giovedì 29 novembre 2007

Info in un Clik

Nelle mie escursioni su internet ho trovato un materiale interessante, e come faccio dai tempi dell’università promuovo la diffusione e la lettura critica ;)



Si tratta di una decina di pagine sulla “cucine naturale”. Un riassunto a mio parere ben fatto per chi di macrobiotica non sa nulla o quasi, o semplicemente per chi vuole fare il punto della situazione :D

Le linee generali sono tracciate con senso e precisione.
Ovviamente c’è un punto in cui non concordo, perché altrimenti l’autore sarebbe stato troppo in linea con i miei pensieri e mi sarei preoccupata ;)

L’unica precisazione che mi sento di fare è relativa ai dolcificanti. E’ giustissimo prediligere l’amasake, il malto si riso e d’orzo, ma quello di mais anche no! Io lo sconsiglio perché troppo squilibrato. Inoltre in piccole dosi lo sciroppo d’acero è una gran coccola, ma attenzione che genera dipendenza ;DDD

martedì 27 novembre 2007

Lunch Box e Semplicità

Il sole ha mandato via la nebbia, anche se l'umidità continua a essere la protagonista delle giornate autunnali in pianura, quindi può essere utile mangiare un po' più secco, e non scarto l'idea di saltare in padella, tutti assieme, gli ospiti del mio lunch box...
Un un pranzo sempre molto semplice, in linea con un le sperimentazioni di questo periodo, ma anche con la voglia di dolce che inizia a farsi sentire.
Ovviamente è presente l’immancabile riso integrale, le mie alghette preferite, un nishimè fatto con kombu, zucca, cavolo cappuccio, cipolla e dikon, e per condire Tamari e gomasio ;)


Nishimè è un tipo di cottura molto interessante per diversi aspetti di cui parlerò molto presto. Ha come non trascurabile pregio quello di esaltare la dolcezza delle verdure, per questo può essere una vera coccola nei periodi curativi, e non solo :D

lunedì 26 novembre 2007

Il Macro MeMe

Ringrazio Matteo per l'iniziativa, e Vera per avermela già proposta ;)

In questa veste mi sento più a mio agio...

1. Il tuo latte vegetale preferito?
In generale il latti vegetali non trovano troppo spazio nella mia quotidianità, anche perché raramente mi ricordo di comprarli. Sono però buonissimi per la preparazione di dolci naturali per i quali prediligo latte di riso e soia.

2. Tre piatti che hai in progetto di cucinare?
In questa fare della mia vita sto sperimentando una dieta molto semplice accompagnata da rimedi naturali per rimettermi al top. Quindi sto sperimentando cose molto più importanti che ricette. Mi sto scoprendo una brava cuoca anche nella macrobiotica un po’ più stretta, e soprattutto mi sto divertendo un sacco ad accostare specifici curativi in ricette che scopro davvero gustose.
In questo trend vorrei cucinare alcune ricette con alghe e legumi scuri ;)

3. Come condisci i pop corn?
Come Matteo non li mangio mai, ma li condirei con il sale integrale marino, forse tostato.

4. La ricetta più disastrosa e non ancora riuscita?
Ho provato a fare la pasta acida… il fallimento è stato multiplo, ma non demorderò :DDD

5. Il tuo prodotto in scatola preferito?
mmm…prodotti in scatola??? Ne uso il meno possibile, son sempre un ripiego. Al massimo olive e capperi, ma raramente.

6. Scrivete le ricette riuscite?
Per questo ho aperto un blog :DDDMi segno anche quelle non riuscite per migliorarle e per evitare di essere recidiva :)

7. Compost, immondizia, o raccolta differenziata?
Raccolta differenziata, ma non per l’organico, non sono ancora così PRO!!!

8. Sei solo/a su un'isola deserta e puoi portarti solo tre alimenti, quali?
Per rispondere a Matteo che non capisce chi si porterebbe il riso integrale, io sicuramente quello ;)
Primo perché per la cottura ci si attrezza, poi masticandolo tantissimo è commestibile anche crudo.
Quindi porterei riso Integrale, Miso e azuki.

