mercoledì 30 maggio 2007

L’energia predominante

Con questo post spero di fare un po' di chiarezza su come comprendere l’energia predominante negli alimenti, essa è una delle variabili fondamentali per essere in grado di bilanciare bene gli opposti all’interno del pasto.
Un fattore importante nel cibo è il gusto, infatti ciò che sarà dolce e piccante avrà un’energia più yin, mentre il sapore salato o amaro indica la componente yang prevalente.
La forma è un ulteriore aspetto che ci aiuta nella “classificazione”, rimanendo concentrati sul fatto che, al di là dei cibi estremi, entrambi gli opposti sono conviventi negli esseri viventi, comprendendo anche gli ortaggi e i cereali di cui ci cibiamo. Le piccole dimensioni ad esempio, indicano una concentrazione tipica dell’energia yang, infatti se vi ricordate essa è forza centripeta, e genera quindi contrazione, al contrario l’espansione e la crescita sono segnali di yin predominante. Allo stesso modo il tondo è sintomo di equilibrio di staticità, mentre il lungo di dilatazione.
Come ricordava giustamente Roberta anche la consistenza ci aiuta in questo gioco, infatti il duro va a braccetto con il compatto, il forte, e quindi come ormai avrete capito è yang, mentre il morbido e il tenero hanno poco da spartire con questa energia, infatti quella predominante sarà lo yin. Un ulteriore fattore di importanza rilevante è la direzione della crescita, così quello che germoglia verso l’alto e si estende verso il sole sarà maggiormente yin (verdura a foglia: lattuga, radicchio, bieta…), di ciò che nel suo sviluppo si muove verso la terra (daikon, carota , bardana, sedano rapa…). Inoltre per ricordarci che in tutto c’è la possibilità di semi connivenza degli opposti, negli ortaggi le verdure tonde (zucche) che crescono sulla superficie della terra hanno in sé un maggior equilibrio.
Ad esempio il sedano rapa è più ynag del sedano, in questo caso in gusto è molto simile, ma sono il colore, la consistenza e la forma a confermarci quello che già si intuiva conoscendo il livello di crescita rispetto al suolo.
Anche il colore è sintomatico, in quando esso infatti indica le vitamine presenti all'interno dell'alimento, ad esempio la C è yin rispetto alla A che invece è più Yang, quindi ancora una volta all'interno di una stessa categoria come possono essere le radici, si avrà la bardana più yang della carota.
Non voglio andare oltre per adesso perchè si rischia di fare confusione, indicatemi voi dove non sono stata chiara e dove volete che io approfondisca.

Anticipo solo che c'è un gruppo di verdure che sono altamente sconsigliate, perchè interagiscono in maniera negativa nell'organismo, si tratta delle solanacee, ma ne parlerò più avanti :)

lunedì 28 maggio 2007

Yin / Yang negli Alimenti

Il principio unico è il fondamento della filosofia orientale e viene applicato in tutte le sfere dell’esistenza umana. L’alimentazione, come avete giustamente puntualizzato, è solo uno dei settori in cui esso opera, ma per l’essere umano è di fortissimo impatto, non solo a livello organico, ma anche a livello sociale.
Per macrobiotica si intende quindi l’arte di bilanciare queste due energie per raggiungere l’equilibrio psicofisico.
Viene da sé che per la preparazione di un pasto idoneo e adatto a ristabilire una situazione di armonia è fondamentale scegliere alimenti già naturalmente bilanciati, come ad esempio i cereali. In primis il riso integrale, considerato l’alimento perfetto per la carica yin-yang, poi in successione il miglio e il saraceno perché leggermente più yang. Di seguito verranno tutti gli altri cereali e le verdure, da mangiare assieme a legumi, a piccole porzioni di zuppe e alghe.
Ohsawa nei suoi libri descrive differenti regimi dietetici che variano modificando le percentuali di questi alimenti all’interno del pasto, e definendo specifici curativi da utilizzare in determinate situazioni.
Come fare a capire a che punto è la nostra salute? Ovviamente è lo stesso Ohsawa che ci indica la via per comprendere lo stato del nostro fisico ( e mente) e questo lo fa attraverso sette semplici fattori che ci aiutano a comprendere come stiamo in ogni momento.
Di questo parleremo più avanti, intanto riporto uno schema per comprendere come si compongono gli alimenti dal punto di vista energetico.

