lunedì 30 giugno 2008

Ode al Taralluccio

E’ da stamattina che ho idee malsane da trasformare in post.
Incominciando dal risveglio che stranamente è stato traumatico, probabilmente perché io e la mia metà non riusciamo a metterci in testa che avremmo bisogno di rallentare un pelo i ritmi, e che nelle cose che dovremmo e vorremmo fare ci dovrebbe essere anche la parola riposo.
Il primo titolo a cui ho pensato al mio risveglio è stato “salvate l’alghetta dal Criticissimo”, perché se si mette a impegnarsi/ci anche tutti i fine settimana io non vivo più, soprattutto adesso che a Milano non devo più andare ;)
Oggi per lo più ci sarebbe stata benissimo una pennichella pomeridiana con gli scuroni accostati in modo da lasciar filtrare l’aria che profuma di mare e che fa tanto vacanza, invece nada :P perché ovviamente c’è lo studio, che con garbo reclama la mia presenza.
Per lo più inizio ad essere un pelo in crisi per il cambiamento di dieta, e questo lo avevate capito dal titolo ;)
Non perché mi manchi il pane o le gallette, e nemmeno i tarallucci (anzi quelli un po’ si) è che essendo sempre fuori mi sta capitando di mangiare pochissimo, accompagnato ultimamente da un po’ troppa birra, essendo una di quelle cose che mi fanno davvero piacere, soprattutto con il caldo, e che in giro si trova senza problemi di buona, se non eccellente, qualità.
Ne approfitto per ringraziare Robo, per la gentilezza e per le attenzioni dimostrate a me e alla mia criticissima metà.
“Ieri abbiamo avuto il piacere di conoscerti, in uno dei più bei locali di Rimini, e mi ha fatto davvero piacere.”

giovedì 26 giugno 2008

Praga Macrobiotica


Un matrimonio di un caro amico del Criticissimo è stata l’occasione di un viaggio di pochi giorni nella fantastica Praga, in compagnia della mia metà e di una coppia di fantastici amici. L’evento si svolgeva a Berno, ma noi ne abbiano approfittato per passare due giorni nella bellissima capitale della Repubblica Ceca.
L’organizzazione del viaggio, da parte mia, è stata impeccabile, con al seguito cereali e legumi in cottura angelica, miso liofilizzato e ovviamente umeboshi. Sono tutte cose di una praticità estrema, e hanno la capacità di mettere a posto quasi immediatamente uno stomaco sottoposto a stress, come spesso capita in vacanza.


Praga, in realtà, è una città che si presta a proporre cibo anche per chi ama un’alimentazione semplice, infatti il riso (bianco) e un piatto di verdure bollite non si negano a nessuno ;)
Per alcuni versi, però, è addirittura meglio che la mia realtà, infatti vanta diversi ristoranti vegetariani e vegan, di cui noi abbiamo provato e riprovato Coutry life a Praga 1. Il locale ha conquistato sia la macrobiotica che la vegetariana del gruppo :D, e i due ragazzi che ci hanno accompagnato, inizialmente con accondiscendenza, hanno trovato molto gradevole non solo la grande possibilità di scelta e l’atmosfera del locale, ma anche la spesa, infatti, zuppa, cereali e verdure, potevano essere acquistate con 13-14 euro ogni due persone.


Il matrimonio è stata invece baldoria pura, in cui il Criticissimo se la rideva ripetendo che son riuscita a bere la quantità di alcool che ho consumato durante tutto l’anno scorso in sole 16 ore di festa.
Ma voi li avete presenti i matrimoni Cechi???
Io mi son divertita tantissimo, ho sgambettato fino all’alba, e ho parlato quell'inglese fluido che solo il vino mi dona.
Prima di andare a nanna abbiamo fatto l’ultimo brindisi con solo un’umeboshi in mano ;) e questo è stato sufficiente per farci godere il ritorno a Praga e un pomeriggio in relax nella famosa caffetteria Slavia, che vanta ottimi te dal filtro in seta, purtroppo però, italiani ;D

Sono davvero felice di aver atto questa esperienza, mi ha permesso di conoscere nuove persone e di rafforzare rapporti con altre a cui tengo.