9. Il prodotto alimentare che ti fa pensare alla tua infanzia?
Il pane che mangiavo in montagna, precisamente nell’estati al Nevegal con la marmellata rigorosamente di albicocche. Che belle quelle colazioni!!!

10. Il tuo gelato preferito?
TUTTO ;) peccato che abbia attentato al mio intestino :(

11. L'elettrodomestico che più usi in cucina?
L’unico che ho: il Bimby. Però il mio preferito è un altro: il mulino a pietra, in casa ho una busta dove metto via i risparmi per compralo. E’ molto adolescenziale questa cosa, e ovviamente mi piace ;)

12. L'erba/spezie che non deve mancare?
Nessuna! Per me sono una cosa in più, e non sempre sono utili! Non deve mancare il gomasio, ma non è una spezia.

13. Il tuo ricettario o libro di cucina più utile?
Internet sicuramente.

14. Il tuo gusto preferito di marmellata?
La composta di zucca.

15. La ricetta Macrobiotica che vorresti far assaggiare anche ai tuoi amici?
Tutte! Mi piacerebbe un mondo con un’alimentazione più consapevole, anche se non per forza macrobiotica, un po’ più a misura d’uomo.

16. Seitan, tofu, o tempeh?
Anche loro rari nel mio frigo, ma se devo dire quello che mi piace di più non ho dubbi: tempeh!!!

17. Preferisci cucinare di mattina, pomeriggio o sera?
Cucino quando ho tempo, dalle cinque di mattina a mezzanotte, l’importante per me è avere qualcosa di praticamente pronto per almeno i due pasti successivi.

18. Cosa tieni sul frigo?
Sopra al frigo ho le dispensa dei piatti.

19. I tre alimenti che ricordi di avere nel congelatore?
Congelatore? Il mio lo usa mia mamma, anche se abitiamo a 20 km di distanza.
20. La lista dei prodotti che devi comprare in un negozio di alimentazione naturale?
Gallette di riso, cereali, legumi, semi, alghe… tutto direi. L’unica cosa che compro raramente biologica è la verdura. In questo periodo anche quella, ma è solo una fase…

21. Qual'è il tuo negozio di alimentazione naturale?
Quello che mi è più vicino in quel momento.

22. Quale prodotto alimentare vorresti fosse veganizzato/macrobiotizzato?
Tempo fa avrei risposto senza dubbi: gelato. Ultimamente sono totalmente soddisfatta dalla mia alimentazione.

23. Tre link dei tuoi foodblog preferiti.
La cuoca petulante (in primis, nel caso non si sapesse…)
Yari, Vera e Stella di Sale perché oltre alle ricette mi piacciono proprio come persone, pur non conoscendoli nella vita reale, mi piacciono per quello che percepisco di loro.

24. La tua caramella preferita?
Umeboshi no!?

25. L'ultimo prodotto alimentare "strano" che hai acquistato?
Strano…
....dipende dai punti di vista. Istintivamente quando ho letto questa domanda ho pensato…nessuno!!!
Poi ci ho pensato meglio… kuzu, alghe di ogni tipo e sto cercando l’hato mugi disperatamente… ma nel mio contesto sono più strani i biscotti farro e mandorla che compro per il Criticissimo, o il ragù e le tagliatelle che mia mamma mi rifila sempre per lui (grrr)… nel caso morisse di fame.

26. Scrivi qualche domanda o qualcosa che vuoi sapere del blogger a cui invierai queste domande.
In realtà ne avrei parecchie, ma mi accontenterò di un impertinente:

”Perché hai deciso di diventare macrobiotico?”
Devo ammettere che mi piace il suo entusiasmo!

