lunedì 14 aprile 2008

Condimenti speciali della cucina naturale. 1° Parte

Mi è sembrato interessante approfittando di una domanda di Anita preparare un post sui condimenti base tipici della cucina macrobiotica.
Si tratterà in realtà di due post, che probabilmente saranno con il tempo arricchiti.
Questo argomento è così degno di attenzione per me, che non escludo di tornarci sopra per aggiungere link ed ulteriori condimenti della cucina naturale, come ad esempio gli oli.
Insomma, vi rendete sicuramente conto che può essere davvero un discorso vasto e stimolante.

Il miso
Il miso è una pasta densa dal colore marrone scuro e dall’odore forte e caratteristico. E’ prodotto dalla fermentazione della soia, spesso assieme a riso od orzo. La soia e i cereali dopo la bollitura vengono posti assieme a acqua salata (20% di salinità) in botti di legno, sopra, a chiuderle, vengono posizionati dei pesi. Pressione e sale agiscono nella fermentazione per lungo tempo da 12 a 24 mesi. Il liquido che si crea da questo processo è detto tamari, e viene diviso dalla parte solida che è invece il miso.
La preparazione più classica del miso è la famosa zuppa con verdure e wakame, davvero miracolosa per tutto l’apparato digestivo, e soprattutto per l’intestino, grazie proprio ai fermenti in esso contenuti.
Il miso deve essere mai bollito per mantenere vivi i fermenti, ma è consigliabile ravvivarli con il calore del liquido su fiamma per pochi minuti.
Il miso è versatilissimo in cucina, infatti, è possibile ottenere stupende salse e patè, nonché cremine spalmabili, inoltre si utilizza anche per marinare il tofu con risultati davvero gustosi.

Il tamari
Il tamari è conosciuto come una qualità di salsa da soia più concentrata e yang. Per questo motivo il suo utilizzo è consigliato in autunno e inverno. Anch’essa è un alimento fermentato e quindi ideale per l’intestino. Viene usato al posto del sale nella cottura di cereali e di zuppe, ma anche per la creazione di salse per verdure, legumi e cereali. Inoltre il tamari è ideale per marinare tofu e verdure.

Gomasio
Il gomasio, detto anche sale di sesamo, è una preparazione classica nella cucina macrobiotica. Sfruttando le qualità energetiche del sesamo (molto yin) e del sale marino integrale (molto yang) si realizza un condimento da aggiungere direttamente nel piatto. Partendo dalla certezza che ogni individuo è diverso e che quindi necessita di una quantità di sale diversa rispetto ai suoi commensali, è importante avere un condimento pronto per aggiustare la sapidità del piatto a seconda del gusto e delle necessità.
Il gomasio, se fatto bene, ha la caratteristica di non alterare la pressione sanguigna in maniera evidente, malgrado sia ricco di sale. Infatti, l’olio di sesamo durante la pestatura nel mortaio tende a ricoprire le molecole di sale e a trasportare le stesse integre fino all’intestino. Questa caratteristica lo rende ideale per rinforzare l’intestino. Inoltre essendo ricco da calcio e di sali minerali fa benissimo a che svolge attività intellettuali come studio e lavoro. Aiuta anche in caso di mal di testa, quando causato da alimenti troppo espansivi.

Salsa di soia
Come il tamari, la salsa di soia è prodotta dalla fermentazione della soia assieme ad acqua e sale. E’un alimento molto energetico, dal gusto salato e deciso. La salsa di soia è un alimento che si trova anche al supermercato, ma il suo utilizzo ha senso, se il prodotto è realizzato rispettando l’antica preparazione. E’ facile intuire che una salsa di soia arricchita con alcool e conservanti, nonché di acceleratori per la preparazione, avrà effetti diversi da una prodotta rispettando i tempi di fermentazione e priva di conservanti e coloranti. Anch’essa è utilizzata come il tamari, e va preferita in primavera ed estate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

torno solo ora a far visita al tuo blog e, come promesso, mi leggo questo articolo ben bene.
Grazie!
Poi magari ricambio con qlc mia ricetta dell'ultimo minuto.
Baci
casadianita@splinder.com

Silvana ha detto...

Ciao, volevo solo precisare che quella che tu chiami salsa di soia più leggera, in giappone viene tradizionalmente preparata aggiungendo grano al tamari. Ecco perchè, come giustamente puntualizzi, è più Yin, meno decisa nel gusto e più adatta alla nostra fascia climatica. Il suo nome è Shoyu. Grazie per il post che vado subito a condividere nella mia pagina ;)