giovedì 19 aprile 2007

Cibo e Guarigione

Il mio segno zodiacale è lo scorpione, malgrado l’astrologia non mi prenda benissimo, una caratteristica attribuita al mio segno me la ritrovo troppo stampata addosso…
Non ho affatto le mezze misure, o odio o amo, o sono super attiva oppure un vegetale, in un alternare di energie e sentimenti veramente stancanti. A volte mi capitava di cambiare idea mille volte in un ora… se era fatica per me, figuriamoci per chi mi stava vicino… poveri santi…
Non so se sia per l’ascendente (bilancia), o per la saggezza che mi auguro di mettere su con gli anni (ancora pochi), ma avevo bisogno di trovare un equilibrio.
L’equilibrio per me è arrivato per merito della macrobiotica, e nella presa di coscienza che lo studio di essa mi ha permesso di ottenere. Il fatto di prendermi carico seriamente di me e della mia salute, mi ha portata a diverse sperimentazioni e considerazioni. Oggi mi sento maturata e cresciuta, ma anche un individuo più completo e più sicuro di sé!
Uno dei libri che mi ha maggiormente aiutato in questo percorso è “Cibo e guarigione” di Annemarie Colbin.


Pur non trattandosi di un libro strettamente di macrobiotica, o forse proprio per questo, lo consiglierei a chiunque senta il bisogno di iniziare a capire come i nutrimenti interagiscono con il fisico. Mi piace l’atteggiamento dell’autrice che, per non far ingabbiare il lettore in dogmi legati ad una nomenclatura, suggerisce un modello alimentare equilibrato e libero, che lei definisce “a sostegno della salute”.
Trovo questo testo intelligente proprio perché tratta tutti gli alimenti, dai cereali al latte, dalla carne allo zucchero, esplorandone i pregi e i difetti e limitando le considerazioni. Ovviamente il punto di vista dell’autrice emerge con chiarezza, ma ti regala degli strumenti veri, con cui fare successivamente le tue riflessioni ;)
In sintesi si tratta di un libro utile, anche se a volte può apparire impegnativo, del resto lo sono tutte le cose serie…

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Con calma calmina mi leggerò tutti i tuoi post. Li trovo stupendi e interessantissimi. Complimenti anche per il template e i caratteri, semplicissimi ma così... "di casa"!
Una cosa che però mi incuriosisce, come ex pasticcera, è come tu riesca a stare lontano da millefoglie, bignè, frollini di fragole e, passando al salato, alla pizza e a certe paste con sughi favolosi...
Insomma, tanto di cappello per lo "straight edge", però ci sono certe delizie a questo mondo...
Un caro saluto e a presto, spero!

inutile donna ha detto...

ecco qualcuno che ha capito tutto dalla vita: come stare lontano da cotante delizie?
io non resisto.. ora vado a lavoro..
so che offriranno crostate fatte in casa..
chi scommette sulla mia restenza ha perso perchè so già che crollerò..
la bontà unita alla fame delle mezza mattina fa brutti scherzi..

Arame ha detto...

Artemisia,
grazie mille per i complimenti, ora mi pavoneggio un attimo...
Ti rispondo con la più grande onestà nel mondo… mille foglie, bignè e frollini burrosi proprio non mi piacciono più! In passato sono stata la bimba più golosa del mondo, ad esempio bevevo zucchero téoso con un poco di limone! Il tè penso si aggrappasse alla tazza per non soccombere :D
Ma sentivo che non andava bene per me, avevo bisogno di altro, e stavo diventando inappetente… La macrobiotica mi ha conquistata piano… inizialmente mi sforzavo di mangiare cose che non mi piacevano molto (ero giovane e una frana ai fornelli), ma che mi facevano stare bene fisicamente, e più grintosa nell’affrontare la vita di tutti i giorni… Esperimenti su esperimenti sto imparando a cucinare dignitosamente, non solo per me, ma anche per gli altri..
Le mie preferenze alimentari sono cambiate, lo zucchero mi smaga, ma il dolce mi attira ancora molto, solo che preferisco cose naturali… non è un rigore alimentare è un colloquio continuo con il mio corpo per cercare di capire cosa posso dargli da mangiare per vivere appieno questa bellissima vita ;)
La macrobiotica non è rigorosa come si crede, per chi non ha problemi di salute! E’ una ricerca di equilibrio e non vieta niente, suggerisce solo una via per raggiungerlo.
Purtroppo per natura sono portata agli eccessi, per fortuna sto diventando bravissima a equilibrare :P, e immagino che con l’età sarà naturale un ulteriore cambiamento…

Donnina,
sono d'accordo con te... anche io sono golosa, ma le mie perversioni hanno protagonisti diversi ;)

Anonimo ha detto...

Le tue parole mi ricordano me allorquando sono diventata vegetariana. E' accaduto due anni fa. Complice una brutta botta che mi è successa allora, ho deciso di cambiare moltissime cose, tra cui l'alimentazione. Sì, avevo bisogno di disintossicarmi, depurarmi, sentirmi ripulita da certi fardelli portati addosso per troppo tempo. E ho abbracciato il vegetarianesimo, che era uno stile di vita che bramavo da sempre ma che, guarda caso, non riuscivo a mantenere. In passato sono stata molto "squilibrata", c'erano tantissime cose nella mia vita che non andavano (e che non riguardavano droga e alcol, specifichiamo, eh eh!).
Sicchè mi sono trovata benissimo, come te, grintosa, felice, appagata e, sono giunta al mio equilibrio.
Ultimamente, visto che le mie analisi del sangue danno sempre dei problemi sull'anemia, ho dovuto riprendere a mangiare carne saltuariamente. Scelgo allora la carne delle galline della casa in campagna dei miei. Se carne devo mangiare, che sia almeno non di allevamento!
Comunque sia, per il resto, continuo il solito regime alimentare, anche se sto cercando in ogni modo di porre rimedio allo sfascio causatomi dalla pasticceria. Anzichè schifarmi dei dolci, sono impazzita per le creme, la frutta, le torte di ricotta ecc. E il "peggio" è che li faccio pure in casa!!!
Insomma, mi incuriosiva anche per questo sapere come hai fatto tu a mollare.
E come vedi, non siamo sulla stessa barca, accipicchia ^^'
Mi toccherà una doppia fatica, nelle prossime settimane, prega per meeeee!!!
...
"Il tè penso si aggrappasse alla tazza per non soccombere" oh, questa frase è una bomba!
Ahahahahahahah!

Arame ha detto...

Artemisia,
forse la faccio troppo facile, ma non credo che sia un problema il fatto che ti fai i dolci anche a casa... la cosa importante è che continui a seguire il bosogno di equilibrio che hai... la ricerca ci fa sentire vivi e anche importanti, non darti per vinta e continua a cercare la tua strada ;)