27. Ti dedichi all'autoproduzione di cibo (inteso come: sostituti della carne quali seitan, tofu o tempeh; latti vegetali, prodotti simili)? Se sì, fuori le ricette!
Ho fatto il tofu, il pane e la pasta. Le ricette non le ho tiro fuori :P perché le ho copiate da altri siti ;)

28. Hai mai la sensazione che i tuoi conoscenti non assaggino i cibi da te preparati solo ed esclusivamente perché sono "Macrobiotici" (come a dire che contengono virus del vaiolo o peste bubbonica o altre simpatiche malattie)?
Si, soprattutto gli uomini, e i miei genitori. Le femmine sono più curiose. La soddisfazione più grande è quando le mie amiche mi chiedono quando le inviterò a cena! Mi rendono davvero felice.

29. Hai mai fatto il test della MacroPersonalità? Se sì, con quale esito?
Credo che l’unico “test” che ha senso fare per un macrobiotico sia confrontarsi con le “sette condizioni di salute e felicità” scritte da Ohsawa.

30. Sei già stufo di questo test?
Mai!!! Mi piacciono queste cose ;)

31. Abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno... domanda facile: da quando sei macro?
Non sono in grado di rispondere a questa domanda! Non ho mai pensato sono macrobiotica o altro, non è un etichetta. Al massimo parlando di me posso dire “seguo la macrobiotica” oppure “da macrobiotica direi o farei…” Il mio è un cammino che è iniziato da tempo… spero domani di esserlo!

venerdì 23 novembre 2007

Zuppa di Miso 2

Spesso ho tempo di cucinare solo la sera, e quindi come si lamenta quella povera creatura che mi sopporta ;) mi capita di essere un po’ invasiva in cucina. Se avete anche voi un compagno che adora rifugiarsi nella pasta per paura di mangiare troppo sano, un idea può essere far bollire tanta acqua in un'unica pentola, calcolando a occhio quella che servirà a voi per la zuppa e a lui per la pasta. Io ho fatto così l’altra sera e credo che sia un’accortezza furba. Lui comunque si è lamentato pubblicamente, ma ieri sera si è fidato ad assaggiare e mi ha sommerso di complimenti :DDD
Ieri infatti si è banchettato con un po’ di questa zuppa assieme al farro e qualche azuki, guarniti con l’immancabile gomasio.
Il criticissimo finalmente ieri sera non ha criticato…


Un Sedano rapa medio piccolo
Una carota
Una cipolla
5 figlie di cavolo nero
Una manciata di dikon secco
2 funghi shiitake
Wakame
un cucchiaino raso a persona di Miso
Un cucchiaio di Olio di Sesamo
Sale integrale marino
Un pizzico di erbe di provenza (facoltativo)

Mattere in ammollo la wakame, i dikon e i funghi per una mezzora. Io solitamente li lascio in acqua in contenitori separati e con l’acqua di ammollo mi regolo così: utilizzo sempre quella del dikon e dei funghi, molto difficilmente invece quelle delle alghe.
Pulire la cipolla e saltarla sul fuoco possibilmente in una pentola di acciaio con il fondo alto, come sempre finch’è non diviene marroncina, ma non abbrustolita, salare e chiudere con un coperchio lasciandola riposare per qualche minuto.
Lavare la verdura aiutandosi con la spazzola vagetale e tagliarla a cubetti.
In una pentola mettere quattro o cinque cinque tazze si acqua a bollire.
Tagliare il dikon la wakame e gli shiitake finemente. Nella pentola dove avete fatto saltare le cipolle, aggiungete il resto delle verdure, compreso i vegetali ammollati, e versare l’acqua bollente.
Salare, coprire con il coperchio e cuocere per 40 minuti.

