venerdì 29 agosto 2008

Tiramisù di riso alle mandorle

Mi piace moltissimo fare dolci, sicuramente perché mi piacciono, ma anche perché mi rilassa e li considero evasioni e coccole.
Cerco comunque di non esagerare, ma anche così, ogni scusa è buona per donare qualcosa di mio ad amici e a parenti. Al compleanno del Criticissimo non poteva mancare un mio gesto in questo senso, con un dessert che ormai sta diventando una tradizione.


Due tazze di riso semi integrale
5 tazze di latte di riso
1/2 tazza di uvetta
Una punta di vaniglia
Un pizzico di sale integrale

Latte di riso q.b.(solitamente altri due tazze)
100 gr di mandorle
La buccia grattugiata di un limone o di un’arancia (non trattati)
Un cucchiaino di zenzero in polvere
Caffe d’orzo solubile per guarnire

1/2 litro di caffè d’orzo a temperatura ambiente
Biscotti secchi senza zucchero, uova o latte ;)
Oppure
Fette biscottate

Cuocere il riso in pentola a pressione per 20 minuti o in pentola aperta per 30.Frullare le mandorle con un po' di latte di riso e un pizzico di sale; unire riso, scorza grattugiata del limone (o di arancia), zenzero in polvere, rimanente latte di riso. Frullare bene fino ad ottenere una crema.Preparare una teglia con uno strato di biscotti imbevuti nel caffè d'orzo, poi uno strato di crema, poi un secondo di biscotti;infine l'ultimo strato di crema abbondante (gli starti croccanti possono variare a seconda delle preferenze da due a tre).
Tenere nel frigorifero a raffreddare, spolverizzare con il caffè d'orzo solubile e servire fresco.

martedì 26 agosto 2008

Ragù di soia nera

Che nome ardito per una salsa in cui non compare la benché minima traccia di carne. Io comunque non mi lascio intimidire e trovo che questo intingolo sia all’altezza di tale appellativo. Il termine ragù, come si legge su Wikipedia, prende vita dalla parola francese ragôut o meglio ragoûter, ossia “risvegliare l’appetito”.
Questo sugo con la sottoscritta ha questo effetto ;) ecco perché ho deciso di chiamarlo così.
Più che una ricetta è il matrimonio felice di due preparazioni già presenti sul blog, unite da un’ulteriore, seppur breve, cottura, e da un po’ di immancabile alloro.


Un vasetto di salsa simil pomodoro da circa 300 gr
150 gr di stufato di soia nera
Una o due foglie d’alloro
Acqua q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b. (facoltativo)

In un suribaki unire salsa e soia nera e schiacciare con l’apposito pestelli in modo da raggiungere una consistenza granulosa.
Cuocere per un 15 minuti il sugo assieme all’alloro e aggiungere due o tre cucchiai di acqua.
Volendo potete amalgamare il tutto con un po’ d’olio, in cottura, o a crudo, a seconda della stagione ;)

giovedì 21 agosto 2008

La Trasformazione dell’Umanità

La trasformazione biologica dell’umanità è una rivoluzione al cento per cento pacifica che non richiede né leggi ne dottrine, ne violenza, né movimenti di massa. E’ anche la rivoluzione più universale, capace di coinvolgere l’intero pianeta, di superare i confini nazionali, razziali, ideologici, religiosi e culturali. Si diffonde da persona a persona, da casa a casa, da comunità a comunità, da nazione a nazione; inizia dalle cucine per terminare con la realizzazione di un mondo unito nella pace.”


“Il nuovo libro della macrobiotica” Michio Kushi

mercoledì 20 agosto 2008

Zuppa di farro e borlotti e tendenze organizzative

Adoro questa cucina, perché malgrado sia un po’ lunghetta nei tempi di cottura, é di una versatilità estrema e mi permette, con un pizzico di organizzazione, di preparare anche piatti elaborati, dividendoli in tappe, se ne ho bisogno. Il cibo non ne risulta danneggiato, anzi le energie aumentano di qualità e i sapori si fondono ;)
L’ammollo la sera prima, buona parte della cottura la mattina (mentre mi preparo e gioco con Papagajo) e l’aggiunta delle verdure la sera, variando i tempi per decidere il grado di dolcezza o croccantezza.
Insomma non risulta banale nemmeno una semplice zuppa di farro con questa cucina ;)


1/2 tazza di farro decorticato
1/2 tazza di borlotti secchi
Un pezzetto di Kombu
6 tazze d’acqua
Tre carote
Una cipolla
Tre pomodori secchi (facoltativo)
Una foglia di alloro
Qualche aghetto di rosmarino
Sale q.b.
un’ombra di Pepe bianco (facoltativo)