martedì 24 giugno 2008

Cottura angelica per Cereali e Legumi

La cottura angelica non è un mia invenzione, ma è una tecnica di cottura talmente semplice e geniale che non può non essere diffusa.
L’inventore è Renai Levì, personaggio che adoro e di cui ho già parlato più volte.
Tutti i mercoledì mattina a Saint Gaudens nel suo fantastico centro Cuisine et Santé, si tiene una conferenza proprio sul funzionamento della cottura angelica. Tale procedimento in realtà è semplicissimo, anche se un po’ lungo. Esso ha la funzione di produrre cereali e legumi cotti in barattoli di vetro sottovuoto e sterilizzati. Secondo Ranai si conserveranno per sempre. Io ho aspettato al massimo sei mesi prima di consumarli, e quindi posso garantire fino a li ;)
I motivi per cui è utile avere del cereale già cotto sono molteplici, dagli inviti dell’ultimo minuto, alla fame improvvisa, alla riunione di lavoro che non finisce più, fino all’arrivare ai viaggi in giro per il mondo ;)
Io ricorro all’angelica principalmente per i viaggi ;) Anche se ultimamente li porto dietro con l’obbiettivo di non aprirli, ma mi rassicura sapere di averli dietro.


Per cereali come
-riso integrale, riso rosso, riso canadese selvatico e riso venere
-farro, grano, Kamut e orzo decorticati

Per legumi come:
Lenticchie, azuki, fagioli di ogni tipo (esclusi fagioli neri ceci e soia nera)


Il procedimento è lo stesso e occorre:
vasi per le conserve. io ad esempio uso spessissimo i barattoli della bormioli assieme a quelli per il patè che ho comprato in Francia, oppure vanno benissimo anche quelli delle marmellate e composte di frutta consumate ;)
Cereali .
Sale integrale marino .
Legumi.
Pezzetti di Kombu.
Una pentola grande in cui i vasetti riescano a stare abbastanza fermi, maglio se avvolti in stracci per far si che durante la bollitura non si crepino.

1) mettere in una pentola qualsiasi a bollire l’acqua, questo aiuta ad abbreviare leggermente i tempi e a migliorare la cottura ;)
2) Lavare i barattoli accuratamente e asciugarli
3) Lavare i cereali e i legumi.
4)In ogni vasetto inserire il cereale scelto e mettere l’acqua necessaria per la cottura (es: riso 1:2. orzo, grani e legumi 1 :3) e il sale o la kombu. L’unica difficoltà e prendere la mano con l’unità di misura che varierà a seconda del tipo di cereale se il barattoli hanno tutti la stessa dimensione, infatti si dovrà riempire il barattolo ad un dito dal bordo. Non è difficile tranquilli, poi non è necessario essere precisissimi in questa fase. li,
5) Nell’acqua che sta bollendo mettere a sterilizzare per pochi minuti i tappi dei barattoli aiutandosi con delle pinze da grigliata per recuperarli e chiudere i vasetti
6)Nella pentola prescelta sistemare i barattoli magari avvolti in stracci per evitare che durante il processo di bollitura si incrinino.
7) Versare sopra i barattoli l’acqua bollente (quella dove avete anche sterilizzato i coperchi) e procedere la cottura per tre ore.
8) Controllare di tanto in tanto il livello dell’acqua, i barattoli devono esserne sommersi. Se ce ne fosse bisogno aggiungere SOLO acqua bollente. L’acqua fredda provoca uno shock termico che può addirittura far esplodere i vasetti, state attenti.
9)Passate le tre ore spegnete il fuoco e lasciate raffreddare i barattoli ancora immersi nell’acqua.
10)Asciugarli quando saranno freddi.
Da questo momento in poi potrete aprire i barattoli e consumarne il contenuto. L'unica accortezza è quella di annusarli per essere sicuri che la fragranza sia normale, soprattutto se aspettate degli anni prima di mangiarli ;)

Per Ceci Soia Nera e Fagioli Neri
Come sapete necessitano di ammollo. Quindi metteteli in acqua con la Kombu per almeno uno notte. Successivamente disponeteli nei barattoli riempiendo fino ad un cm dal bordo. Versate poi l’acqua, anche diversa da quella di ammollo, fino a coprire ancora ad un cm dal bordo.
Procedere nella sistemazione e nella cottura, sempre per tre ore.

Io consiglio di variare e in una stessa pentola preparare legumi e cereali diversi. Possono anche essere mischiati assieme.

giovedì 19 giugno 2008

Riprendendo le buone intenzioni...