A questo punto potete decidere se frullarla, passarla con il passaverdura, oppure mangiarla così.
Io una parte l’ho passata per renderla gradevole anche al Criticissimo.

giovedì 22 novembre 2007

Saraceno dei due Maestri

So già che Lorenzo e Silvia se la rideranno un sacco a questa dedica, almeno quanto me la rido io nel pensare alla faccia che faranno quando leggeranno questo post.
Solo la loro esperienza da cuochi provetti poteva aiutarmi :D
Il mio rapporto con il saraceno è controverso da sempre, perché a parte quello di St. Gaudens, dove è tutta un’altra cosa, quello che trovo in Italia proprio non mi va giù. Uno potrebbe dire … evita quel cereale se non ti piace! Io sento però che mi fa bene tutte le volte che lo mangio, me lo dice tutto il mio corpo.
Ho chiesto a Silvia un trucchetto per la cottura del saraceno, perché a me veniva sempre troppo spappolato o duro.
Le si sono illuminati gli occhi dandomi questi consigli, come succede a chi ha una grande passione, e io ho cercato solo di mettere in pratica con successo i suoi precisi consigli.


una parte di grano saraceno
una parte e tre quarti di acqua
un cucchiaio di Olio di sesamo
Sale integrale marino
1 cipolla

In una pentola a pressione mettere l’acqua, il saraceno (dopo averlo pulito) e il sale. Dal fischio inserire lo spergifiamma e puntare il timer a 7 minuti. Una volta sfiatata la pentola il grano dovrà essere tolto in fretta dalla pentola per evitare che si cuocia troppo.
Nel frattempo pulire una cipolla e farla saltare in una pentola d’acciaio con l’olio di sesamo. Una volta yanghizzata bene aggiungere il saraceno e saltare assieme per qualche minuto. Servire caldo!
Questo è un piatto tipico della macrobiotica francese, a cui dedico la semplicità e la bontà di questa ricetta. Ovviamente anche, se non specialmente, a chi me ne ha dato dono.

lunedì 19 novembre 2007

Riso saltato con Cavolini e Arame

Quando in libri di cucina leggo Arame in padella, istintivamente penso: "Noooo, povera!" il che è preoccupante :D
La mia alga preferita non è ancora apparsa in alcuna ricetta di questo blog, urgeva quindi, correre ai ripari ;) Inoltre con mia immensa gioia è uno di quegli alimenti che devo preferire in questa fase della mia vita, e devo ammettere di non fare alcuna fatica ;)


Cavolini di Bruxelles
Una manciata di arame
Riso integrale già cotto
Olio di sesamo spremuto a freddo
Un cucchiaio di Tamari

Gomasio (facoltativo)

Lavare le Arame e metterle in ammollo per almeno 20 minuti. Bollirle in acqua molto salata per una mezz’oretta. Nel frattempo lavare i cavolini e pulirli accuratamente. Tagliarli a dadini. In un Wok (regalo del Criticissimo) mettere un cucchiaio scarso di olio di sesamo e far saltare i cavolini per circa 15 minuti, facendo attenzione che non attacchino. Aggiungere le Arame e dopo 5 minuti il riso, insaporire con il tamari e attendere ancora qualche minuto. Servire ben caldo, se volete con qualche grano di gomasio.

venerdì 16 novembre 2007

Un classico: La Zuppa di Miso

Non ho ancora pubblicato una ricetta di zuppa di miso, per puro timore reverenziale. E’ un piatto classico della cucina macrobiotica, per me è stato amore al primo assaggio, malgrado la presenza della wakame, che allora mi contrariava parecchio. Tuttora la taglio fine fine, e mi mettono un po’ a disagio i lenzuolini verdi che pendono dal cucchiaio, quando chi l’ha cucinata (che comunque avrà la mia eterna gratitudine) non ha usato la mia stessa attenzione.
Immagino sia una ripetizione ricordarvi l’origine e la libertà che permette questa preparazione, quindi evito.
La preparazione è semplicissima! Basta seguire alcune regole, non obbligatorie ma interessanti.
-Fondamentale è:
l’utilizzo della Wakame
L’utilizzo di un buon miso
la presenza di verdure
guarnire con qualcosa di yin, ad esempio succo di zenzero o erba cipollina.