YIN

droghe
alcolici
zucchero
succhi di frutta
frutta
tè bancha
verdura
radici
legumi
--------------------------------
cereali
--------------------------------
pesce
pollame
manzo
uova
tamari
miso
sale

YANG

venerdì 25 maggio 2007

Il principio unico: lo yin e lo Yang



Parlare di macrobiotica senza aver presente il principio degli opposti è come tentare a scrivere senza conoscere l’alfabeto. Per questo motivo ho deciso di iniziare proprio da qui, perché è l’unico incipit possibile.
George Ohsawa è il fondatore di questa filosofia alimentare, ma egli stesso afferma che il metodo macrobiotico è ben più antico. Per macrobiotica o “tecnica della lunga vita” si intende infatti, la messa in pratica della concezione dialettica dell’universo. Partendo da un concetto così impegnativo ci si chiede come, e in che modo, la costituzione dell’infinito possa avere a che fare con noi. L’essere umano però in questo universo non solo vive, ma si è anche da esso generato, e questa idea mi tranquillizza, perché mi fa sperare che l’umanità non possa essere così terribile come a volte mi appare ;)
Ohsawa nel suo libro “
la Dieta Macrobiotica” usa delle parole bellissime per definire i due opposti riferendosi al pensiero orientale infatti dice: “Secondo la nostra filosofia esiste al mondo soltanto lo yin e lo yang, la forza centrifuga e la forza centripeta. La forza centripeta è costringente e produce il suono, il calore e la luce; la centrifuga è espansiva, è la sorgente del silenzio, della calma, del freddo e dell’oscurità.”
Nell’abituale rappresentazione del principio unico ci si rifà giustamente alla simbologia orientale riprendendo il Tao come l’immagine dell’unione delle due forze contrapposte. La mentalità occidentale, però, compie un errore classico nel nostro modo di pensare affibiando un giudizio di valore di positivo e di negativo, che in realtà in origine non ha senso ad essere. Nella mentalità orientale, infatti, non è sensato parlare di bene e male, ma entrambe le forze hanno una importanza fondamentale, e nella pratica si ricerca l’equilibrio fra queste energie per raggiungere la salute psico-fisica.
Per questo motivo la macrobiotica si confonde con la medicina orientale, perché sostiene che ogni malattia, qualsiasi essa sia, nasce da uno squilibrio tra di esse all’interno dell’organismo.
Come si fa da questo ad arrivare all’alimentazione? E quale cibo è più indicato a mantenere l’equilibrio? Come è possibile capire come è giusto alimentarsi? Come invece comprendere da quale parte pende il nostro pendolo?
Sono tutte domande a cui ho intenzione di dare una risposta non temete, ma non posso dire tutto ora, anche perché se hanno scritto tanti testi c’è un motivo ;) non credete?
Anche se siete già a conoscenza di questa tematica vi chiedo di pazientare ancora un poco per darmi il tempo di arrivare ai diversi punti che tratteremo assieme, e se avete domande buttatevi…

giovedì 24 maggio 2007

Premessa Necessaria



Che bello questo entusiasmo! Sono molto felice che abbiate voglia di condividere questa esperienza con me :DDD

Forse non ci sarebbe il bisogno di ricordarlo, ma io tengo molto a non far sorgere equivoci e quindi non posso fare a meno di ribadire che io non sono una terapista alimentare, nella vita faccio tutt’altro. Non sono una macrobiotica integralista, ma più che altro una ragazza a cui piace molto parlare di questo modo di alimentarsi, infatti mi interessa studiarla e sperimentarla su di me, e il blog per me non è altro che un mezzo per conoscere gente che ha gli stessi interessi, o anche più semplicemente persone con affini curiosità…(non mi sembra poco)
Questo non vuol dire però che parlare di macrobiotica sia come parlare di musica o cinema. L’alimentazione è una cosa seria! Quindi l’obiettivo è quello di scambiare esperienze, come ho già detto, senza però volermi mai sostituire a nessuno che abbia più competenza in materia.
Lo so che siete persone intelligenti, e probabilmente queste poche righe sono superflue, ma la precisione mi piace, soprattutto quando può fare la differenza ;)

“Ciò che ha un davanti possiede anche un dietro e più grande è il davanti più grande è il dietro”
(George Ohsawa)

Domani si comincia!!!

mercoledì 23 maggio 2007

Cosa ne pensate???



