venerdì 6 maggio 2016

Architettura & Arrampicata

Due passioni che si possono fondere in qualcosa di spettacolare. Sfogliando una rivista specializzata di progettazione architettonica mi sono imbattuta in una cosa che il Criticissimo avrebbe amato più di me: a Brunico in Alto Adige è stata inaugurata una palestra d’arrampicata sportiva e boulderig. Il progetto che nasce da una visione dello studio associato Stifter & Bachmanndue architetti italiani (ma non troppo), s’inserisce divinamente in una periferia che finalmente si discosta dall’accezione negativa che di solito nel “bel paese” è norma, e si costituisce, invece, di elementi architettonici (non edilizi) interessanti innovativi e di carattere.


Complice una provvidenziale coincidenza, ci siamo trovati nella possibilità di andare a Brunico assieme ad amici, senza lasciare a casa nessun membro di quel circo che ormai come famiglia siamo.
Probabilmente, escludendo musei, scuole e biblioteche è la prima volta che un edificio architettonicamente interessante mi attrae come sincero fruitore, piuttosto che come architetto, e la percezione è stata piacevole. 


Bella la sensazione di essere accolti e abbracciati da una struttura che si articola su un patio, un cuore d’ossigeno, da cui puoi vedere attraverso le vetrate tutto quello che si svolge all’interno, (le scalate sulla pareti, la scuola per i più piccoli e il bouldering) tutto diviso in settori e livelli, ma a portata di mano ed occhi.
Dal patio puoi anche godere di un’ottima visuale della parete esterna, dove si fanno competizioni e campionati, se non hai voglia di sederti nelle apposite gradinate.
Io purtroppo causa bimbi e cane non ho potuto arrampicare, ma conto di tornare attiva al più presto, comunque la mia squadra, pur vantando diversi livelli di preparazione, ha trovato diverse soddisfazioni.

lunedì 18 aprile 2016

Miglio per ricominciare al meglio

Il miglio è fantastico! Nutre capelli, pelle e stomaco, e ha un tempo di cottura breve rispetto alla maggior parte dei cereali, cosa per me da non sottovalutare :) di questi tempi. Pur essendo equilibrato dal punto di vista energetico, come tutti i cereali, tende ad essere un pelo yang, alimenta infatti l’energia terra che da forma e calore.

Ricordo di aver letto che era il cerale preferito di Leonardo da Vinci e secondo alcuni la sua energia stimola la creatività … quindi diamoci dentro!!!


1 tazza di miglio
1 e ½ di acqua
3 rape bianche (ma solo le foglie)
3 carote
2 scalogni
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
Sale integrale marino qb
1 manciata di semi di girasole

Portare a bollore l’acqua, aggiungere un po’ di sale, e cuocere il miglio per 15 minuti.
Pulire le verdure, affettare sottilmente i 2 scalogni, mondare le carote, tagliarle a cubetti assieme alla parte verde delle rape, dividendo però la parte più dura dei gambi dalle foglie.
In una padella saltare nell’olio le verdure, partendo dagli scalogni e finendo con la parte più tenera delle foglie di rapa, lasciando qualche minuto di cottura tra un inserimento e l’altro. Partire sempre dalla verdura più dura e cuocere le verdure in successione rispettando i tempi diversi è un accorgimento importante. Salare pochi minuti prima spegnere il fuoco.
Unire il miglio alle verdure, servire caldo con una spolverata di semi di girasole tostati.

mercoledì 13 aprile 2016

Volevo la bicicletta… e mi è arrivato il tandem!

E’ da molto che penso di ricominciare a scrivere, ho scritto diversi post e poi non li ho mai pubblicati, per diversi motivi, ma principalmente per mancanza di tempo.
Lo so,  ho sempre detto che è solo una questione di organizzazione e questo è vero se sei padrona del “tuo” tempo, ma io semplicemente non lo sono più … e aggiungerei: PER FORTUNA!!!

Volevo capire anche che piega dare al blog, se farlo virare in qualcosa di diverso, forse più specifico e vicino alla mia attuale vita, o tenerlo mio, un posto sicuro, in cui riconoscermi e forse ritrovarmi …  ho optato per quest’ultima opzione ;)

Vi ricordate questo post?

La nascita sei miei nipoti è stato un evento enorme per me, ma la distanza e probabilmente anche la mentalità di allora non mi hanno permesso di viverla come sarebbe stato giusto.

La vita però, a volte ti dà modo di capire, e se sei fortunata anche una seconda possibilità. Ammetto che malgrado l’istinto di mia sorella, che lo aveva predetto, non mi sarei mai immaginata che a marzo del 2015 avrebbero attaccato questi alla porta di casa mia:


Ho trascorso l’ultimo anno ad inventar stratagemmi per far dormire la piccola Viper nel suo lettino e sopravvivere durante il giorno alla turbolenza di Jace. E’ stato uno dei periodi più difficili della mia vita, praticamente 11 mesi senza differenza tra giorno e notte, tra veglia e riposo. Da quando però abbiamo tolto una sponda del lettino e lo abbiamo legato al letto di cortesia della loro camera … beh … il mondo è tornato a colori … ;)

Senza accorgermi quasi, non per la semplicità, ma per il susseguirsi incessante di cose da fare, siamo infatti  arrivati qui:



I nostri amici hanno talmente preso sul serio i nomignoli che abbiamo dato ai piccoli mentre ero in attesa che si sono presi la briga di ritoccare anche le foto delle loro torte di compleanno, regalandomi ancora una volta momenti di gioiosa ignoranza … li adoro!