Ci sono abitudini dure a morire, non solo dal punto di vista alimentare, ma ogni persona ha un Background proprio, fatto di gesti, attitudini, affetti, valori e modalità di vivere l’emozioni che la rendono unica e preziosa. Sono le stesse debolezze, e la tendenze a compiere sempre gli stessi “errori”, che fanno di un individuo ciò che è.
C’è stato un momento della mia vita in cui avrei voluto essere “perfetta”, la più ammirata, la più carina, la più simpatica, la più onesta, la più intelligente, la più buona, la più coerente… insomma la più amata...
Vedevo i miei limiti, o quello che ritenevo tali, come qualcosa da correggere se non da distruggere, avevo iniziato una lenta e inesorabile guerra con me stessa.
Ormai sembrano passati secoli, non anni.
C’è stato un momento della mia vita in cui avrei voluto essere “perfetta”, la più ammirata, la più carina, la più simpatica, la più onesta, la più intelligente, la più buona, la più coerente… insomma la più amata...
Vedevo i miei limiti, o quello che ritenevo tali, come qualcosa da correggere se non da distruggere, avevo iniziato una lenta e inesorabile guerra con me stessa.
Ormai sembrano passati secoli, non anni.
Oggi non è cambiata la mia voglia di migliorarmi, neanche la severità con me stessa, ma il modo di reagire alle cose si sta modificando.
A volte ci si impunta su determinate cose, come avere ottimi voti, avere ottimi risultati, avere bellissimi vestiti, oppure avere il ragazzo… ma sono tutte cose (perché anche il desiderare qualcuno da amare o che ci ami prende la piega del possesso) che hanno la funzione di vincere il senso di vuoto. Morrigan ha parlato qualche giorno fa di questa sensazione, in un contesto diverso, ma comunque significativo.
Il vuoto, o il senso di vuoto, ci accompagna e ci fa costruire una vita intera solo nella speranza di non sentire più questa sensazione.
Da dove viene fuori?
Se è un sintomo, come credo, allora vuol dire che è un opportunità, significa che senza sfuggirgli, ma comprendendolo, può divenire un alleato, se non la migliore bussola per comprendere la nostra natura e i nostri veri bisogni.
Questo non è un percorso facile, tutt’altro, richiede sforzo, ma è importante, ed è più consigliabile che convivere tutta la vita con sensazioni tanto pesanti.
Paragono il cambiamento di atteggiamenti i vita a scelte alimentari forti, infatti di solito avvengono contestualmente, per diversi fattori.
Un mio amico ieri mi ha detto che sono troppo rigida, che secondo lui la mia scelta alimentare mi preclude troppo, e che mi chiude in paletti la vera libertà. Dice che sono viziata perché mi permetto di scegliere cosa mangiare e cosa no.
Per quanto mi riguarda sarebbe come dire a una pecora di mangiare carne, la cucina romagnola non è adatta per me, ma questo non fa di me una persona viziata o rigida. Non penso mai: questo lo posso mangiare e questo no. Penso piuttosto: quello è cibo, oppure no! Faccio come gatti, annuso e valuto!
A volte ci si impunta su determinate cose, come avere ottimi voti, avere ottimi risultati, avere bellissimi vestiti, oppure avere il ragazzo… ma sono tutte cose (perché anche il desiderare qualcuno da amare o che ci ami prende la piega del possesso) che hanno la funzione di vincere il senso di vuoto. Morrigan ha parlato qualche giorno fa di questa sensazione, in un contesto diverso, ma comunque significativo.
Il vuoto, o il senso di vuoto, ci accompagna e ci fa costruire una vita intera solo nella speranza di non sentire più questa sensazione.
Da dove viene fuori?
Se è un sintomo, come credo, allora vuol dire che è un opportunità, significa che senza sfuggirgli, ma comprendendolo, può divenire un alleato, se non la migliore bussola per comprendere la nostra natura e i nostri veri bisogni.
Questo non è un percorso facile, tutt’altro, richiede sforzo, ma è importante, ed è più consigliabile che convivere tutta la vita con sensazioni tanto pesanti.
Paragono il cambiamento di atteggiamenti i vita a scelte alimentari forti, infatti di solito avvengono contestualmente, per diversi fattori.
Un mio amico ieri mi ha detto che sono troppo rigida, che secondo lui la mia scelta alimentare mi preclude troppo, e che mi chiude in paletti la vera libertà. Dice che sono viziata perché mi permetto di scegliere cosa mangiare e cosa no.
Per quanto mi riguarda sarebbe come dire a una pecora di mangiare carne, la cucina romagnola non è adatta per me, ma questo non fa di me una persona viziata o rigida. Non penso mai: questo lo posso mangiare e questo no. Penso piuttosto: quello è cibo, oppure no! Faccio come gatti, annuso e valuto!
Così faccio nella vita! Annuso assaggio e valuto!
Vado alla ricerca di un seppur fragile equilibrio, e ad un accettazione maggiore di me che mi fa sentire sempre più capita dagli altri, ma solo perché io ho imparato ad comprendermi e ad amarmi.
Non c’è niente di più difficile a questo mondo, nulla è più difficoltoso dell’amarsi davvero, e vivere in serenità con il nostro vero e imperfetto io nel mondo.
Non c’è niente di più difficile a questo mondo, nulla è più difficoltoso dell’amarsi davvero, e vivere in serenità con il nostro vero e imperfetto io nel mondo.