E’ un po’ di tempo che sto valutando l’idea di parlare un po’ della teoria su cui si basa la macrobiotica. Il mio desiderio sarebbe il seguente: io propongo una argomento (almeno all’inizio) su cui ho raccolto il materiale ed esperienze personali, poi se vi interessa sarebbe splendido parlarne assieme e valutare di volta in volta i costi e i benefici (come negli esami di economia), ma anche e soprattutto le esperienze vissute.
So che c’è qualcuno, tra voi che mi leggete, che è all’inizio di questo cammino, e devo ammettere che anche io, pur cercando la retta via da anni, ancora non sono sempre equilibrata, ma quando riesco ad esserlo i risultati li sento subito su di me. I fattori disturbanti possono essere tantissimi e per quanto mi riguarda la gola centra molto poco, non perché io non sia golosa, anzi tutt’altro, ma più che altro perché con il tempo ho imparato ad amare certi sapori.
Parlare delle difficoltà può essere il miglior modo per capire quanto siamo ancora lontani dall’alimentazione ideale per noi, e altri possono aver trovato il giusto modo di porsi nei confronti di qualcosa che ancora non siamo in grado di superare.

Allora che ne dite???
L’idea vi aggrada???

martedì 22 maggio 2007

Insalata di Quinoa

Ultimamente ho veramente pochissimo tempo libero, e preparare post con ricette è la cosa più semplice visto che comunque anch’io devo mangiare ;)
Questo blog malgrado la piega che sta prendendo non vorrebbe essere un food blog, mi piacerebbe infondo che ci sia anche altro, ma i post di architettura richiedono ricerca, studio e il tempo di preparare schizzi decenti, ma questo tempo ultimamente proprio non ce l’ho. E poi di architettura parlo tutto il giorno, anche se non della sfera che mi interessa davvero, ossia quella bio-ecologica e sostenibile. In compenso sto raccogliendo materiale e spero di trovare il tempo per studiare per bene e proporvelo :DDD
Intanto posto una ricetta carina con la quinoa. Si sà che essa in realtà non è un cerale, quindi dovrebbe essere consumata assieme ad esso invece che in sua sostituzione. Io però a volte amo regalarmi un piatto rinfrescante come questo, ma so che non può essere un’abitudine.



1 tazza di quinoa
3 tazze d’acqua
un pizzico di sale integrale
un cucchiaino scarso di olio di sesamo spremuto a freddo

una carota tagliata a fiammiferi
una zucchina tagliata anch’essa a fiammiferi
olive nere e capperi dissalati tagliati finemente
origano

Sciacquare la quinoa sotto l’acqua corrente. Ungere il fondo di una pentola in acciaio con un poco d’olio e tostare la quinoa per un paio di minuti, aggiungere l’acqua e il sale, portare a bollore e coprire con un coperchio. Cuocere per 20 minuti, terminati i quali potrete spegnere e lasciare raffreddare tenendo sempre il tegame coperto. In una pentola portare a bollore una o due tazze d’acqua (aggiuntive rispetto la lista di ingredienti), e buttare i fiammiferi di carote e zucchine, facendoli cuocere per al massimo tre minuti. Una volta trascorsi i quali recuperateli con un cucchiaio e lasciate che si raffreddino su un piatto. Invece l’acqua usata per bollire le verdure potrete usarla per la preparazione di zuppe.
Scaldare una padella e scottare i capperi e le olive velocemente.
Una volta che tutti gli ingredienti si saranno raffreddati mischiateli assieme e insaporite con un tocco di origano. E’ un piatto fresco quindi è perfetto per questo clima, infatti malgrado le temperature alte di questi giorni non ho ancora voglia di cibi totalmente crudi, quindi mi sono lanciata in cotture veloci che lasciano gli alimenti croccanti ;)

mercoledì 16 maggio 2007

Ricette dono: Biscotti a Caso

Questa ricetta ha una storia lunghetta… praticamente quanto il mio blog… Non sono proprio macro biscotti perché c’è anche l’uso del succo d’acero assieme al malto, quindi un po’ più yin, ma del resto i dolci come dovrebbero essere?
Questi biscotti prendono vita dal desiderio di ideare un regalo per una blog-amica in occasione del suo compleanno… certo sono un po’ in ritardo, ma lei mi perdonerà, ne sono sicura.
Inoltre ho messo insieme un po’ di esperienza acquisita al corso di cucina, ma anche della teoria che deriva dalla lettura di un libro… ovviamente c’è anche un pizzico di voglia di provare, anche se l’ingrediente principale era il desiderio di fare qualcosa di gradito a Donnina ;)
Io comunque spero che piacciano a molti :D