-Augurabile nella scelta della verdure:
Una radice
Una verdura tonda
Una verdura a foglia

Poi c’è qualcosa che sceglie per me: la mia dispensa!!!


Una carota
Una cipolla
5 o 6 cavolini di Bruxelles
alga Wagame
un cucchiaino raso di miso a persona
Un cucchiaino di succo di zenzero
Un cucchiaino di olio di sesamo spremuto a freddo
4 tazze di acqua
sale integrale marino

Mettere in ammollo l’alga wakame. Lavare e tagliare le verdure e metterle da perte. Mettere in un pentola 4 tazze di acqua e portare a bollore. Scaldare l’olio in un pentola di acciaio e yaghizzare la cipolla finché non diventa marroncina, a quel punto salare e coprire lasciandola riposare per qualche minuto. Nell’acqua bollente immergere le verdure precedentemente tagliate, assieme alla cipolla, e all’alga tagliata a quadretti o striscioline, e salare. Il tempo di cotture può variare dai 20 miniti fino all’ora massimo, a secondo dell’energia che volete imprimere alla zuppa.
Nella quantità che consumate all’istante sciogliete il miso e servite ben calda con qualche goccia di succo di zenzero.

giovedì 15 novembre 2007

Responsabilità e Opportunità

Se c’è una cosa che ho imparato dalla macrobiotica, è il principio semplice, e aberrante per molti, che se stai male è colpa tua. Io lo trovo rassicurante, anche se non lo credo vero in alcune patologie, troppo violente e debilitanti per credere che qualcuno se le possa meritare.
In ogni caso, a mio parere, torna che se il cibo che mangio mi da energia, è anche quello che mi costruisce, e quindi se mi costruisco male è per forza anche colpa mia.
Che cos’è che trovo fantastico in questo? Non è il senso di colpa, o l’accusa del malato, ma è la possibilità di inversione della malattia. La guarigione.
Non mi pare di aver mai detto di essere una macrobiotica ligia, anzi mi pare di aver sempre affermato il contrario, ma ora finalmente ho un problemino da risolvere!!!
Ha senso essere felice di avere qualcosa che non va?
Ci pensavo martedì, nella pausa pranzo e oltre… passata in quella sala d’attesa per essere visitata dal medico di famiglia. Due ore e mezzo di fila!!! Il medico è peggio delle poste, ma vi pare possibile? Sono uscita dalla fantastica chiacchierata con la dottoressa che si è premurata di chiedermi tutto quello che ho fatto nell’arco di questi anni in cui a differenza degli altri pazienti, sono stata latitante dalla sua sala d’attesa. Persona squisita davvero, quasi quasi la invito alle cene macro…
Comunque sono uscita dal suo studio ancora un po’ storta dal male e con i mano un foglietto che metteva in crisi tutto quello che ho letto e studiato in questo periodo di latitanza dalle lunghissime file.
Che fare?
1)Dirmi che è solo per stavolta e almeno smetto di avere male? (non da scartare)
2)Mettermi a sette? Con questa ipotesi non ha senso nemmeno la diagnosi (non da scartare)
3)Scrivere ai miei amici terapisti e chiedere consigli a chi è davvero preparato? (PER ME da preferire)

Appena sono tornata in ufficio ho scritto a Silvia per chiederle aiuto! Nel frattempo ho seguito il mio istinto coccolandomi con il caldo dove avevo male, mentre di quello che mi ha detto la dottoressa ho preso in considerazione solo il bere di più lontano dai pasti. Ieri ero già un’altra persona e oggi inizierò la cura che mi ha prescritto la mia terapista di fiducia.

Riuscirò ad essere più stretta nell’alimentazione? Certo che ce la farò, ho finalmente un motivo più che valido per costringermi a masticare e per fare le cose bene. Non mi sento triste, ma entusiasta perché se le cose vanno bene, avrò ancora una volta una prova tangibile della validità delle mie scelte, ..... omettiamo la stupidità dei miei errori ;)

venerdì 9 novembre 2007

Nessuno se n'é accorto?