Vi ricordate i miei buoni propositi per la quaresima???
Se la risposta è SI, vi ricorderete anche il mio "becero" fallimento ;)
Avevo deciso che non faceva per me, e avevo messo l'idea da parte per tirarla fuori approssimativamente attorno al "mai più", o giù di lì.
Ma la vita spesso ci fa le pernacchie e come Lorenzo dice sempre (con un po' di sadismo secondo me :*) "sono proprio le cose che facciamo più fatica a smettere che rallentano il cambiamento".
Se ho detto che la vita ci “ride”, intendo dire che proprio si diverte a stuzzicarci, ed io devo dire che la mia realtà, malgrado sia un po' burlona, mi vuole proprio bene :)
Lo dico perché, quando finalmente sono riuscita a fare la consulenza con l’insegnante della scuola di Milano che frequento, indovina che mi toglie come prima cosa?
Proprio i prodotti da forno ;DDD
Voi direte (come del resto hanno detto tutti, amici e parenti, che avevano inserito le gallette di riso persino nel cartellone di laurea): ma come farà la povera alghetta?
Un mese senza gallette? Un’estate senza patatine di mais?
E' una malinconia totale!
Probabilmente se si fosse trattato di un mese l'avrei presa così. Invece ho scoperto di avere una costituzione addirittura estremamente yang, per cui dovrò aspettare un po’ di più prima di re introdurli. Ammetto di essermi sentita il protagonista di "uno nessuno centomila” che scopre da adulto di avere il naso storto ;D
Fatto sta, che prodotti da forno, cose secche e dure e derivati animali sono usciti dai miei pasti. Ovviamente ci sono state new entry positivissime che gradisco un sacco.
Questo durerà per sempre? Chiaramente essendo anche una fatto costituzionale ci vorrà tempo prima di mitigare gli effetti di anni di gallette, ma son sicura che con il tempo tutto cambierà. Infondo è una mia scelta cercare di migliorare sempre di più il mio stato psichico e fisico.
Il primo mese è volato e mi sono sentita subito bene.
A volte è più facile cambiare ottica per una vita intera piuttosto che per pochi giorni, almeno per me è così :D

martedì 17 giugno 2008

Cavolo verza in salsa di Senape

Le verdure cotte al dente sono le migliori in questo periodo, infatti non incamerano troppo calore e risultano comunque più digeribili. Il cavolo verza è ricchissimo di vitamina C, e una cottura prolungata non è consigliabile per non deteriorare questo importante nutrimento, che si perde totalmente con una cottura a 100° prolungata per più di otto minuti. Ultimamente, inoltre, ho voglia di sapori aciduli e piccantini e la senape (ovviamente senza zucchero) è per me una vera goduria ;)


Un cavolo verza
Un pizzico di sale integrale
Un cucchiaio di senape
Acqua
Una manciata di olive
Qualche rametto di timo fresco
Un cucchiaino di origano

Mettere a bollire l’acqua in una pentola di grandezza media e salare. Lavare il cavolo verza. Io ho messo da parte le foglie più esterne e grandi per la creazione di futuri involtini ;), poi l’ho tagliato a quadrettoni.
Sbollentare la verza per pochissimi minuti, già tre sono più che sufficienti, e permettono al cavolo una consistenza morbida e gli conferiscono un colore brillante.
Pulire il tagliere con un panno e affettare finemente le olive nere, e i rametti di timo.
In un bicchiere sciogliere la senape con qualche cucchiaio di acqua (da uno a due) in modo da diluirla scegliendo, a seconda delle vostre preferenze, la consistenza della cremina.
Una volta che il cavolo si sarà raffreddato porlo in un insalatiera assieme alle olive, alla salsa di senape e alle erbe aromatiche.
Io trovo che sia un contorno da favola ;)