100 gr di farina di farro
150 gr. di farina integrale
50 gr. di farina di carruba
un pizzico di sale integrale
3 cucchiai di olio di mais
4 cucchiai di succo d’acero (o di malto di riso)
acqua
80 gr. di uvetta sultanina
30 gr. di granella di nocciole

una miscela di malto e acqua

In una ciotola di vetro mettere le farine, il sale e miscelare con le mani in modo da ottenere un mix omogeneo. Aggiungere l’olio e fare lo stesso procedimento facendo attenzione ai grumi, nel caso si formassero è facilissimo ridurli con le mani. Versare lo sciroppo d’acero sciolto in un po’ d’acqua e aggiungerla piano fino ad ottenere un impasto liscio e abbastanza morbido. Mettere in frigo e lasciare riposare almeno mezzora.
Nel frattempo mettere a bagno l’uvetta.
Trascorso il tempo prendere l’impasto e stenderlo con il matterello su una spianatoia infarinata fino a ottenere uno spessore inferiore a due mm. Tagliare la “sfoglia” in rettangoli stretti e lunghi di circa 18x8 cm. Nel centro posizionare l’uvetta e la granella di nocciole per il lungo, e dopo aver bagnato un lato lungo della pasta prendete il lembo opposto e richiudetelo arrotolandolo verso l’altro. Con un coltello tagliare in quattro questo salamino e richiudete ogni rettangolo con l’indice bagnato, se necessario prima rimboccate più interamente il ripieno. Fare questo procedimento fino al termine della pasta. Disporre i biscottini ripieni in un teglia foderata con la carta apposta e infornarli alla temperatura, già raggiunta, di 200° per una decina di minuti.
Trascorsi i quali abbasserete la temperatura a 150° e terminerete la cottura.
Appena tirati fuori dal forno spennellarli con la miscela di malto e acqua in modo da fare una glassa brillante. Si conservano per qualche giorno in un vaso di vetro.


martedì 15 maggio 2007

Sensazioni

Accadono cose che
sono come domande
passa un minuto
oppure anni
poi la vita risponde…

(Alessandro Baricco “Castelli di rabbia”)

Capita che compri un libro del tuo scrittore preferito, che ti attrae per il titolo, per la recensione, per quelle due righe che trovi stampate sulla copertina….
Capita che vai a casa e inizi a leggerlo, ma andando avanti nelle pagine cresce la delusione, fino ad arrivare al punto che impiegare il tuo poco tempo libero per scoprire il contesto di quelle poche righe sembra non avere senso…
Quelle parole scritte, però, ti entrano dentro e fanno radice in te, sedimentano e sembrano regalarti una chiave per vivere la quotidianità in maniera più semplice…
La certezza che con il tempo capirò come comporre il puzzle delle esperienze quotidiane mi spinge a alzarmi con entusiasmo tutte le mattine… (o quasi)
Come capita a tutti nella mia esistenza ci sono cose belle e brutte, ma so che tutte mi portano alla mia meta, al mio scopo…
Quando non sono soddisfatta di qualcosa mi lamento con amici e parenti… smonto il problema o la situazione per capire come aggredirlo/a fino a comprendere come reagire…
Non ho mai la sicurezza che i miei gesti siano giusti o sbagliati, anche l’errore, a volte, è uno sbaglio minore dell’immobilità, almeno questo vale per me, per il mio modo di vivere la realtà.
Questo modo di leggere le piccole cose di tutti i giorni mi aiuta moltissimo, e probabilmente mi fa trovare della positività anche dove non c’è, anche nella malattia o nei problemi di sempre, perché essi divengono automaticamente utili in quanto potenzialità inespresse.

lunedì 14 maggio 2007

Tempeh in Insalata

Oggi è lunedì, ma stranamente sono di ottimo umore… Ho passato un fine settimana stupendo! Il merito è sicuramente di un grande amico che mi è venuto a trovare nella mia città, del girasole meraviglioso che mi ha portato in dono, del sole che mi ha regalalo allegria e una tintarella da paura :) e del Criticissimo Tester con cui ho trascorso pochissimo tempo, ma di qualità eccelsa.
Così propongo una ricettina primaverile e vivace, come mi sento oggi :DDD augurando a tutti un buon inizio settimana ;)



mezza tazza di fave già pulite
1 cespo di radicchio
un panetto Tempeh
un cucchiaio di succo di zenzero
2 cucchiai di tamari
qualche fogliolina di shiso
½ cucchiaino di olio si sesamo
un pizzico di sale
acqua

