Oggi è la giornata mondiale dell'acqua, e a questo proposito presento un libro che mi ha segnata molto; un libro bellissimo, affascinante che si è meritato l'acquisto una volta restituita la copia letta in biblioteca.
L'autore è Vandana Shiva, il titolo è “Le guerre dell’acqua” , quest'opera mi ha aperto gli occhi su una questione che ignoravo totalmente। Facendo parte di una società nella quale basta girare un rubinetto per avere l’acqua alla temperatura desiderata, mi appariva incredibile pensare che disporre di una così vitale risorsa, possa diventare, in contesti diversi, tanto difficile da pregiudicare la sopravvivenza.
Il libro promuove l’atteggiamento solidale e sostenibile nei confronti di questa materia prima, legittimandolo con l’insostituibilità dell’acqua come fonte di vita necessaria alla sopravvivenza di qualsiasi specie vivente.
Secondo la casistica riferita nel testo, le culture che si basano sul risparmio dell'acqua, riescono a creare abbondanza nella scarsità, a differenza della mercificazione a tutti i costi fondata sulle pompe a combustibili fossili. Quasta tecnologia, infatti, abbassando sempre più il livello di falda dell’acqua non contaminata, aumentando l’inquinamento atmosferico e quello delle falde freatiche.
Inoltre lo sfruttamento privo di ogni logica non si pone nell’ottica della comprensione delle regole seguite dal nostro pianeta, tanto che, questo atteggiamento non solo non trova il modo di risolverle il problema, ma si frappone in un equilibrio precario determinando reazioni a catena tali da generare ulteriori danni.
Secondo la casistica riferita nel testo, le culture che si basano sul risparmio dell'acqua, riescono a creare abbondanza nella scarsità, a differenza della mercificazione a tutti i costi fondata sulle pompe a combustibili fossili. Quasta tecnologia, infatti, abbassando sempre più il livello di falda dell’acqua non contaminata, aumentando l’inquinamento atmosferico e quello delle falde freatiche.
Inoltre lo sfruttamento privo di ogni logica non si pone nell’ottica della comprensione delle regole seguite dal nostro pianeta, tanto che, questo atteggiamento non solo non trova il modo di risolverle il problema, ma si frappone in un equilibrio precario determinando reazioni a catena tali da generare ulteriori danni.
L’obiettivo è quello di creare una sensibilità sulla problematica, tale da rendere possibile nel futuro un comportamento più naturale e corretto nei confronti di una risorsa che dobbiamo rispettare e amare, se non vogliamo precluderci la possibilità di un futuro il più possibile esente da guerre per la sopravvivenza।
“...in realtà, contrariamente a quanto fa credere la maggioranza dei media americani, europei e occidentalizzati, gli eroi di oggi e di domani non sono gli individui più competitivi [...] ma sono (e saranno), invece, quelli che fanno progredire il bene comune, i diritti di tutti alla vita, alla cittadinanza.” (Riccardo Petrella “il manifesto dell’acqua. il diritto alla vita per tutti” pag.9 del testo citato)
Nessun commento:
Posta un commento