Due
passioni che si possono fondere in qualcosa di spettacolare. Sfogliando una
rivista specializzata di progettazione architettonica mi sono imbattuta in una
cosa che il Criticissimo avrebbe amato più di me: a Brunico in Alto Adige è
stata inaugurata una palestra d’arrampicata sportiva e boulderig. Il progetto
che nasce da una visione dello studio associato Stifter & Bachmann, due
architetti italiani (ma non troppo), s’inserisce divinamente in una periferia
che finalmente si discosta dall’accezione negativa che di solito nel “bel
paese” è norma, e si costituisce, invece, di elementi architettonici (non
edilizi) interessanti innovativi e di carattere.
Complice una provvidenziale
coincidenza, ci siamo trovati nella possibilità di andare a Brunico assieme ad
amici, senza lasciare a casa nessun membro di quel circo che ormai come
famiglia siamo.
Probabilmente, escludendo musei,
scuole e biblioteche è la prima volta che un edificio architettonicamente
interessante mi attrae come sincero fruitore, piuttosto che come architetto, e
la percezione è stata piacevole.
Bella la sensazione di essere
accolti e abbracciati da una struttura che si articola su un patio, un cuore
d’ossigeno, da cui puoi vedere attraverso le vetrate tutto quello che si svolge
all’interno, (le scalate sulla pareti, la scuola per i più piccoli e il bouldering)
tutto diviso in settori e livelli, ma a portata di mano ed occhi.
Dal patio puoi anche godere di
un’ottima visuale della parete esterna, dove si fanno competizioni e
campionati, se non hai voglia di sederti nelle apposite gradinate.
Io purtroppo causa bimbi e cane
non ho potuto arrampicare, ma conto di tornare attiva al più presto, comunque
la mia squadra, pur vantando diversi livelli di preparazione, ha trovato
diverse soddisfazioni.