La prima cosa da fare è precuocere il tempeh, questa operazione la si può fare anche il giorno prima, infatti così trattato questo alimento si conserva in frigorifero tranquillamente anche fino ad una settimana ;) Io comunque, preferisco lasciare il cibo in frigo meno tempo possibile, perché cerco di mangiarlo più vivo in modo che non perda l’energia, quindi cucino per due volte, ma solitamente consumo la seconda porzione entro il giorno dopo.

Prendere una pentola d’acciaio e mettere il tempeh tagliato a quadretti (circa due centimetri per lato) sul fondo di essa, coprire con dell’acqua fino a superare di poco la metà e aggiungere i due cucchiai di tamari, il succo di zenzero e le foglie di shiso, portare a bollore e cuocere per un quarto d’ora. Terminato il tempo girare i quadretti e proseguire la cottura per altri 5 minuti.
A termine di questi l’acqua dovrebbe essere totalmente asciugata.
Nel frattempo mettere un pentolino pieno d’acqua sul fuoco e portare a bollore, dopo di ché, salare, sbollentare le fave per non più di tre minuti, e metterle da parte. Il tempo è importante perché questo piatto vuole fare allegria quindi i colori devono essere intensi e vivaci.
Tagliare il radicchio finemente e scottarlo per un minuto in una padella riscaldata e unta con un pennello imbevuto nell’olio di sesamo. Aggiungere il tempeh e le fave e saltare ancora qualche istante. Servire caldo e accingere, se si vuole, qualche grano di gomasio ;)

Considerazioni Macro
I derivati della soia sono ottime fonti di proteine, ma comunque vanno consumati saltuariamente, è preferibile un cucchiaio di legumi tutti i giorni, per avere una alimentazione più equilibrata, e più sana ;)

giovedì 10 maggio 2007

Un libro su Tutti

Ho promesso di consigliare un libro utile che parli di macrobiotica e dei suoi principi. Questo libro ha poco di teorico è più pratico, impattivo, se si ha voglia di rimboccarsi le maniche e cucinare, ma è sicuramente quello che consiglio a chi vuole iniziare :)
La teoria è molto affascinante, ma da sola non basta.
Ovviamente ci sono moltissimi libri che trattano questioni alimentari interessantissime, legate più o meno direttamente alla macrobiotica, ma questo ha qualcosa in più!!!
Se lo avessi letto per primo invece che per penultimo forse avrei vissuto la mia attrazione per la macrobiotica in maniera meno dialettica fin da subito.
Questo volume è già stato mostrato su altri blog, ed è questo il motivo per cui l’ho comprato. Si tratta di un libro interessantissimo che parla di macrobiotica in maniera equilibrata, ma allo stesso tempo riesce ad essere saldo e coerente.



Il libro è “Guarire con il cibo” di Giusi de Francesco. L’autrice si è avvicinata alla macrobiotica negli anni ottanta e con il passare del tempo grazie a questo atteggiamento alimentare ha modificato completamente la sua vita; tanto che, da molti anni, ha aperto il Centro Olistico Il Soffione, dove insegna macrobiotica e terapia alimentare. E’ superfluo dire che sto letteralmente sbavando per andarci almeno una settimana… (ma queste sono considerazione personalissime).
Il testo è suddiviso in tre sezioni, la prima, dopo una concetratissima e utile introduzione, tratta ricette di tipo curativo, mentre la seconda parte riporta preparazioni sfiziose ma sempre equilibrate.
Inoltre consiglia alcuni menù per iniziare a muoversi nella nuova alimentazione con maggiore disinvoltura. L’ultima parte invece è lasciata alle testimonianze, ovvero alle lettere di persone che dalla macrobiotica hanno ricevuto grandi o piccoli giovamenti…

Il mio entusiasmo per questo libro è altissimo e per questo lo consiglio! Se qualcuno lo ha letto mi faccia sapere cosa ne pensa :DDD, mi raccomando!!!