Probabilmente nessuno se n'é accorto. Il mio modo di vestire non è cambiato così drasticamente, non lo è nemmeno il mio modo di sorridere. Semplicemente ho perso per strada una parte di me, esattamente come fa il serpente quando cambia la muta, oppure quando perdi per strada qualcosa.
Li per li non me ne sono resa conto.
Probabilmente ha fatto rumore, un suono tondo, come un PLOP.
Non mi sono girata, perché era normale in quel momento, ma adesso non lo è più, adesso ho bisogno di ritrovare quel senso di vuota femminilità. Parlo di vuoto non per dargli un valore negativo, ma perché è un sentire leggero, è un modo di riscoprirsi, forse di camminare, sicuramente di guardare e di irradiare.
La femminilità non mi serve in ufficio, quando combatto per farmi dare un’opportunità, o in cantiere, quando i muratori mi vedono solo come una pivellina caruccia; e quindi l’ho messa da parte.
Occhiali, niente trucco per evitare attenzioni non richieste, perché io sogno quel lavoro da uomini che ha l’odore acre della malta, e il colore rossastro dei blocchi di laterizio. Ma quando son fuori?

Oggi sento che la parte di me più colorata e frivola sta come urlando dentro le mie viscere per chiedermi attenzione, non so da quanto sta gridando, ma oggi ho voglia di darle ascolto.
Ho voglia di uscire dall’ufficio, in cui sto combinando il nulla. Andrei dal parrucchiere per farmi crescere i capelli, magari uscirne con i boccoli che per una volta reggono fino a sera.
Vorrei andare in centro per prendere quella maglia viola che mi ha stregata dalla vetrina, scoprire che mi sta benissimo e che quel colore mi dona.
Vorrei immergermi in una vasca di schiuma circondata di candele profumate. Andare in camera e trovare i vestiti da indossare già disposti con cura sul letto.
Immagino di prepararmi e truccarmi gli occhi di verde, vedermi al meglio, che magari non è un gran che, ma è il mio meglio. Vorrei poi uscire e dimenticarmi che è stato importante essere bella. Voglio, anzi, so che troverò i miei amici al ristorante. So che mi offriranno vino e che si divertiranno a vedermi ridere di gusto solo dopo il primo bicchiere, che poi saranno al massimo tre, perché di più casco per terra.
Vorrei che Lui guardandomi si accorgesse che sono al meglio, e che si rendesse conto che mi ama anche di più quando ho la febbre e lo faccio ridere perché mi metto il cavolo in faccia invece di prendere l’aspirina.
Voglio mettermi la gonna corta e i tacchi alti, voglio cambiare prospettiva, voglio dare ascolto per una volta alla frivolezza.

Seitan al Vino Rosso

Un'altra ricetta offerta da Lorenzo e Silvia, ma questa volta testata.
Nel mio lunch box oggi, infatti, fa la sua presenza questa fantastica portata. La preparazione è semplicissima e fa una gran riuscita. Io l'ho cucinata con un unica variante, perchè il vino rosso non lo adoro e difficilmente entra in casa mia, ma essendo stato il mio compleanno lunedì era invece presente una bottiglia aperta di Cagnina dolcissima e biologica. Quale modo migliore per sfruttare il fantastico vino... certo il risultato è stato più dolce e più viola, ma davvero buono, anche quel criticone del Criticissimo ha gradito ;)



seitan naturale (200 o 250 gr)
una cipolla dorata
circa 1/4 di bicchiere di vino rosso (o Cagnina)
olio di sesamo
sale
tamari
6 bacche di ginepro
rosmarino

Tagliare le cipolle a mezza luna e il seitan a straccetti.
Yanghizzare (saltare a fuoco vivo) le cipolle con l'olio di sesamo, sale e tamari; quando queste si sono ben dorate aggiungere il seitan e rosolare per un po' aggiungendo il vino rosso, le bacche di ginepro e il rosmarino. E' importante alla fine chiudere con un coperchio e spegnere il fuoco, in questo modo continuerà a cuocere nel suo vapore e ad insaporirsi bene.