lunedì 16 giugno 2008

L'importanza di diventare vegetariani

...di Umberto Veronesi.
La Repubblica, 6 giugno 2008

Cio' che il vertice Fao ha 'dimenticato' di discutere e' il cuore del problema della fame nel mondo, che non è solo legato ai costi di produzione e distribuzione dei cibi, ma sopratutto alle abitudini alimentari della popolazione del pianeta. Occorre una rivoluzione nell'alimentazione dei Paesi ricchi per dare il via concretamente e subito ad una soluzione della tragedia dei Paesi poveri, dove si soffre la fame, noi siamo alle prese con il problema opposto.
Aumenta l'obesita' tra i nostri figli, le nostre adolescenti anoressiche usano il troppo cibo come ricatto e se ne privano fino a lasciarsi morire, la nostra dieta opulenta ci fa ammalare sempre di piu'. Proprio su questi temi si riuniranno a Venezia a settembre alcuni fra i maggiori esperti per la Quarta Conferenza Mondiale sul Futuro della Scienza: 'Food and Water for Life'.
Io penso che l'ingiustizia alimentare sia una delle peggiori iniquita' dei nostri tempi: una questione di civiltà e di cultura che ci riguarda tutti da vicino. C'e' un comportamento individuale responsabile, infatti, che può contribuire ad equilibrare questi due drammatici estremi ed e' la riduzione del consumo di carne.
Molti uomini di scienza e di pensiero hanno creduto che la scelta vegetariana fosse quella giusta per l'armonia del pianeta. Dal genio rinascimentale di Leonardo da Vinci, che non poteva sopportare che i nostri corpi fossero le tombe degli animali, fino ad Albert Einstein, il piu' grande scienziato del'900 che presagiva che nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla Terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana.
Anch'io sono convinto che il vegetarianesimo sia inevitabile, per tre motivi, il primo e' di ordine ecologico/sociale.
I prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero in realtà sufficienti a sfamare i sei miliardi di abitanti, se venissero equamente divisi e sopratutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare i tre miliardi di animali da allevamento.
Ogni anno 150 milioni di tonnellate di cereali sono destinate a bovini, polli e ovini, con una perdita di oltre l'80% di potenzialità nutritiva: in pratica il 50% dei cereali ed il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali di allevamento.
L'America meridionale, per fare posto agli allevamenti, distrugge ogni anno una parte della foresta amazzonica grande come l'Austria. Trentasei dei quaranta paesi più poveri del mondo esportano cereali negli Stati Uniti, dove il 90% del prodotto importato è utilizzato per nutrire animali destinati al macello.
Viviamo in un mondo dove un miliardo di persone non ha accesso all'acqua pulita e per produrre un chilo di carne di manzo occorrono piu' di trentamila litri di acqua. Già oggi non riusciamo neppure a contare quante malattie e quante morti potrebbe evitare un minore consumo di carne. Veniamo così indirettamente alla seconda motivazione del vegetarianesimo, che è la tutela della salute. Non ci sono dubbi che un alimentazione povera di carne e ricca di vegetali sia più adatta a mantenerci in buona forma.
Gli alimenti di origine vegetale hanno una funzione protettiva contro l'azione dei radicali liberi, cioè quelle molecole che possono alterare la struttura delle cellule e dei loro geni. Si può quindi pensare che chi segue un alimentazione ricca di alimenti vegetali è meno a rischio di ammalarsi e possa vivere più a lungo.
C'è poi un secondo fattore.
Noi siamo circondati da sostanze inquinanti che possono mettere a rischio la nostra vita. Sono sostanze nocive se le respiriamo, ma lo sono molto di più se le ingeriamo. Consumando carne, ci mettiamo proprio in questa situazione, perché dall' atmosfera queste sostanze ricadono sul terreno, e quindi sull'erba che, mangiata dal bestiame,(o attraverso i mangimi) introduce le sostanze nocive nei suoi depositi adiposi, e infine nel nostro piatto quando mangiamo la carne. L'accumulo di sostanze tossiche ci predispone a molte malattie cosiddette "del benessere" (diabete non - insulino dipendente, arteriosclerosi, obesità). Anche il rischio oncologico è legato alla quantità di carne che consumiamo. Le sostanze tossiche si accumulano più facilmente nel tessuto adiposo, dove rimangono per molto tempo esponendoci più a lungo ai loro effetti tossici.
Frutta e verdura sono alimenti poverissimi di grassi e ricchi di fibre: queste agevolano il transito del cibo ingerito, riducono il tempo di contatto con la parete intestinale degli eventuali agenti cancerogeni presenti negli alimenti.
I vegetali poi, oltre a contaminarci molto meno degli altrialimenti, sono scrigni preziosi di sostanze come vitamine, antiossidanti edinibitori della cancerogenesi (come gli flavonoidi e gli isoflavoni), che consentono di neutralizzare gli agenti cancerogeni, di "diluirne" la formazione e di ridurne la proliferazione delle cellule malate.
La terza motivazione, ma non l'ultima, è di ordine etico - filosofico ed è quella che ha fatto di me un vegetariano convinto da sempre. Io ero un bambino di campagna, amico degli animali e oggi sono un uomo che ha il massimo rispetto per la vita in tutte le sue forme, specie quando questa non può far valere le proprie ragioni. Il cibo è per me una forma di celebrazione della vita, ma non mi piace celebrare la vita negando la vita stessa ad altri esseri.

venerdì 13 giugno 2008

Frutta cotta con il Kuzu

Valutare persona e necessità è la base della macrobiotica, questo è la cosa più importante per chi vuole conoscere gli effetti del cibo. Infatti esso ha sicuramente un impatto diverso a seconda della costituzione e dello stile di vita, poi ci sono altri fattori, come la stagione, e l’obiettivo che vogliamo raggiungere.
Quando ho iniziato il mio target era rinforzare l’apparato digerente, ora che digerisco anche i sassi, l’obiettivo è utilizzare il cibo per rilassarmi un po’, certo non si deve esagerare, ma variando sempre non si corre pericoli.
L’equilibrio è, come deve essere, in continua evoluzione, inoltre scoprire e testare nuove cose e situazioni mi ricarica e mi riempie di buoni propositi.