martedì 8 maggio 2007

Succo di Zenzero

Avvicinarsi alla cucina naturale significa scoprire sapori nuovi, ma anche gestualità antiche. Questo è un aspetto importante, e dal mio punto di vista ha anche un fascino irresistibile… Dalla scelta degli ingredienti alla modalità di cottura c’è il gusto di una ritualità che segue il ciclo delle stagioni e l’andamento di questo pazzo clima. Sto cercando di mettere in pratica sempre più quello che ho imparato sui libri, su vari siti, in conferenze e nelle giornate dei corsi, perché la teoria senza la pratica non porta a nulla.
Riuscire ad avere comportamenti alimentari sempre equilibrati con me e il mio mondo è l’obiettivo, e sono convinta che nutrendo il mio corpo e la mia mente con cibi e sensazioni positive mi renderanno giorno dopo giorno un po’ migliore.


Un ruolo importante nella macrobiotica lo svolgono anche gli utensili da cucina, solitamente sono oggetti di piccole dimensioni che aiutano nella preparazione di piatti energicamente equilibrati.
Io sto integrando la mia cucina a poco a poco, allo stesso modo di come sto compiendo il mio cammino… penso sia utile farvi vedere qualcuno di questi oggetti perché non si trovano proprio in tutte le cucine, e così se ne riteneste utile l’acquisto potrete individuarli con più facilità nei negozi specializzati.
Il primo che vi presento è la grattugia in ceramica che viene utilizzata per ricavare dallo zenzero il suo prezioso succo.
Questa radice ha un sapore piccante e ha una crescita orizzontale, per questo viene considerata yin, ma svolge un ruolo importantissimo nella cucina macrobiotica, infatti è eccezionale nelle zuppe.
Per ottenere il succo è necessario togliere la buccia dallo zenzero con un coltello affilato e grattugiarlo con forza ricavandone una poltiglia giallastra. A questo punto prendere questa miscela e spremere con una mano il succo sopra un cucchiaio che servirà a misurarne la quantità.
Invece del prezzemolo o dell’erba cipollina utilizzate saltuariamente due cucchiai si succo di zenzero per guarnire la zuppa di miso, aggiungetela un minuto prima di spegnere la fiamma, mentre il miso sta sobbollendo, ne rimarrete conquistati ;)

venerdì 4 maggio 2007

Il Corso di Cucina Macrobiotica



Una promessa è una promessa! Questo post è dedicato al corso di cucina macro di Lorenzo e Silvia. Io come altre splendide donne siamo le allieve attente e vivaci di questi due preparatissimi ragazzi! Lui di Ravenna, Lei di Genova, si sono conosciuti (se ricordo bene) a una conferenza su questa alimentazione “alternativa” e hanno continuato a frequentarsi, trascorrendo le ferie a Saint Gaudens almeno una volta all’anno, studiando, e unendo a questo altri corsi e conferenze come spugne assetate… un po’ come vorrei fare io…
Oggi studiano per diventare terapisti alimentari e hanno iniziato a mettere a disposizione degli altri la loro esperienza. Io li ho conosciuti proprio in Francia tre anni fa, e quando ho saputo che proprio loro avevano la risposta alle mie domande, li ho contattati con immensa gioia!

La scuola di cucina inizia alle 16:30 e prosegue fino alle 20, ora in cui iniziano ad arrivare i saggi che si sono prenotati per la cena che offrirà il risultato della lezione! ;)
Oltre alla classica zuppa che fa da antipasto alla cena, sono stati preparati e serviti due primi, gli spiedini di tempeh e verdure, altre verdure cotte condite con salse sfiziose, e per finire in dolcezza si è preparato una miriade di golosissimi muffins.
Da bere caraffe a profusione di tè bancha e Yannoh… insomma il paradiso :DDD

Ecco alcune foto:



Spiedini di Tempeh con salsa agrodolce


Finocchi con salsa all’aceto di riso e pane di pasta madre (risultato di un corso di panificazione)


Muffins di mele

Grazie ragazzi!!! Attenderò con ansia la ripresa dei vostri corsi, dopo la pausa estiva ;)

giovedì 3 maggio 2007

Cose della Vita

La vita è strana, misteriosa e spesso mi dico che se qualcosa non arriva quando la cerco è perché non ne ho veramente bisogno, o semplicemente quella cosa (o situazione) c’è già, ed io non ho gli occhi per vederla. Sono convinta di questo! Forse è facile credere cose del genere per una persona che si crede incredibilmente fortunata, non lo metto in dubbio, ma un corso di cucina macrobiotica nella mia città era esattamente quello di cui avevo bisogno, e ne sono venuta a conoscenza proprio quando sentivo di più questa necessità!




