il tempo aggiungere il sale e lasciare riposare per qualche minuto coperto a fuoco spento.
Nel frattempo lavare le carote con la spazzola vegetale e tagliarle a cubetti.
Unire le carote e le lenticchie nella panatola assieme al porro, tostare per due minuti e aggiungere acqua bollente fino a coprire.
Dopo aver inserito lo spargifiamma, lasciare cuocere chiuso con il suo coperchio per circa 40 minuti.
Terminata la cottura frullare il tutto, mettere nel piatto e guarnire con zenzero e gomasio.

Sullo Zenzero
Sicuramente è migliore quello fresco grattugiato e spremuto, ma sto cercando di finire quello in polvere… il che avverrà fra dieci anni ;P

venerdì 12 ottobre 2007

Maki e Colore a Volontà

Sempre sull’onda di quello che mangio…
E’ venerdì e oggi un po’ ringhio… perché è l’ultimo giorno di una settimana un po’ pesa, e perché sto agognando domani da troppo tempo…
Appena sveglia mi sono resa conto che dovevo fare qualcosa per sollevarmi la giornata e così mi sono regalata un Lunch box colorato e invitante :DDD
Del resto, andare a lavorare salutando il Criticissimo Tester perso nel lettone e sommerso dalle coperte, mi ha fatto più invidia di quel che credevo. Ahhhh…le ferie!!!


Oggi c’è il sole e sono felice pensando al mio cestino pieno di Maki di riso integrale e selvatico (riso nero canadese), traboccante di zucchine e carote bollite e con l’aggiunta della salsina fatta con tamari diluito in acqua e zenzero, senza scordare il semi di girasole tostati :DDD
Io non potrei essere di certo più felice nel mangiare nient’altro ;)
Il cibo per me è una coccola, del resto se basta questo a rendermi contenta, perché non farlo?!

Voi invece cosa preferite in assoluto???
Cibo o abitudini ditemi quello che volete!
Buon fine settimana!!!

lunedì 8 ottobre 2007

Il mio pranzo e i lunch box

Mi hanno chiesto di raccontare quello che mangio durante la settimana, così propongo il mio parnzo odierno. Il mio cibo mi aspetta tutto impacchettato nel lunch box della mamma vegana più famosa della rete.


Sinceramente per me è un po' piccolo, per questo mi sto organizzando per vincere tutte le mie remore e buttarmi su ebay dove si trova l'impossibile in quanto bento box ;)

Il pranzo lo preparo la sera, e solitamente lo mangio a casa dei miei, che hanno un appartamento vicino allo studio dove lavoro.
A volte riscaldo le portate, a volte salto le verdure e i cereali, a volte mangio freddo... dipende dal tempo a disposizione e dalla stagione.

Anche oggi il sole splende, ma l'aria è pungente. Perfetto con questo clima è il pane Oshawa con ferina di saraceno e riso, accompagnata da cavoletti di bruxelles cotti a pressione, e da un po' di rucola con capperi e olive. Lo yang del saraceno cotto al forno è così mitigato dalla rucola.

Sono sapori che stanno molto bene assieme anche dal punto di vista culinario :DDD

giovedì 4 ottobre 2007

Miglio con Cavolfiore e Ceci

Il sole splende, ma la temperatura è un po’ pazzerella tra caldo eccessivo e primi freddi il fisico ha bisogno di essere preparato al cambio della temperatura in maniera graduale e un po’ furba.
Il miglio è un cereale che mi piace molto, leggermente più yang del riso ha ottime proprietà rigeneranti.



1 tazza di miglio (tazza da ceffè a persona)
Circa due tazze di acqua
Cavolfiore bollito
Ceci cotti
Erbe di provenza
Sale integrale marino
Un cucchiaino di olio di semi di sesamo spremuto a freddo


Sciacquare il miglio e metterlo a cuocersi in acqua già bollente e salata per circa una ventina di minuti.
Terminata la cottura unire il cavolo e ceci, precedentemente preparati, e passarli in una padellina leggermente unta con l’olio di sesamo.
Servire con una spolverata di erbe di provenza.

PER LA RI-COTTURA

Polenta integrale istantanea q.b
Olio di semi di sesamo spremuto a freddo per ungere la teglia

Nel caso un cereale avanzi è buona consuetudine giocare con le energie attraverso le cotture, in modo da rigenerare le energie e il gusto di un piatto, rinnovandolo di volta in volta.

Ungere una teglia da forno, non molto grande, e versare il miglio rimasto in modo da avere uno spessore di almeno un centimetro e mezzo.
Compattare con un cucchiaio di legno bagnato e spolverare con della polenta integrale istantanea.
Cuocere al forno a 180° fino a quando la superficie non sarà dorata (di norma 30-40 minuti).
Servire caldo

Macroconsiderazione
Ricordiamoci sempre che nella macrobiotica original ogni spreco è bandito, ma questo non vuol dire mortificare il gusto o avere una cucina noiosa e ripetitiva.
Le ricotture hanno un importanza cruciale, non solo la funzione di cambiare il sapore, ma proprio per cambiare il carattere energetico di un piatto.
Lo stesso piatto, bollito semplicemente, piuttosto che passato in padella, oppure gratinato al forno, riceve un input energetico notevolmente diverso, e lo stesso effetto diverso lo riceveremo noi gustandolo ;D