200 gr ciliegie
3 pesche
2 albicocche secche
un cucchiaio di kuzu
acqua
un pizzico di sale integrale

Tagliare la frutta a pezzi piccoli e metterla a cuocere coperto per 20 minuti in una pentola di acciaio con un pizzico di sale e un goccio di acqua.
Quando la frutta sarà morbida e quasi disfatta, sciogliere il kuzu in poca acqua fredda e unirlo alla frutta, mescolare bene e spegnere il fuoco.
Servire caldo o tiepido, possibilmente la sera e lontano dai pasti, per aumentare l’effetto rilassante e dolce-sonno ;)
Si mantiene sicuramente per tre giorni ed è possibile riscaldarlo (senza farlo bollire) prima di servirlo nuovamente.

martedì 10 giugno 2008

Doppie Cotture: Riso e Farro Saltato con Verdure

Domani finalmente mi prenderò un giorno tutto per me, coccolerò i miei nipotini venuti al mare con mamma. In realtà ho già il cuore in vacanza, ne ho davvero bisogno e mi basterà un giorno per riposare la mante in modo da riprendere i miei impegni con maggior grinta.
In questo periodo sto scoprendo le doppie cotture, interessantissime per muovere l’energia e gustosissime dal punto di vista culinario.
La presenza del cavolo in questa stagione è legata alla necessità di realizzare un decotto che mi è stato consigliato e che ormai è al termine della sua positivissima sperimentazione ;)


Due tazze di Riso e Farro già cotti
Due carote
1/2 cipolla
5 o 6 ravanelli
Cavolo
Olio di sesamo spremuto a freddo
Un cucchiaio e mezzo di shoyu
Erba cipollina
Semi di papavero

Lavare e affettare le verdure, saltarle in una pentola d'acciaio per qualche minuto finchè non risultano croccanti. Nel wok mettere i cereali con un po' d’acqua e sopra le verdure senza mescolare. Cuocere con coperchio chiuso per circa un quarto d’ora, aggiungere il shoyu e procedere la cottura per altri cinque minuti.

Mescolare solo alla fine e guarnire con erba cipollina e semi di papavero prima di servire. Buonissimo anche il giorno dopo.

lunedì 9 giugno 2008

Crema di Barbabietola Rossa

Finalmente sono più serena e rilassata, non che le cose da fare siano meno, ma stanno cambiando i presupposti e sono fiduciosa che tutto si sistemi. In questo tram tram quotidiano continuano a spiccare nei miei pasti creme dolci e morbide, cereali in quantità industriale e verdure stuzzicanti. Vi propongo una ricetta semplicissima e gustosa che mi fa pensare a Yari, per la sua passata avversione alle barbabietole ;) ormai sembra che l’abbiano conquistato, e quindi io gliela dedico :)



Una barbabietola intera e fresca
1/2 cipolla
Un cucchiaio di aceto di riso
Un pizzico di sale
Timo fresco tagliato finemente
Sale integrale q.b.
Olio extravergine d'oliva
Cereali già cotti, come ad esempio riso e orzo (facoltativo)


Lavare bene la barbabietola e privarla delle cime. Tagliare la rapa a cubetti eliminando la buccia, e procedere affettando la cipolla a mezza luna. In una pentola d’acciaio mettere a stufare le verdure con solo un dito d’acqua, un pizzico di sale e l'aceto di riso.
Prendere la cime delle barbabietole e separare le foglie dalla costa, quindi tagliere finemente entrambe. Unire alla barbabietola in cottura prima la parte più dura, poi attendendo qualche minuto, le foglie. Cuocere finch’è il tutto non sarà morbido, ci vorrà circa mezzora, ma il tempo varia a seconda della grandezza dei cubetti.
Frullare il tutto, aggiustare di sale, e servire con un filo d’olio e le foglioline di timo per guarnire.

Seconda Cottura
Nel caso il giorno dopo voleste mangiare la crema avanzata potete aggiungere dei cereali già cotti, anche avanzati dalla colazione, procedendo con una seconda cottura di 10 o 15 minuti, per rinnovare l’energia e il gusto.
Potete anche cambiare la guarnizione e aggiungere ad esempio del cipollotto tritato o dello zenzero… come più preferite. L’importante è la varietà e a volte basta niente per muovere le energie ;)