Prima di conoscere i lunch box e di scoprirmi una faccia tosta indicibile, infatti, soffrivo un po’ la solitudine dovuta a una scelta alimentare diversa dalla massa e di difficile reperimento al di fuori di rare oasi.
Prima di imbattermi nel primo macro food blog mi sentivo un poco sola lo ammetto, ma quando mi sono resa conto che era questo lo scoglio più grosso per me, ho conosciuto il blog di petula , poi essenza alimentare e altri blog amici. La cosa mi ha riempito di sicurezza e ha accresciuto la mia consapevolezza sulla scelta alimentare, tanto è vero, che mi ero messa in testa di organizzare incontri di cucina, non tanto per insegnare qualcosa, ma più che altro per mangiare assieme a persone con il mio stesso modo di vivere il cibo.
Ho parlato con molti miei amici di questa mia sensazione tra cui anche la madre del Criticissimo Tester, certo Lei, essendo macrobiotica da 10 anni, mi avrebbe tranquillamente adottato a vita (adoro quella donna), ma forse avevo bisogno di un riscontro più ampio e così si è informata per aiutarmi.

Questa bellissima quanto speciale creatura, trascorre le vacanze invernali a Cousine et Santè a Saint Gaudens in Francia, dove Renai Lèvy (allievo di George Ohsawa) insegna la filosofia e la cucina macrobiotica da sempre. Là ha incontrato ancora una volta Lorenzo e Silvia risolvendo il problema della giovane Arame.
Mentre ero a festeggiare il capodanno a Barcellona assieme a quella banda variegata che sono i miei amici, mi è arrivato un messaggio che mi ha fatto letteralmente saltare di gioia e volare tra le braccia del Criticissimo, il messaggio diceva: corso di cucina macrobiotica a Ravenna, primo incontro disponibile in data 27 gennaio :DDD

Domani vi farò vedere quello che abbiamo preparato questo sabato, già perché di serate non me ne sono persa una… quei due ragazzi sono eccezionali e le compagne di corso simpaticissime… sono stati incontri importanti, ma anche divertentissimi, gioiosi e golosi!!! Alla faccia di chi dice che la macrobiotica è monosapore!

mercoledì 2 maggio 2007

Farrotto agli asparagi

Oggi c'è il clima ideale per un cereale morbido come il farro! Il cielo coperto da nuvoloni mi mette la voglia di cibi che ricordano vagamente i minestroni invernali... quindi ho pensato a questa ricetta!
E' piaciuta molto anche a mio padre, per questo ve la propongo a cuor leggero convinta che vi piacerà sicuramente se gradite gli ingredienti ;)



2 tazze di farro decorticato
4 tazze d’ acqua di cottura di verdure e/o d’acqua
2 scalogni
1 cucchiaio di olio di oliva bio spremuto a freddo
5 o 6 asparagi
Sale integrale (se l’acqua di cottura non è salata)

Il farro necessita di una notte di ammollo, questa è importante per agevolare la cottura, ma anche la digestione che ne trarrà beneficio.
Tagliare finemente lo scalogno e metterlo a soffriggere con un po’ d’olio in una pentola a pressione, dopo qualche minuto si metterà tostare il farro attendendo ancora un poco.
Nel frattempo prendere gli asparagi e tagliarne le estremità. La parte bianca buttatela, mentre le cime mettetele da parte. Tagliare finemente il gambo della verdura e aggiungetelo nella pentola assieme all’acqua, ed eventualmente al sale. Mentre si attende il fischio scaldare su un altro fuoco uno spargifiamma che inserite sotto la pentola a pressione. Lasciate cuocere 25 minuti dal fischio.
Trascorso il tempo sfiatate la pentola e inserite le cime che avevate lasciato in disparte. Rimettete sul fuoco e attendete che rientri in pressione, dopo di che attendete ancora 5-7 minuti… eeeeee….. il piatto è pronto!!!

Considerazioni Macro
Gli asparagi sono considerati dalla macrobiotica una verdura difficile da equilibrare, ma una cottura non troppo breve e a pressione come in questo caso, unita ai cereali e al clima di questa stagione, riescono a ottenere un buon risultato. Se poi si aggiungeranno nello stesso pasto altre verdure, allora cercate di cuocerle a fiamma alta o al forno ;)