giovedì 6 marzo 2008

Un classico: Riso Take Away

Un fine settimana impegnativo, ma piacevolissimo, nella Milano macrobiotica e anche un po’ indiana, con una compagna di viaggio stupenda e amiche di avventura nuove che stanno portando in questo periodo della mia vita un’energia bellissima.


Quando vado in giro preferisco portarmi dietro il mio cibo, un po’ per paura che vada a male, un po’ per essere sicura di mangiare qualcosa che mi soddisfi pienamente ;)
Io avevo nel lunch box riso con bieta e tofu, legumi neri con zucca e le immancabili gallette. Silvia, invece, queste fantastiche palline di riso. A me ricordano principalmente spiaggia mare sole e relax, in quanto sono l’ideale da portasi dietro, infatti si conservano benissimo per qualche giorno anche con il caldo.
Il fatto di vederle e di assaggiarle mi ha fatto venire una gran voglia di riproporle, e quindi stamattina mi sono cimentata nella loro preparazione.


Per otto palline

Riso integrale già cotto (due tazzine da caffè con 5 parti di acqua e un pizzico di sale integrale)
4 fogli di alga nori
Due umeboschi oppure circa un cucchiaio di purea.

Una ciotola con dell’acqua per tenere le mani umide


Tostare i fogli di alghe nori in modo che acquistino le tipiche venature verde vivo, e tagliare i fogli in quattro parti. Con le mani bagnate prendere una parte del riso e lavoralo con le mani per farne una pallina. Con la parte terminale del manico di un cucchiaino creare un buco e inserire dentro la purea di umeboshi per poi richiudere il buco riformando la pallina.
Prendere un foglietto di nori (un quarto di foglio) e farlo aderire al riso, aiutandosi con l’acqua e inumidendolo quanto basta. Potrebbe essere necessario utilizzare un secondo foglietto per avvolgere completamente la pallina di riso. Procedete così fino al termine del riso.
Se avete uno stuoino di bambù lasciatele appoggiate ad esso qualche minuto, in modo da fargli assorbire l’umidità in eccesso nel caso ce ne fosse.

Ringrazio Silvia di avermi ricordato questa ricetta e di avermi svelato il trucchetto per non avere troppi strati di nori ripiegati su loro stessi.
Grazie soprattutto del tempo passato assieme ;D

8 commenti:

Raidne ha detto...

Spettacolare quest'idea! Grazie! :) anche perchè ho un sacco di umeboshi a casa che non so come utilizzare (non le amo particolarmente) :P

Laura ha detto...

Buongiorno!!
E' un pò di tempo che volevo scriverti per dirti che ho provato la crema di tahin umeboshi ed è fantastica!! provare per credere.
A presto. Un bacione

Arame ha detto...

Raidne,
io le adoro!!! Il vero scoglio con le ume è imparare a valorizzarle. Utilizzate in piccole dosi nella cucina quotidiana è un modo fantastico per equilibrare l'acidità del sangue e rinforzare l'intestino.
In questo caso si crea un alimento che non degenera facilmente, per questo molto pratico, oltre che buono.

Laurina,
booona ;)
Se sei in vena di festeggiamenti prova anche tahin con senape. Allungala con acqua e usala per condire le verdure scottate, o l’insalata (più liquida in questo caso).E' un viaggio!!!
:*

yari ha detto...

Belle queste palline ripiene, sembrano davvero stuzzicanti. E belle anche le foto di Milano!

Arame ha detto...

Yari,
grazie :D
chissà com'è bella anche Torino con il sole.

yari ha detto...

Sì, col sole la città rende di più, soprattutto per i colori delle case del centro.

Anonimo ha detto...

Cara Arame, procedi in un modo particolare per richiuderle così bene? Ti ringrazio, la ricetta è gustosa e molto semplice :P

Arame ha detto...

Anonimo,
basta inumidire la nori con le mani bagnate :)