mercoledì 7 novembre 2007

Crostata di Halloween

Questa ricetta è offerta da Silvia e Lorenzo e visto che non so quando avrò il tempo di cimentarmi nella preparazione di questa opera d'arte culinaria vi invio la loro ricetta strepitosa e sanissima.
Io la sognerò, ma vi invito a provarla ;)



PASTA FROLLA
300 gr. farina integrale di grano tenero
80 gr. di olio di mais
1 cucchiaio di malto d'orzo o di riso
100 ml. di acqua
scorza di limone
sale
vaniglia in polvere

RIPIENO
1/2 zucca
2 mele
sale
latte di soia (facoltativo)
cannella
uvetta a piacere
pinoli per guarnire


La ricetta della pasta frolla è molto semplice, ma richiede un po' di attenzione con la temperatura.
Occorre che i primi 4 ingredienti siano freddi, quindi vanno messi per una mezz'ora in frigo, poi si amalgama il tutto aggiungendo la scorza di limone, il sale e la vaniglia.
L' impasto ottenuto va messo in frigorifero ancora per una mezz'ora; a questo punto basta oleare un po' la teglia prescelta e poi con l'aiuto delle mani si sistema l'impasto su tutta la teglia cercando di ottenere lo stesso spessore, infine con una forchetta si bucherella qua e là per evitare che in cottura si creino delle bolle.
Nei tempi morti in cui la pasta è a riposare in frigorifero ci occuperemo del ripieno: tagliamo la zucca e le mele a pezzetti e si mettono a cuocere con un dito d'acqua sul fondo, un pizzico di sale e l'uvetta ( più ne mettiamo e più diventerà dolce).
Quando la zucca e le mele si sono intenerite frulliamo il tutto con il minipimer e a questo punto in base a quanto liquido hanno creato, si decide se aggiungere o meno un po' di latte di soia (ovviamente se è troppo liquido si aggiungerà qualcosa per addensare es: fiocchi d'avena o cous-cous o kuzu....). Raggiunta la densità desiderata, aggiungiamo un po' di cannella per aromatizzare.
La crema andrà a riempire la nostra torta ed infine sopra guarniremo con dei pinoli.
Nel forno a 180° per 30 - 40 minuti ( ognuno si deve basare sul proprio forno, l' ideale è osservare la doratura di pinoli e crema e sopprattutto abituarsi a capire dall' odore se il dolce è ben cotto).

lunedì 5 novembre 2007

Il compleanno di un’alghetta



Oggi mi sento così, un’alghetta verdolina e secca, anche un po’ sbriciolata. Almeno mi sentivo così stamattina appena sveglia, perché quando uno fa una cavolata, non è detto che se la si debba perdonare subito. Gli errori e le distrazioni capitano a tutti, si dice così, e purtroppo è umano. Mi ripeto queste cose nella testa per stare tranquilla, perché effettivamente non ho commesso nulla di irrecuperabile, pagherò il danno e tutto rientrerà. Questo è un sollievo.
La cosa strana e che oggi è il mio compleanno e pensavo che sarebbe rimasto in sordina e che manco me ne sarei accorta, anzi quasi lo speravo, perché non ero in vena di festeggiamenti. Invece inaspettatamente è divenuta una giornata speciale, e per questo devo ringraziare i miei amici, e miei parenti.
Dalle sette e trenta di stamattina il mio cellulare è meta di tanti messaggini che arrivano da tanti luoghi, anche dalla Spagna, tutti per donarmi un pensiero o un bacio, e ognuno come i gettoni Pollon, (che come me combinava guai) mi riempie il cuore facendolo diventare più grande e felice.
La giornata sta migliorando e spero che stasera profumi di castagne, oppure di mele cotte al forno.