La sera prima ammollate farro e borlotti separatamente nell’acqua equamente divisa, mettendo assieme al legume un pezzetto di kombu.
La mattina mettete in una pentola i borlotti (cambiando l’acqua e togliendo l’alga), il farro e le erbe aromatiche e cuocete per circa 50 minuti, con lo spargifiamma e il coperchio chiuso. Se dovete lavorare, come me, spegnete il fuoco e vivete la vostra giornata. La sera accendete ancora il fuoco, mentre tagliate le verdure, unitele alla zuppa in cottura e proseguite per mezzora. Salate 5 minuti prima di spegnere la fiamma.
Se desiderate le verdure più croccanti aggiungetele più avanti, dopo 20 minuti dal bollore, per spegnere il fuoco dopo dieci.
Servire calda o tiepida con un po’ di pepe ;)

Sviste macrobiotiche o eccezioni

So che pomodori appartengono alle solanacee, e al pari del pepe, non sono il massimo nella quotidianità, ma basta trovare il proprio equilibrio tra eccezioni e consuetudine, e sono sicura che l’intelligenza sia un’ottima guida in questo ;)
Io dopo un periodo di ristrettezza, più mentale che nei fatti, sono giunta alla conclusione che devo avere fiducia in me e nelle mie voglie, giocando con le energie, e vivendo la libertà :)
Ho imparato inoltre che le donne hanno spesso più voglia di introdurre spezie per variare nei sapori e nelle energie, in contesto che però deve rimanere povero delle stesse.

lunedì 18 agosto 2008

Stufato di soia nera

La soia nera è un’altra di quelle cose che adoro. La preparo almeno una volta a settimana, e trova anche l’approvazione del mio ometto che è sempre più entusiasta della convivenza, almeno dal punto di vista culinario ;D
Ormai si rammarica solo del mio bianco, che secondo lui proprio bianco non è ;DD


Una tazza di soia nera ammollata da 8 a 12 ore
4 tazze d’acqua
Una cipolla
Tre carote
Un francobollo di kombu
Salsa di soia q.b.
Zenzero in succo o grattugiato
Erba cipollina


La soia nera può essere tenuta in ammollo anche 24 ore, ma in questo caso, è necessaria l’accortezza di cambiare l’acqua almeno uno o due volte nell’arco del periodo.
In una pentola d’acciaio stufare la soia con l’acqua e la kombu.
Lavare e tagliare le verdure a quadretti e unirle al legume quando sarà trascorsa un’ora dal raggiungimento del bollore, terminando la cottura dopo un’altra mezzora.
Aggiungere la salsa di soia cinque minuti prima di spegnere il fuoco.
Guarnire con succo di zenzero ed erbe aromatiche.
MacroConsiderazioni
La soia nera pur essendo un po’ lunga nella cottura è un legume dalle importanti proprietà, e io consiglio di inserirla nelle nostre abitudini. E’ ideale soprattutto per le donne ;), infatti, è utilizzata per sciogliere accumuli negli organi genitali, principalmente femminili. Le sue qualità energetiche la rendono un legume fantastico anche per i reni, e inoltre possiede un’ottima qualità di proteine.

giovedì 7 agosto 2008

Semifreddo al caffè

Ieri sera sono tornata a casa tardi, come al solito, ma diversamente dalla quotidianità mi sono resa conto di aver dimenticato fuori dal frigo una confezione appena aperta di latte di soia :(
Per fortuna non si era ancora guastato, e ho voluto inventarmi un modo veloce e pratico per farlo sparire in fretta ;DDD


75 cl di latte di soia
25 cl di acqua
100 gr di farina di mandorle
3 cucchiai di malto
3 cucchiai di sciroppo d’acero o di succo di ribes
3 cucchiaini di agar-agar
2 cucchiai di orzo solubile più un po’ per guarnire
2 pizzichi di zenzero in polvere o un cucchiaio del succo
un pizzico di sale

In una pentola mettere il latte, l’acqua e l’agar agar e portare a bollore. Aggiungere la farina di mandorle a pioggia, il malto, lo sciroppo, il sale e continuare la cottura per cinque minuti.
In una pirofila aggiungere la polvere d’orzo lo zenzero, e versare la miscela caldissima.
Dopo un paio d’ore si sarà raffreddata e solidificata.
Frullare la gelatina e riempire le coppette o i flute.
Riporre il tutto in frigo per un paio di ore o fino al momento del dessert. Servire guarnendo ogni porzione con una spolverata di caffè d’orzo.